Il segreto per una vita più felice?

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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta

Sempre più spesso le persone che sono state alle prese con l’ansia, la depressione, l'insoddisfazione della vita e lo stress si chiedono  se il loro compagno, la loro carriera o le decisioni prese sono state la scelta perfetta per loro. Il tema sembra essere "Avrei potuto fare meglio".

Sembra che ci sia un'aspettativa crescente secondo la quale ognuno dovrebbe  essere in grado di trovare il coniuge perfetto, di costruirsi la carriera perfetta, la casa perfetta, di crescere dei figli perfetti, e così via per essere felici e se questo non avviene secondo dati piani allora qualcosa è necessariamente sbagliato e va corretto, riparato.

Mentre, in generale, si crede di dover avere aspettative elevate per se stessi, c’è da chiedersi invece se aspettative irrealisticamente alte non siano controproducenti e distruttive per il proprio benessere, la propria serenità e la propria felicità.

La cultura moderna è sempre più egocentrica e narcisistica e ciò, probabilmente,  gioca un ruolo fondamentale nel guidare le scelte individuali. Se tutto ruota attorno al singolo individuo, cioè al centro ci sono i propri bisogni, le proprie gioie, il proprio successo, scollegati dalle persone con cui si sono creati dei legami affettivi, allora non si potrà mai essere appagati da ciò che si sente e che si merita di diritto perché si è costantemente alla ricerca della perfezione. Si desidera sempre tutto e si pretende che tutto sia perfetto, a prescindere dai segnali che arrivano dall’esterno; anzi, molto spesso non si colgono questi segnali, né i propri, né quelli altrui.

Sicuramente porsi degli obbiettivi da realizzare è motivante, raggiungerli fa sentire appagati, capaci, ma quando ci si aspetta da se stessi e dagli altri qualcosa che va al di là delle realistiche aspettative cosa accade?

Nasce un conflitto di aspettative, una discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere o ciò che si desidera. I segnali si possono cogliere, ad esempio, nelle variazioni del proprio umore, nell’aumento dell’ansia o delle tensioni interpersonali.

Cosa fare dunque? La soluzione magica, come sempre, non esiste, ma alcuni suggerimenti preventivi potrebbero essere utili.

Ad esempio parlare con gli altri di come ci si sente, esplicitare la tensione che si sta vivendo. Il confronto con le persone più vicine può aiutare in un cambio di prospettiva, distinguendo così le aspettative realistiche e realizzabili, da quelle irrealistiche e consentendo di lavorare insieme all’altro per raggiungerle.

O ancora fare il punto di ciò che si è costruito e realizzato. Guardarsi indietro non è controproducente, anche se molto spesso può sembrare inutile o fare paura. Permette infatti di riconoscere i propri errori, ma anche di mettere in luce i propri punti di forza e chiarire le attitudini individuali; farne tesoro consente una più semplice realizzazione degli obbiettivi futuri.

Così facendo la cosa giusta potrebbe effettivamente essere abbassare, e non aumentare, le aspettative per i diversi ambiti della propria vita: l'amore, il lavoro, la famiglia e se stessi.

La domanda che è utile porsi è: cosa mi rende felice e soddisfatto?

Le scelte che ho fatto e sto facendo mi consentono di vivere serenamente? Sto bene con me stesso e con le persone che mi sono care?

Data pubblicazione: 22 febbraio 2011

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