Vita dopo operazione di bypass coronarici
Salve, esattamente un anno fa mio padre all'età di 57 anni ha subito un intervento di triplice bypass. Le condizioni di mio padre prima dell'intervento erano abbastanza preoccupanti, dal momento che al ricovero si era presentato con scompenso cardiaco e i medici parlavano di "cardiopatia dilatativa post-ischemica" e una ridotta frequenza di eiezione (addirittura mi dicevano fosse del 25%).
In quel periodo parlai con molti medici del reparto, ma non sempre ciò che mi veniva riferito era coerente con quanto sentito in precedenza. Comunque quello che ho capito è che mio padre, a causa di una grave aterosclerosi di 3 coronarie, era stato colpito da ischemia e ciò aveva compromesso la funzionalità della pompa cardiaca. Con angioplastica non fu possibile intervenire e quindi mi fu riferito che bisognava tentare una rivascolarizzazione mediante bypass, e quindi a cuore aperto.
Alla dimissione il referto parlava di:
cardiopatia dilatativa ischemica.
Amis su IVA e duplice BAC in VSA su MO2 E Cx a cuore battente.
Diabete Mellito NID, ipercolesterolemia, ex fumatore.
Mio padre ad un anno di distanza si è ripreso bene e piano piano ha iniziato a svolgere tutte le normali attività, compreso salire due piani di scale con buste della spesa e (toccando ferro), non si sono presentate complicanze, a parte forse per quanto riguarda l'aspetto psicologico.
Ovviamente segue la terapia che gli è stata prescritta e ha smesso di fumare.
Da quel momento ha fatto due visite di controllo, dove abbiamo potuto verificare dei buoni miglioramenti (ovviamente rispetto alla situazione iniziale).
Posto i risultati dell'ultimo ecocardiogramma:
La "CINESI SEGMENTARIA" ha come risultato 1 (normocinetico) in tutte le parti eccetto che per quanto riguarda l'apice dove come risultato ha tutti 3 (acinetico).
Inoltre, ha come risultato 2 (ipocinetico) il setto basale anteriore e la parete medio laterale.
In sostanza il nostro cardiologo, ci ha spiegato, mostrandoci anche le immagini dell'ecografia, che il cuore ha ripreso a muoversi abbastanza bene, ma la parte colpita, cioè l'apice, presenta scarso o nullo movimento, e quindi deve "essere aiutata" dalla restante parte funzionante.
Nella prima ecografia la frequenza di eiezione era salita al 45%, mentre nell'ultima al 50%.
Conclusioni:
Ventricolo sinistro di dimensioni lievemente aumentate, normali spessori parietali; cinesi globale lievemente ridotta;
Bulbo aortico di calibro regolare, sclerotico, cuspidi valvolari sclerocalcifiche; aorta ascendente regolare;
atrio sinistro di normali dimensioni senza visibilità di formazioni endocavitarie.
mitrale di normale morfologia.
sezioni destre nella norma
pericardio spessito posteriormente.
Esame ecodoppler:
minimo rigurgito mitralico
lieve rigurgito aortico; grad max aortico 20 mm Hg
lieve rigurgito tricuspidalico con normali pressioni polmonari
Volevo solo sapere se la situazione attuale può definirsi preoccupante e se le condizioni possono ancora migliorare. grazie
In quel periodo parlai con molti medici del reparto, ma non sempre ciò che mi veniva riferito era coerente con quanto sentito in precedenza. Comunque quello che ho capito è che mio padre, a causa di una grave aterosclerosi di 3 coronarie, era stato colpito da ischemia e ciò aveva compromesso la funzionalità della pompa cardiaca. Con angioplastica non fu possibile intervenire e quindi mi fu riferito che bisognava tentare una rivascolarizzazione mediante bypass, e quindi a cuore aperto.
Alla dimissione il referto parlava di:
cardiopatia dilatativa ischemica.
Amis su IVA e duplice BAC in VSA su MO2 E Cx a cuore battente.
Diabete Mellito NID, ipercolesterolemia, ex fumatore.
Mio padre ad un anno di distanza si è ripreso bene e piano piano ha iniziato a svolgere tutte le normali attività, compreso salire due piani di scale con buste della spesa e (toccando ferro), non si sono presentate complicanze, a parte forse per quanto riguarda l'aspetto psicologico.
Ovviamente segue la terapia che gli è stata prescritta e ha smesso di fumare.
Da quel momento ha fatto due visite di controllo, dove abbiamo potuto verificare dei buoni miglioramenti (ovviamente rispetto alla situazione iniziale).
Posto i risultati dell'ultimo ecocardiogramma:
La "CINESI SEGMENTARIA" ha come risultato 1 (normocinetico) in tutte le parti eccetto che per quanto riguarda l'apice dove come risultato ha tutti 3 (acinetico).
Inoltre, ha come risultato 2 (ipocinetico) il setto basale anteriore e la parete medio laterale.
In sostanza il nostro cardiologo, ci ha spiegato, mostrandoci anche le immagini dell'ecografia, che il cuore ha ripreso a muoversi abbastanza bene, ma la parte colpita, cioè l'apice, presenta scarso o nullo movimento, e quindi deve "essere aiutata" dalla restante parte funzionante.
Nella prima ecografia la frequenza di eiezione era salita al 45%, mentre nell'ultima al 50%.
Conclusioni:
Ventricolo sinistro di dimensioni lievemente aumentate, normali spessori parietali; cinesi globale lievemente ridotta;
Bulbo aortico di calibro regolare, sclerotico, cuspidi valvolari sclerocalcifiche; aorta ascendente regolare;
atrio sinistro di normali dimensioni senza visibilità di formazioni endocavitarie.
mitrale di normale morfologia.
sezioni destre nella norma
pericardio spessito posteriormente.
Esame ecodoppler:
minimo rigurgito mitralico
lieve rigurgito aortico; grad max aortico 20 mm Hg
lieve rigurgito tricuspidalico con normali pressioni polmonari
Volevo solo sapere se la situazione attuale può definirsi preoccupante e se le condizioni possono ancora migliorare. grazie
[#2]
Ex utente
Si, forse mi sono espresso male.
Volevo semplicemente capire qual è il reale danno che ha subito il cuore, perché in effetti c'è una zona acinetica, cioè l'apice, che ha perso funzionalità.
Poi sicuramente dai controlli e anche dalla qualità di vita di mio padre, la ripresa è stata evidente. Lo vedo anch'io che rispetto a prima dell'intervento sta molto meglio, diciamo che è come se non avesse avuto niente, perché non ha più sintomi!
Sta di fatto che comunque il cuore è stato colpito e volevo capire bene cosa comporta avere questa benedetta zona di "ACINESIA".
Ovviamente sono cose che ho chiesto anche al mio cardiologo, ma ovviamente avere qualche parere in più non fa male, anche perché credo che il nostro cardiologo, essendo anche un conoscente, tenda sempre a rassicurarci un po' è a esporci la situazione in modo più tranquillo. Ecco non so se adesso mi sono spiegato. =) Grazie comunque per la risposta dottore .
Volevo semplicemente capire qual è il reale danno che ha subito il cuore, perché in effetti c'è una zona acinetica, cioè l'apice, che ha perso funzionalità.
Poi sicuramente dai controlli e anche dalla qualità di vita di mio padre, la ripresa è stata evidente. Lo vedo anch'io che rispetto a prima dell'intervento sta molto meglio, diciamo che è come se non avesse avuto niente, perché non ha più sintomi!
Sta di fatto che comunque il cuore è stato colpito e volevo capire bene cosa comporta avere questa benedetta zona di "ACINESIA".
Ovviamente sono cose che ho chiesto anche al mio cardiologo, ma ovviamente avere qualche parere in più non fa male, anche perché credo che il nostro cardiologo, essendo anche un conoscente, tenda sempre a rassicurarci un po' è a esporci la situazione in modo più tranquillo. Ecco non so se adesso mi sono spiegato. =) Grazie comunque per la risposta dottore .
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 27.3k visite dal 05/06/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ictus
Come riconoscere l'ictus? Ischemico o emorragico: scopri le cause, i fattori di rischio e i sintomi. Cure e guarigione: terapie possibili e complicanze.