Tumore stomaco e metastasi

buonasera mia moglie di 37 anni è morta il 28 ottobre dopo aver scoperto per dolori di stomaco il 30 aprile 2014 di essere affetta da adenocarcinoma gastrico con metastasi al fegato e ovaio , operata il 12 maggio tolto metà stomaco e metastasi ovaio, e linfonodi 22 di cui 21 infiltrati dal tumore, e stata sottoposta a chemio ma con poche speranze dopo 4 cicli 2 di folfox poi tolta e messa 2 cicli di folfiri per non risposta in quanto le metastasi a settembre avevano invaso colonna e bacino aggravatosi a tutta la colonna bacino e sterno ad ottobre, con infiltrazione midollo e dal 10 ottobre senza più piastrine con valori il 21 ottobre di 5000 il 22 ottobre ricoverata per versamento subdorale di 5 mm alla testa poi il 24 ottobre i versamenti era anche al lato destro, e morta il 28 penso proprio per emorraggia cerebrale dove i medici non hanno voluto tentare nulla, le mie domande sono queste è stato giusto durante l'intervento non asportare le metastasi al fegato, e secondo è possibile che sia sviluppato un tumore cosi avanzato in soli 15 mesi in cui aveva effettuatt gastroscopia con biopsia a novembre 2012 dove dicevano solo di gastrite ed elicobattery, tre non potevano salvarla intervendo alla testa invece che lasciarla morire in due giorni ? grazie
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Gentilissimo, anche per noi é doloroso affrontare problematiche del genere e soprattutto quando c'è di mezzo la scomparsa di una giovane vita. Tutto il nostro cordoglio.

Per quanto concerne le sue domande parto dalla gastroscopia. Da come si é presentata ed evoluta la malattia é evidente che il tumore era di una particolare aggressività con metastasi pluriorgano. Ciò significa che la gastroscopia eseguita nel novembre 2012 poteva non presentare lesioni macroscopicamente evidenti.
Le metastasi epatiche non sono state rimosse nel corso del primo intervento in quanto, presumo, siano state considerate in numero o dimensioni rilevanti. Ed in tali circostanze c'è la quasi certezza che altri lesioni fossero presenti, ma non macroscopicamente rilevabili. Quindi l'intervento sarebbe stato inutile e ad alto rischio.
L'emorraggia cerebrale é da considerarsi l'evento finale ed i colleghi, considerando la grave ed irreversibile situazione generale, hanno ritenuto (ne sono certo) non accanirsi alla ricerca di una impossibile soluzione. Purtroppo, era arrivato il momento culmine di una grave ed incontrollabile malattia e nulla si poteva.

Un caro saluto e tutto il mio dispiacere.

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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dopo
Utente
Utente
grazie vorrei solo chiederle se avendola sedata la mattina che è morta se questo ha accellerato la morte prima , e se si interveniva quella mattina alle 6,30 quando aveva 60/80 di pressione e punte mani e piedi e ginocchia nere.che invocavo i dottori li all'ospedale invece i primi interventi sono arrivati all arrivo dell oncologo alle 8,30 che ha iniettato farmaci per aumentare la pressione ma ormai era bassissima quasi impercettibile senza nessuna terapia e mancanza di assistenza se potevano almeno con un intervento più tempestivo allungargli la vita o operararla alla testa. grazie in anticipo per la risposta
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
E' difficile dirlo se poteva vivere qualche ora in più, ma l'intervento alla testa, nelle sue condizioni generali, non era fattibile.