Recidiva ernia inguinale con retina..

salve
ho subìto un intervento in anestesia locale per ernia inguinale sx circa 10 anni fa, non conosco il nome della tecnica adottata, ma so per certo che è stata impiantata la famosa retina contenitiva..circa 4 anni fa a seguito di uno starnuto ho avvertito una sensazione di rilascio della parte inferiore addominale e da allora sempre più di frequente ho il solito fastidio che ben conosco dell'ernia soprattutto quando sto in piedi e fermo (chissà perchè in movimento non ho nulla).Mi sono sottoposto alla visita dal chirurgo che ha riscontrato una lieve recidiva, tanto è vero che non si vede nè pallina nè gonfiore ma un fastidio veramente insopportabile che sfocia in dolori addominali,ora non so cosa fare, rioperarmi?il medico mi ha detto che lui non opererebbe vista l'entità dell'ernia, ma conviene con me che proprio perchè piccola può dare più fastidio di un'ernia di dimensioni normali e ha oltretutto detto che potrebbe esserci ancora una nuova recidiva..quindi cosa faccio?e poi che tipo di intervento dovrei fare?mi sento handicappato non potendo vivere normalmente ma dovendo sempre cercare un luogo per sedermi..attendo consigli grazie
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
per quanto la recidiva erniaria sia divenuta di gran lunga meno frequente dopo la diffusione e l'impiego delle tecniche di riparazione mediante impiego di materiale protesico, questa possibilità e purtroppo possibile.
Nel suo caso è indispensabile in prima istanza chiarire se i sintomi lamentati siano da potersi relazionare con certezza ad una recidiva che non sembrerebbe particolarmente evidente.
Una volta confermata la diagnosi è vivamente consigliabile che si sottoponga a nuovo intervento chirurgico, dal momento che non è assolutamente accettabile che alla sua età debba "sentirsi un handicappato".
Le possibilità chirurgiche sono appannaggio di metodiche diverse, che per lo più prevedono una riparazione "posteriore" del nuovo difetto erniario con accesso properitoneale per via anteriore o con metodica videolaparoscopica

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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dopo
Utente
Utente
gent.Dr.Piscitelli, replico solo ora alla sua risp.mentre sto temporeggiando per motivi di lavoro per l'intervento, ma nel contempo volevo segnalarle che da circa un mese a questa parte, ho un disturbo ulteriore alla zona interessata, durante i rapporti sessuali, qualche istante prima di eiaculare , sento una specie di fitta dolorosa al basso ventre sx localizzata dove ho l'ernia, il dolore (non lancinante sia chiaro)termina col termine del rapporto sessuale, dice che può esserci una correlazione?grazie per la collaborazione.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Ribadisco quanto già espresso.
"Nel suo caso è indispensabile in prima istanza chiarire se i sintomi lamentati siano da potersi relazionare con certezza ad una recidiva che non sembrerebbe particolarmente evidente."

Un consulto urologico a questo punto mi sembrerebbe utile.
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dopo
Utente
Utente
gentile dott. finalmente ho trovato il tempo per sottopormi all'intervento in laparoscopia, approfittando di un intervento per colecistectomia, ho chiesto al chirurgo se possibile "sistemare" eventuali movimenti della rete o recidive...il risultato, assolutamente negativo, il chirurgo dice che non vi è alcuna recidiva nè spostamento di retina, e il fastidio durante l'eiaculazione è solo dovuto allo spostamento del funicolo spermatico ma senza importanza.Il problema quindi del mio handicap persiste, il chirurgo ha detto di cercare il problema altrove magari con una visita da un fisiatra, ma io sono molto perplesso perchè il fastidio si presenta quando faccio sforzi fisici e sto in piedi nella medesima modalità di quando avevo l'ernia..mi dia un consiglio per favore su che fare...grazie
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
SEMPRE CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Potrebbe essere opportuno spostare l'attenzione sulla colonna vertebrale.