Agitazione psicomotoria post operatoria
Salve, giorno 15/2/2011 mio padre(anni 71, 99 kg,h1.77 cm, diabete di tipo2, iperteso, disturbi di forti attacchi di panico e claustrofobico in cura da 15 con xanax 0.50 mg e citalopram) è stato sottoposto ad un intervento della durata di circa sei ore, con circolazione extracorporea durata 48",ipotermia profonda. L'intervento ha previsto la sostituzione della valvola aortica, con valvola di origine porcina, sostituzione dell'aorta ascendente e dell'arco aortico con protesi in daicron. Il cuore ha reagito bene all'intervento, il quadro emodinamico è buono,buona funzionalità renale. Al primo tentativo di svezzamento dall'anestesia ha manifestato un comportamento profondamente aggressivo, un'estrema agitazione psicomotoria con pericolo di estubazione e di distacco dai macchinari, il personale infermieristico ha provveduto a legarlo e sedarlo nuovamente con propofol, l'indomani al tentativo di superficializzazione ha reagito allo stesso modo se nn peggio rompendo i lacci che lo tenevano legato ed hanno nuovamente effettuato sedazione con propofol. L'incombente rischio di danno neurologico ha stimolato i medici ad effettuare una tac, il cui risultato x fortuna è stato negativo,assenza di danno neurologico. é un decorso strano nn riescono a spiegarsi a cosa sia dovuto nn riescono a stabilire alcun contatto e dunque nn possono procedere con l'estubazione e la respirazione autonoma. Potrebbe essere la sua una crisi di astinenza da alprazolam? o effetto collaterale della morfina? o di qualche altro farmaco. Grazie in anticipo aspetto con ansia una vostra risposta. Cordiali saluti.
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Gentile utente buon giorno, è certamente un peccato che questo quadro complichi il processo di convalescenza dopo un intervento che ha avuto un esito positivo, ma non creda che sia così raro anche in pazienti che non assumevano abitualmente farmaci come suo padre.
Il momento del risveglio è traumatico in quanto il paziente è ancora intubato, quindi ha fastidio, si trova in un ambiente estraneo e particolare come una terapia intensiva, spessissimo non ricorda cosa gli sia successo e quindi reagisce più o meno aggressivamente anche in relazione a note caratteriali ed al grado di confusione che si verifica.
Sicuramente i colleghi si rendono conto di questo e troveranno il modo di svegliarlo più tranquillamente.
Non penso che le cause siano altre, di natura farmacologica, ma penso che debba essere svegliato, riportandolo in respiro spontaneo, mantenendo farmacologicamente un certo grado di sedazione: ci vuole in questi casi solo tempo e calma.
Cordiali saluti
Il momento del risveglio è traumatico in quanto il paziente è ancora intubato, quindi ha fastidio, si trova in un ambiente estraneo e particolare come una terapia intensiva, spessissimo non ricorda cosa gli sia successo e quindi reagisce più o meno aggressivamente anche in relazione a note caratteriali ed al grado di confusione che si verifica.
Sicuramente i colleghi si rendono conto di questo e troveranno il modo di svegliarlo più tranquillamente.
Non penso che le cause siano altre, di natura farmacologica, ma penso che debba essere svegliato, riportandolo in respiro spontaneo, mantenendo farmacologicamente un certo grado di sedazione: ci vuole in questi casi solo tempo e calma.
Cordiali saluti
[#2]
Utente
grazie mille dottoressa Martin, finalmente la situazione si è sbloccata sono riusciti ad estubarlo, ed è stato trasferito in reparto ora si pone un altro problema mi auguro transitorio ed è proprio questo che vorrei capire: dalla tac nn è stato evidenziato alcun danno cerebrale, però è stato evidenziato un disturbo neurocognitivo maggiore di fatto sembra una persona completamente diversa ripete continuamente le stesse cose; se tale disturbo è stato causato dalla circolazione extracorporea che ha determinato la presenza di qualche regione ischemica è una situazione reversibile o permanente come bisogna agire?mi aiuti la prego. grazie in anticipo. Cordiali saluti.
[#3]
Gentile utente buona sera, se la TAC (non sappiamo se eseguita con o senza mezzo di contrasto)non ha messo in evidenza lesioni, non dovrebbero essercene. La CEC inoltre non sappiamo se è stata più lunga del previsto e se ci possa essere un margine per pensare ad un problema connesso, ma per il momento mi sentirei di ritenerlo non molto probabile. Ancora una volta penso che si debba solo aspettare, standogli vicino con pazienza: lo stress legato al ricovero prolungato e all'importante intervento chirurgico, l'allontanamento dal propio ambiente e una forma più o meno importante di amnesia, possono provocare forme di disorientamento anche molto importanti. Se poi il problema dovesse persistere immutato o quasi, i colleghi provvederanno sicuramente a fargli fare altre indagini e consulenze neurologiche.
Cordiali saluti ed auguri.
Cordiali saluti ed auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.2k visite dal 17/02/2011.
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