Sostituzione valvolare aortica

In breve la mia storia:
Ho 36 anni e nel 1997 mi sono sottoposto ad intervento di sostituzione valvolare aortica, a causa delle sequele di malattia reumatica, con procedura di Ross.
Purtroppo la mia condizione è di nuovo peggiorata:
Esame Ecocardiografico:
insufficienza aortica 3+
mitralica 2+
tricuspidale 1+
polmonare steno-insufficiente
frazione di accorciamento 37%
dilatazione ventriicolare sx 63mm con FE 55%, VTD 166 ml e VTS 75 ml
lieve dilatazione dell'aorta ascendente 44 mm (confermata da angio-tc)
presenza di lieve sintomatologia per sforzi moderato-severi

Esito esame ecocardiografico trans-esofageo:
Autograft polmonare in valvola aortica con cuspidi degenerate, prolasso della cuspide anteriore e malapposizione commissurale prevalentemente a livello della commissura posteriore e mediale, determinante insufficienza di grado severo.
Valvola mitrale con lembi fibrotici, retrazione fibrotica del lembo posteriore, determinante insufficienza di grado moderato.
Omograft in polmonare con degenerazione delle cuspidi determinanti steno-insufficienza

Ritenete debba sottopormi ad un nuovo intervento?
Inoltre vorrei evitare la tecnica classica con sternotomia (tranne che non sia indispensabile per il buon esito) ma soprattutto non vorrei una valvola meccanica, visti i problemi della terapia anticoagulante e della rumorosità.
Esiste qualche possibilità reale?
Grazie a tutti quelli che vorranno rispondermi, precisando che comprendo che i miei dubbi sulla protesi meccanica possano sembrare banali a fronte della "vitalità" della patologia e dell'intervento, e prima di accantonarli vorrei essere certo che non esistano altre prospettive.
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Attivo dal 2010 al 2012
Cardiologo, Cardiologo interventista
L'intervento purtroppo è necessario, se non ora a breve. Dipende dai sintomi e dalla tolleranza allo sforzo.
La sternotomia è necessaria, e devo dire che la valvola meccanica rappresenta la migliore scelta. Le valvole biologiche hanno una durata media di circa 10 anni, una meccanica in posizione aortica può durare anche tutta la vita. Per l'anatomia della valvola non vi è spazio per l'impianto di una valvola percutanea. Inoltre bisogna valutare la possibilità di dover trattare anche la valvola mitrale.
[#2]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
L'intervento di Ross ha fatto il suo dovere per 14 anni.

A mio avviso esiste indicazione chirurgica piena.

Pensare ad un altro apprccio che non sia sternotomico e' improponibile.

Si deve lavorare su tre valvole: aortica, mitralica e probabilmente polmonare (in che modo sulle ultime due lo si potrebbe dire solamente dopo aver visionato in modo più preciso il suo esame ecocardiografico).

Alla sua eta' impiantare una bioprotesi in posizione aortica e a maggior ragione mitralica se fosse necessario, non avrebbe alcun senso, la esporrebbe ad un nuovo trattamento ed i rischi di un terzo reintervento a mio avviso sarebbero eccessivi, rispetto ai vantaggi della bioprotesi per questo periodo di tempo.

Il suo caso ha bisogno di un trattamento definitivo, le protesi meccaniche sono la scelta che deve considerare assolutamente adatta al suo caso.

In bocca al lupo
Gi


Per visite Ospedale San Raffaele:

[#3]
dopo
Utente
Utente
Intanto Vi ringrazio per la cortese disponibilità, purtroppo non è semplice l'idea di dover riaffrontare un secondo intervento del genere dopo averne già fatto uno a 21 anni, vi assicuro che non è una bella esperienza.
Quello che mi spaventa è avere qualcosa di meccanico, di "innaturale" nonchè i dubbi di una terapia anticoagulante a lungo termine, quali sono i problemi che mi creerà..
La mia idea era quella di mettere una biologica e in un futuro, quando fosse giunto il tempo di sostituirla, procedere per via femorale o apicale con la tecnica valve-in valve mentre se metterò la meccanica non credo potrò eseguire questo intervento. Spero possiate chiarire anche quest'altro dubbio e se quest'idea è realisticamente valutabile.
Confermo che il cardiologo che ha eseguito la trans-esofagea mi ha detto che a suo giudizio si dovrebbe intervenire oltre che sulla aortica anche sulla mitralica e sulla polmonare, ma il cardiochirurgo che ho consultato non crede sia opportuno, vista già la difficoltà di un reintervento e a maggior ragione dopo un Ross, anche a causa delle maggiori aderenze che questo tipo di tecnica produce. Quindi pensa di sostituire solo l'aortica. Insomma non vorrei operarmi e risolvere solo una parte del problema.
Voi che ne pensate? Avete da indicarmi qualche centro che possa prendermi in carico, purtroppo il cardiologo che mi seguiva da 15 anni è andato in pensione e per motivi personali ha abbondonato ogni attività, quindi mi ritrovo "solo" e spaesato.
Grazie di "cuore" per le risposte che mi avete già dato!
[#4]
Attivo dal 2010 al 2012
Cardiologo, Cardiologo interventista
Anche se può sembrare allettante, l'opzione percutanea al momento è inferiore per qualità a quella chirurgica, perchè è una valvola dalla durata limitata, c'è il rischio di blocco atrioventricolare con necessità di impianto di pacemaker e frequentemente (>50% dei casi) può dare embolie cerebrali di varia gravità, da silenti a ictus anche gravi. Per tale motivo in un soggetto giovane ci deve essere un motivo più che fondato per non mettere una meccanica. tenga presente che prossimamente saranno disponibili nuovi anticoagulanti, con un profilo di efficacia e maneggevolezza superiori.
Per il tipo di intervento, se c'è indicazione a sostituire la mitrale credo sia opportuno farlo e nella stessa procedura, essendo un soggetto giovane. Le aderenze ci sono, ma non per questo c'è una controindicazione. Se il chirurgo reputa che sia eccessivamente indaginoso sostituire anche il condotto protesico potrebbe essere ipotizzabile impiantare una valvola polmonare percutanea prima (o dopo) la chirurgia.
Credo che sia lecito chiedere un secondo parere. A Milano ci sono il San Raffaele, San Donato e il centro cardiologico Monzino che hanno delle ottime chirurgie.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per gli ulteriori chiarimenti davvero importanti, e per la segnalazione dei centri ospedalieri cardiochirurgici.