Sentirsi in colpa quando non si è responsabili

E' giusto sentirsi in colpa? Perchè ci sentiamo in colpa? E perchè ci sentiamo responsabili e ci sentiamo in colpa anche di cose che non abbiamo fatto

Cos'è il senso di colpa

La colpa è un sentimento importante. E' il sentimento appropriato da sentire quando abbiamo deliberatamente danneggiato o fatto del male ad altre persone. E' molto importante sentire la colpa in queste situazioni, ma tuttavia molti hanno sentimenti di colpa per situazioni che non hanno causato. Hanno quello che può essere definito come senso di colpa tossico. Esso è inappropriato e deriva dal giudizio su se stessi di avere fatto qualcosa di sbagliato quando in realtà non si è fatto nulla di male.

Come si formano i sensi di colpa

I sensi di colpa si formano soprattutto nella propria famiglia di origine nel rapporto con la propria madre, con il padre o entrambi. Essi ci possono infatti trasmettere sensi di colpa che a loro volta sono stati trasmessi loro dai loro genitori e così via. Un esempio è quello nel quale un genitore che soffre e vive un disagio interiore, fa passare al figlio il messaggio che il suo dolore è causato dal figlio stesso. Questo non avviene solo a parole ma anche con i comportamenti, con il linguaggio non verbale e con gli atteggiamenti.

Ma perchè avviene questo?

Per approfondire:Senso di colpa: devo parlarne col partner?

Un esempio classico

Come detto quindi consideriamo il caso nel quale un genitore abbia un profondo disagio interiore. Egli non sa spiegare da dove derivi questo disagio (dai propri vissuti nella famiglia di origine) e la sua mente deve quindi trovare un "colpevole", il motivo che spieghi le cause del suo malessere. E spesso questo motivo viene spiegato nel comportamento del figlio anche se questi non ha alcuna responsabilità per quello che è stato il passato traumatico del genitore che gli causa sofferenza oggi.

In questo caso il figlio (o la figlia) sente che qualunque cosa dica, il genitore sembra sentirsi sempre ferito. Il figlio si sente quindi in colpa perchè pensa in qualche modo di aver causato quel dolore nel genitore.

Ma i sentimenti di colpa del figlio non derivano dall'avere fatto del male in qualche modo al genitore ma bensì dall'autocritica che ha assorbito dall'atteggiamento critico del genitore nei suoi confronti. La sua colpa deriva dal fatto che dice a se stesso che ha fatto o che sta facendo qualcosa di sbagliato. E in questo modo il figlio può cominciare a sentire e a credere che se qualcuno si sente ferito/a, deve essere stato a causa sua. Da quì lo sviluppo del senso di colpa tossico.

Il genitore "insegna" quindi al figlio che quando la mamma (o il papà) si sente ferita/o, la responsabilità è del figlio stesso. E il figlio impara di conseguenza a sentirsi in colpa in ogni situazione nella quale qualcuno con cui entra in relazione si sente ferito/a o arrabbiato/a. E non sono i sentimenti dell'altra persona o il suo colpevolizzare, arrabbiarsi o giudicare che causano il senso di colpa. E' la reazione automatica appresa di doversi sentire in colpa per i sentimenti di dolore degli altri che il figlio ha imparato nella relazione con il genitore. Il figlio ha imparato a dover fare così perchè sentiva che se non si prendeva la colpa, sarebbe stato abbandonato dal genitore.

E ciò che rende il senso di colpa ancora più penoso è che la persona (il figlio) sa che non sta facendo nulla di male, ma continua a sentire questo sentimento spiacevole di essere responsabile quando un genitore o altri sono feriti o arrabbiati. Egli ha associato il sentirsi feriti e arrabbiati degli altri alla possibilità straziante di essere abbandonato. E, piuttosto di essere abbandonato, "preferisce" (ma questo non avviene razionalmente bensì in modo automatico) prendersi la colpa.

In questo modo il figlio instaura un meccanismo emotivo automatico per il quale crede che è lui a causare i sentimenti degli altri e questo gli da un senso di controllo su quello che gli altri sentono verso di lui. La parte ferita di lui ha creato l'assunto che se lui può causare il dolore o la rabbia negli altri, può anche fare in modo che siano amorevoli e che lo accettino. E se riesce a fare le cose nel modo giusto, allora potrà controllare il modo nel quale gli altri sentono verso di lui e lo trattano. Questo assunto falso da un'illusione di sicurezza e porta alle manie di perfezionismo; ma non importa quanto ci si comporti nel modo giusto, i sentimenti di disagio interiore del genitore rimarranno lì.

Cosa fare per risolvere il senso di colpa

Per superare il senso di colpa tossico, che porta anche al sentire il bisogno di dover essere perfetti, è necessario diventare consapevoli di questo meccanismo disfunzionale e sciogliere i nodi emotivi che si sono formati nell'interazione con il genitore. E' necessario rivivere e dare senso alle esperienze nelle quali il genitore ha instillato questo senso di colpa, elaborare il dolore e erigere nuovi confini emotivi, affermando con forza di non essere responsabili per il dolore che è stato causato da altri. Per fare questo un primo passo che puoi fare è leggere il report gratuito che ho scritto "Trovare la Serenità", e/o consultare un professionista.

Data pubblicazione: 27 febbraio 2014

1 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Un testo perfetto ma va aggiunto l'oggetto:l'invidia.E' difficile da accettare di aver imparato a dare un dolore enorme ai tuoi genitori se sei autonomo efficace e di successo ed empatico;personalmente grazie ad un aiuto infinito del vostro Psichiatra di riferimento, sto agendo qualsiasi cosa in mio potere per cambiare smettendola di avere il terrore delle critiche distruttive senza responsabilita' oggettiva;le critiche sociali la meraviglia negativa e le accuse per l'aver fatto o nn aver fatto ,sotto minaccia sono esperienze che chi ha questo vissuto rivive nel lavoro ma bisogna imparare la resilientia ;avere invidia sociale e aggressivita' senza lo spettro della lagna genitoriale distrutta dalla tua autonomia e indipendenza e' uno step importante perche' e' li' che si annida il terrore dei cambiamenti;l'attenzione deve andare sugli obiettivi sulla pianificazione e meno sull'analisi del panico che e' una emozione soggettiva non una catastrofe ambientale

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