Sono molto timido! Che fare?

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Dr.ssa Monica Cappello Psicologo, Sessuologo

Arrossire in una situazione imbarazzante, evitare il contatto visivo con l’interlocutore, agitarsi mentre si parla in pubblico. Se capita ogni tanto, è normale. Ad alcune persone, però, succede anche in situazioni considerate banali. Sono i timidi cronici, che vivono con disagio qualsiasi atto o comportamento sociale.

La TIMIDEZZA è un tratto della personalità che viene ereditato geneticamente, e l’ambiente familiare e le esperienze possono attenuare o accentuare il tutto. Se non le si conosce bene, alcune persone possono sembrare l’esatto opposto di un timido, poiché si presentano spesso con atteggiamenti provocatori ed esibizionistici.

Il timido nella propria insicurezza teme soprattutto il giudizio degli altri, che secondo lui, non può che essere negativo. La persona estremamente timida ha molte difficoltà nel fare amicizia: se si ritrova con un gruppo di amici raramente prenderà la parola per esprimere la propria opinione, per timore di non dire cose interessanti o di essere inopportuno. Ha sicuramente difficoltà nell’approccio con l’altro sesso, pensando di non avere caratteristiche piacevoli e positive, di essere impacciato e di non essere abbastanza attraente. Il ragazzo timido teme di non riuscire a “fare bella figura” a letto, creandosi una serie di ansie e fobie, che possono sfociare in ansia da prestazione.

Le cose possono cambiare se LUI entra in contatto con gli altri, attraverso delle attività: il volontariato, ad esempio, serve a desensibilizzare progressivamente la persona alle situazioni che gli creano imbarazzo, un po’ come viene fatto per trattare alcune fobie.

Se però la timidezza cronica arriva a livelli invalidanti, e le manifestazioni somatiche (sudorazione, tremori, tachicardia) e i comportamenti isolano sempre di più il soggetto, è necessario un aiuto da parte di un professionista. La psicoterapia più utile è quella cognitivo-comportamentale, per imparare a gestire l’ansia, migliorare il tono dell’umore e alzare l’autostima, per avere una migliore immagine di sé. Il percorso psicologico aiuterà il timido cronico a vedere aspetti, qualità e potenzialità nascoste o non sviluppate, mettendosi in gioco nella vita di ogni giorno, senza la paura di essere ridicolo o inadeguato. Il cambiamento forse non sarà immediato, ma in un tempo relativamente breve, la persona timida imparerà ad affacciarsi al mondo e alle relazioni interpersonali con uno spirito diverso, più positivo, e con il desiderio di vivere finalmente “alla luce del sole”, e non nascosto dietro ad una pellicola protettiva, che fino a quel momento era servita a proteggersi dall’ambiente esterno...

 

Data pubblicazione: 06 ottobre 2015

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