Problemi sospensione betabloccanti

Buongiorno, chiedo scusa se in questi giorni sto ricorrendo molto spesso a Medicitalia, ma spero sia solo un periodo di "crisi" passeggero...
Il problema è questo: per extrasistoli molto frequenti, 3 mesi fa ho iniziato ad assumere ATENOLOLO (a volte 1/4, a volte 1/2, perchè ho sentito più medici, ognuno dei quali mi cambiava prescrizione; nell'ultimo mese mi sono stabilizzata su 1/2). Recentemente per un breve periodo (8 g) sono passata a INDERAL... e qui è successo il disastro. Avevo già notato un forte calo dell'umore con l'Atenololo, ma dopo due giorni di Inderal è cominciata un'insonnia totale, nonchè uno stato depressivo veramente forte (con desiderio di morte pur di non continuare a star male così... questo per rendere l'idea!). Spaventatissima sono tornata ad Atenololo, ma la situazione non è migliorata, anzi, ha continuato a peggiorare sino ad un attacco di panico (mai successo prima... esperienza che spero di non ripetere mai più). A quel punto, considerato anche che le extra nel frattempo stranamente erano quasi scomparse, ho sospeso immediatamente ogni tipo di betablocante. Ovviamente, molto spaventata dall'orribile esperienza (sono stata veramente male!) ho fissato una visita da uno psichiatra, prevista per domani, per approfondire e impostare una eventuale terapia depressiva, ma devo dire che già il giorno dopo la sospensione dei farmaci il mio umore è tornato assolutamente normale. Secondo vari medici la causa del problema potrebbero essere stati i betabloccanti e anche la mia sensazione è questa, quindi tutto quadra... il problema è che da quando li ho sospesi (ripeto: quasi all'improvviso, osia per 2 giorni ne ho preso 1/4 anzichè 1/2 e poi basta del tutto, stavo troppo male) ho una forte accelerazione del polso (quasi 90 bpm a riposo, normalmente ne ho 59) e questo dura ormai da tre giorni e non accenna a diminuire; in più ho letto poco fa sul foglietto illustrativo e su internet che la sospensione improvvisa è da evitare in quanto pericolosa. Ma a questo punto cosa faccio??? se non li prendo rischio di danneggiare il cuore, se li prendo vado fuori di testa (sono stata malissimo... un'esperienza che non me la sento proprio di ripetere!).
Quale potrebbe essere un piano di dismissione graduale ma veloce? 1/8 al giorno per 4-5 giorni potrebbe avere senso? Di più mi spaventa troppo...
Sperando in una risposta veloce come sempre (sono molto preoccupata!) ringrazio di cuore
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Dr. Enzo Boncompagni Cardiologo 631 19
Vedo che lei scrive ripetutamente a medicitalia, amica di Cuneo, e vari Colleghi le hanno risposto. L'impressione è che lei voglia fare da sè e continui quindi a dibattersi tra un betabloccante e l'altro, naturalmente senza risolvere quasi nulla. Per sua informazione oggi abbiamo disponibile una sostanza farmacologica che ha una azione simil-betabloccante senza qualche effetto collaterale possibile con i betabloccanti. Si chiama "ivabradine". Ma lei non può certo andare al supermercato e chiedere dov'è il banco dell'iìvabradine. Non voglio fare lo spiritoso o mancarle di riguardo, ma mi creda: è opportuno che lei si affidi a un Cardiologo e lasci a lui la direzione del problema. Che non è detto possa essere risolto solo con i betabloccanti o simili. Cordiali saluti. E auguri.

Dr. Enzo Boncompagni, Medico Cardiologo

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta così sollecita... Sì, devo esserle sembrata una specie di appassionata del fai-da-te farmaceutico... Scusi se mi permetto due parole per giustificarmi: prima di scrivere questo post ho fatto la cosa più ovvia, ossia ho telefonato al mio cardiologo (con imbarazzo, mi spiaceva disturbarlo) ma come era prevedibile è impegnato in studio. E siccome con il cuore così veloce non mi sento per niente tranquilla... L'impressione di confusione che sicuramente Le ho dato (non è solo un'impressione, in effetti Lei ha tutte le ragioni) nasce dal fatto che sembra che i miei problemi (anche se credo che abbiano una radice comune) cambino ogni mese (da quest'estate: insonnia, extrasistoli, di nuovo insonnia, ora depressione attacco di panico...) e la cosa mi disorienta completamente: non è che io non mi sia rivolta a specialisti, anzi, ma andare da vari medici di tipo diverso mi ha portato ad un accumulo di prescrizioni, talvolta anche in contrasto tra loro ("prenda questo farmaco", "dia retta a me: lo sospenda subito, l'approccio non è questo"). Così, paradossalmente, ala fine la decisione "seguo questa terapia o quella" devo prenderla io, (che ovviamente non hoalcuna competenza!)...con tutto il senso di smarrimento e di insicurezza che ciò comporta. E' anche per questo che ricorro al Vostro (ottimo) servizio...
... comunque grazie per avermi segnalato una possibile via altermativa ai betabloccanti (ne parlerò con il mio cardiologo); ora aspetto di potergli telefonare, ok?
Buona giornata

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Dr. Enzo Boncompagni Cardiologo 631 19
Bene: perchè non dire che il mio cellulare è a disposizione continua dei miei pazienti, giorno e notte. Chissà, forse esagero. Ma va bene come dice lei: l'iportante, come ha capito, è che non facccia una self-therapy. Cari saluti.
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