Quando si può decidere per mettere l'ombrellino sul pfo?

Salve dottore/dottoressa,

Le scrivo per esporle la mia situazione clinica e chiedere un suo parere.


Da tempo soffro di spossatezza persistente, in particolare con una sensazione di stanchezza localizzata nella zona della nuca.
Spesso avverto fame d’aria e palpitazioni anche a riposo, soprattutto da sdraiato.


Negli ultimi tempi, al risveglio, noto frequentemente che gamba sinistra e braccio sinistro risultano addormentati, con formicolii, e devo aiutarmi con la parte destra del corpo per sollevarmi dal letto.
La sensazione dura circa 10 minuti; inizialmente mi causava ansia e attacchi di panico, ora la vivo con maggiore rassegnazione.


Sono stato visitato da un cardiologo che, pur riscontrando un PFO positivo, mi ha spiegato che in Italia non si interviene chirurgicamente in assenza di eventi scatenanti come un ictus.


Referti principali

Ecocardiogramma transesofageo (con midazolam 5 mg e ecocain spray): forame ovale pervio con minimo shunt sinistro-destro a riposo; fossa ovale 20 6 mm.
Procedura interrotta precocemente per scarsa tolleranza.


Color Doppler transcranico: esame indicato per familiarità con ictus e volontà di praticare immersioni subacquee; setto interatriale assottigliato.


Ecocolordoppler transcranico con microbolle e Valsalva: evidenziato passaggio massivo di microbolle in arteria cerebrale media; reperto confermato anche all’ecocardiogramma transtoracico.
Esame positivo per PFO.


RM encefalo (eseguita per ipoacusia improvvisa all’orecchio sinistro): minima area aspecifica in sede sottocorticale temporo-occipitale sinistra.


Dal lato soggettivo, oltre ai sintomi già citati, ho dolori ossei, muscolari e nervosi, ed emorroidi di 2 grado.
Ho la sensazione che la mia stanchezza fisica e mentale, la ridotta concentrazione, e i formicolii (anche a riposo) siano tutti collegati a un problema di circolazione legato al PFO.


Temo che nel tempo possano essersi verificate microlesioni cerebrali non rilevabili alla RM e che questa condizione peggiori con l’età.
Ho la percezione di dover vivere con limitazioni rispetto agli altri, e mi rammarica il fatto che in Italia non si intervenga su PFO positivi nei giovani prima che si verifichino eventi gravi come ictus o disabilità permanente.


Chiedo quindi un suo parere in merito all’eventuale relazione tra i miei sintomi e il PFO, e se, alla luce dei risultati degli esami, possa esserci indicazione a un intervento preventivo o altre strategie gestionali.


La ringrazio per l’attenzione.
Dr. Roberto Coppola Cardiochirurgo 27 1
Buongiorno Lei è sicuramente una persona ansiosa e la stanchezza ed altri sintomi che riferisce sicuramente non hanno niente a che fare con il PFO e per fortuna in Italia e nel mondo non si mettono pezzi di metallo nel cuore perché ci si sente stanchi... Tenga presente che quando Lei era più giovane e magari faceva attività fisica il PFO era lì e lo shunt era esattamente identico e se andava con le bombole a fare immersione ( come me) non ha mai avuto problemi. Quindi il PFO delle sue dimissioni non dà alcun problema di sovraccarico del lavoro cardiaco tanto è vero che le dimensioni del cuore non sono riportate come aumentate. Potrebbe essere invece che il suo sovrappeso possa essere la causa di russamento con conseguente alterato sonno, e sovraccarico della colonna vertebrale con ernie discali che potrebbero dare quei disturbi neurologici che descrive. Per tranquillità farei un emocromo per escludere che abbia una anemia. Non ha scritto se è un fumatore o no. Se lo è smetta, e in ogni caso cerchi di aumentare l'attività fisica e riduca il peso. Purtroppo questo è più impegnativo che farsi chiudere un PFO, ma molto più efficace e sano

Dr. Roberto Coppola

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Risposta utile
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, mi aiuta a escludere questo problema tra le varie patologie che ho. Vorrei riprendere attività fisica, interrotta da due anni, e il suo messaggio mi rincuora perché indica che il mio malessere va cercato altrove. Ho ansia, ma è conseguente ai dolori perianali dovuti a prolasso ed emorroidi sempre infiammate, trattate con cortisone da due anni senza interventi valutati, nonostante dolori lancinanti che proseguono 2-3 volte a settimana. Ho cambiato vari proctologi, ognuno con farmaci diversi: pregabalin, topster, mesalazina, Antrolin, Dilatan; qualcuno pensava bastasse Daflon, senza risultati.

Ho anche psoriasi nella zona perianale e frontale.

Ho perso l’udito all’orecchio sinistro: il mio vecchio medico di base non ha trattato tempestivamente il problema; il nuovo medico ha agito d’urgenza mandandomi dall’otorino, ma ormai era troppo tardi. Forse per questi insuccessi ho idealizzato che tutto derivasse dal PFO, perché da bambino una dottoressa di Catanzaro mi disse che, se non operato, avrei avuto problemi da grande; queste parole mi sono rimaste impresse e inconsciamente ho attribuito a quell’episodio tutto ciò che mi è successo.

La colonscopia, prevista con biopsie dopo 2 anni, è stata eseguita senza biopsie e con risultati apparentemente normali, ma la calprotectina è salita a 1380.

Sono stato dal neurologo a mie spese che, valutando i referti e le risonanze dell’ortopedico, ha preso in considerazione le affezioni morbose a mio carico entesite pertrocanterica con note algodistrofiche, sindrome da dolore neuropatico cronico e rallentamento ideo-motorio in fase di approfondimento diagnostico e mi ha prescritto Eteroxib e Amitriptilina per dormire.

Sono stato dal dietologo, ma senza successo. Curo l'alimentazione, ma il peso non va giù da due anni. ( Tra i tanti problemi questo per me è quello meno importante anche se ovviamente se dimagrissi i dolori passerebbero? Non credo... probabilmente, dovrei andare da un endocrinologo ma non ho più tanta pazienza)

La mia esperienza con la sanità, al Nord, è che quando stai male pochi seguono il paziente. Mi scuso per lo sfogo, ma scrivo questo perché il mio caso può essere indicativo e chi ha avuto esperienze simili può trovare sostegno. Questo consulto era specifico per il PFO, che parte da un ricordo d’infanzia, ma poi sono subentrate tutte le altre patologie. Devo combattere contro il peso che non scende, contro le patologie, contro me stesso e contro la sanità. Ma sicuramente grazie del suo riscontro, se qualcuno dei medici che mi avesse visitato fosse stato empatico come lei, forse almeno qualche mio problema sarebbe stato gestito un pò meglio.
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