Fibrillazione atriale ed ernia iatale
Innanzitutto mi complimento per l'efficienza e l'utilità del servizio e vi sottopongo il mio problema. Da circa 13 anni (ne ho 52) soffro di episodi di fibrillazione atriale parossistica e flutter. Questi episodi,inizialmente della durata di alcuni minuti, sono diventati sempre più ravvicinati e prolungati nel tempo, fino a durare 18/ 24 ore. Sin dall'inizio il problema si presentava durante il pranzo o subito dopo, nella fascia oraria compresa tra le ore 13 e le 16. Poichè ,io sono sintomatica e il problema mi creava profondo malessere fisico, perchè la frequenza cardiaca saliva a 170/180 b.p.m.,si rendeva spesso necessario il ricovero ospedaliero. Per non dilungarmi molto, preciso che sono state effettuate indagini a tappeto ( ecografie ripetute, dosaggi ormonali, test da sforzo, innumerevoli holter, studio elettrofisiologico transesofageo... e poi terapie con betabloccanti di tutti i tipi, con antiaritmici dalla flecainide all'idrochinidina, dal propafenone al cordarone...)e, infine due ablazioni e una cardioversione elettrica effettuate presso il San Raffaele, anche queste senza esito. Nel frattempo ho subito una lobectomia tiroidea,per gozzo colloide, ma con i valori ormonali sempre nella norma, tanto da non richiedere alcun trattamento farmacologico e, forse a causa della enorme mole di farmaci assunti, sono sorti problemi digestivi che hanno portato a delle indagini, con questi esiti: Piccolo diverticolo della dimensione di pisello al 3 medio dell'esofago toracico in prossimità dell'impronta aortica;in Trendelenbrug e sotto ponzamento comparsa di ernia transjatale da scivolamento che si riduce con la variazione di decubito e la cessazione del ponzamento. Attualmente la situazione è la seguente:
- a distanza di 14 mesi dall' ultima ablazione gli episodi si ripetono con la stessa frequenza e durata (mediamente tre volte o poco più al mese) e, nel 99% dei casi, sempre a pranzo;
-essendo risultate inutili le terapie farmacologiche quotidiane si è deciso di sospenderle e di intervenire con cardioversione farmacologica(con Almarytm), quando si presenta il problema e in ambiente ospedaliero;
-i disturbi gastrici, presenti come difficoltà digestive, continuano ;
-tutte le indagini cardiologiche non hanno evidenziato nulla di particolare, tranne un leggero prolasso della mitrale, giudicato dai medici ininfluente;
-il dottore esclude che vi sia un nesso tra ernia iatale e fibrillazione, mentre io me ne sto convincendo sempre più;
-Gli episodi di fibrillazione si risolvono più velocemente con l'intervento ospedaliero mentre, se resto a casa, il cuore ritorna a ritmo da sè dopo svariate ore.
Suggeritemi cosa fare, in quale direzione indagare, perchè non intendo sottopormi ad una terza procedura di ablazione. Ringrazio anticipatamente per la vostra cortesia.
- a distanza di 14 mesi dall' ultima ablazione gli episodi si ripetono con la stessa frequenza e durata (mediamente tre volte o poco più al mese) e, nel 99% dei casi, sempre a pranzo;
-essendo risultate inutili le terapie farmacologiche quotidiane si è deciso di sospenderle e di intervenire con cardioversione farmacologica(con Almarytm), quando si presenta il problema e in ambiente ospedaliero;
-i disturbi gastrici, presenti come difficoltà digestive, continuano ;
-tutte le indagini cardiologiche non hanno evidenziato nulla di particolare, tranne un leggero prolasso della mitrale, giudicato dai medici ininfluente;
-il dottore esclude che vi sia un nesso tra ernia iatale e fibrillazione, mentre io me ne sto convincendo sempre più;
-Gli episodi di fibrillazione si risolvono più velocemente con l'intervento ospedaliero mentre, se resto a casa, il cuore ritorna a ritmo da sè dopo svariate ore.
Suggeritemi cosa fare, in quale direzione indagare, perchè non intendo sottopormi ad una terza procedura di ablazione. Ringrazio anticipatamente per la vostra cortesia.
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gentile signore,
la sua aritmia potrebbe essere in relazione ai disturbi gastroenterici di cui soffre. Spesso infatti nel periodo postprandiale a cauda della distensione dello stomaco si può verificare una compressione sul diaframma con innalzamento del medesimo e conseguente pressione sul cuore che appoggia proprio sopra...
Un suggerimento semplice e talvolta efficace è quello di non usare pantaloni stretti in vita e utilizzare le bretelle al posto della cintura. Può apparire un "rimedio della nonna", tuttavia nella mia esperienza ha talvolta risolto alcuni episodi aritmici. Nel suo caso certamente la situazione è più complessa avendo già subito due ablazioni che peraltro non hanno risolto il suo problema.
Ad ogni modo la strada farmacologica resta l'unica alternativa ulteriore e a quanto ho capito da quello che scrive mi pare sia già ben orientato e seguito in tale senso.
cordiali saluti
Dr GM Actis Dato
Cardiochirurgia Molinette
Torino
la sua aritmia potrebbe essere in relazione ai disturbi gastroenterici di cui soffre. Spesso infatti nel periodo postprandiale a cauda della distensione dello stomaco si può verificare una compressione sul diaframma con innalzamento del medesimo e conseguente pressione sul cuore che appoggia proprio sopra...
Un suggerimento semplice e talvolta efficace è quello di non usare pantaloni stretti in vita e utilizzare le bretelle al posto della cintura. Può apparire un "rimedio della nonna", tuttavia nella mia esperienza ha talvolta risolto alcuni episodi aritmici. Nel suo caso certamente la situazione è più complessa avendo già subito due ablazioni che peraltro non hanno risolto il suo problema.
Ad ogni modo la strada farmacologica resta l'unica alternativa ulteriore e a quanto ho capito da quello che scrive mi pare sia già ben orientato e seguito in tale senso.
cordiali saluti
Dr GM Actis Dato
Cardiochirurgia Molinette
Torino
GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino
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