Displasia ventricolo dx

In un controllo Ecocardiografico di ieri (che effettuo annualmente per l'idoneità sportiva all'atletica leggera - maratona) il cardiologo ha riscontrato una displasia del ventricolo dx, che si presenta "trabecolato" (oltre alla solita ipetrofia del ventricolo sx da "cuore di atleta"). Il cardiologo ha consigliato un holter ecg su 24h per verificare la presenza di eventuali aritmie (che a dir la verità non ho mai riscontrato in vita mia nei tanti ecg che ho sostenuto). La domanda che vi rivolgo è questa: nel caso in cui l'holter (che farò tra un mese e mezzo, prima non è possibile secondo l'ufficio prenotazioni della mia ASL) sia negativo posso stare completamente tranquillo e continuare ad allenarmi e gareggiare oppure in futuro potrebbe presentarsi il problema? Preciso che ho 40 anni e che non ho mai avuto problemi cardiaci, a parte una lievissima ipertensione emersa 3-4 anni fa a seguito dell'interruzione dell'attività sportiva (per motivi familiari e di lavoro) e successivamente completamente rientrata proprio con la ripresa dell'attività agonistica (attualmente i valori pressori sono costantemente intorno a 120/70).
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
La displasia aritmogena del ventricolo destro è una malattia cardiaca importante, che può anche determinare la comparsa di una dilatazione delle cavità cardiache con relativa compromissione della sua funzione o dar luogo ad aritmie anche pericolose per la vita. Ma la displasia aritmogena è dovuta a sostituzione del muscolo cardiaco con "grasso", cosa che non è visibile con un ecocardiogramma (questo esame può evidenziare solo una dilatazione del cuore soprattutto del ventricolo destro, ma solo nei pazienti che soffrono di displasia e sono in fase dilatativa). Solo una Risonanza Magnetica Nucleare fatta tralaltro in un centro qualificato per problemi di cardiopatia congenita può evidenziarlo, ma se nel suo caso il sospetto è legato solo alla presenza di una "trabecolatura" e a nessun altro segno (assenza di cardiopalmo immotivato o di sincopi ed ECG normale ed ECO per il resto normale) è estremamente improbabile che lei ne soffra. L'Holter delle 24 h ha un poter diagnostico, per la stratificazione delle aritmie, molto limitato, perchè registra solo quello che accade in 24 h. In ogni caso l'assenza di qualunque tipo di aritmia (sempre considerando i limiti definiti in precedenza) ulteriormente tranquillizza.
Cordiali saluti

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Attivo dal 2005 al 2016
Ex utente
La ringrazio per la risposta tanto esauriente quanto tempestiva, praticamente IMMEDIATA.
Approfitto ancora della Sua cortesia per chiederLe questo: l'eventuale "percolosità" dell'attività sportiva può essere segnalata dalla comparsa di qualche sintomo? Mi spiego meglio: molto spesso si sente parlare di "morte improvvisa" negli atleti: secondo Lei si tratta di eventi assolutamente non prevedibili o con un adeguato screening diagnostico periodico (che va oltre la routine spirometria-ecg sotto sforzo -ecocardiogramma della visita annuale per l'idoneità) potrebbero essere individuate eventuali criticità predittive?
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Gran parte delle MI in ambito sportivo possono essere prevenute da uno screening adeguato che comprende anche la capacità di riconoscimento di segni e sintomi e quindi si tratta anche di competenze professionali applicate nel campo dello sport. Le linee guida COCIS sono al momento la "bibbia" per i cardiologi che operano in questo settore (soprattutto lo sport agonistico) e quindi è necessario che ci sia un adeguata conoscenza delle problematiche cardiache nello sportivo (comprensive di aritmie o cardiopatie non necessariamente strutturali che possono determinarle).
Ciononostante a volte non si riesce a fare una diagnosi precoce e possono verificarsi incidenti come quello di Morosini. A quel punto non si tratta più di una prevenzione primaria (ossia prima che un evento si sia verificato), ma di un trattamento adeguato del problema mentre è presente. Nel caso specifico l'uso di un defibrillatore (che deve essere obbligatoriamente presente dove si svolge un'attività sportiva agonistica) avrebbe potuto salvare la vita all'atleta.
Saluti