Decorso cisti pilonidale

Buonasera ai Gentili Dottori,

ho letto sul sito numerosi consulti in merito, ma non sono riuscito a trovare risposta alle mie domande.
Procedo con ordine: la scorsa settimana, mentre mi facevo la doccia, ho notato per la prima volta in vita mia un piccolo rigonfiamento, apparentemente un foruncolo, poco più sù rispetto all'ano. Nell'arco di pochissimi giorni, il foruncolo è diventato sempre più grande e invalidante. Mi sono subito rivolto al medico generico, che mi ha somministrato cura antibiotica per una settimana e Gentalyn Beta. Dopo un paio di giorni, essendo diventata questa "palla" ancor più gonfia e rossa, sono andato in Pronto Soccorso dove hanno potuto constatare che si trattava di un ascesso, escludendo si trattasse di fistola anale dopo controllo. Mi hanno aumentato il dosaggio di antibiotico(da 500 a 1000mg). Il giorno successivo fortunatamente sono riuscito a farmi visitare da un eccellente chirurgo della mia città, che dopo la visita mi ha dato appuntamento per incisione e pulizia della cisti, a suo avviso causata da peli incarniti.

La sera stessa, poche ore dopo la prima visita, l'ascesso si è rotto e ha iniziato ad espellere siero e peli, assolutamente inodore a differenza di quanto ho letto in altri post. L'ascesso è andato lentamente sgonfiandosi. Ieri il chirurgo mi ha inciso l'ascesso, ripulendolo e applicandomi zaffatura. Domani mi visiterà per valutare se si sia formata o meno la fistola. Nel caso ci fosse, ha detto che la eliminerà "bruciandola".
Adesso non ho alcun dolore, né fastidio - a parte ogni tanto un leggero prurito - ma dalla ferita continua a fuoriuscire materiale. Mi è stato detto che è normale.

Vorrei sapere se:
1) Il fatto di non avvertire alcun dolore può significare che non c'è fistola?
2) Cosa vuol dire "bruciare" la fistola?
3) Dovrò sottopormi ad ulteriori e più complicati interventi o basta così? devo solo aspettare la chiusura della ferita?!?

Grazie mille per le vostre cortesi risposte.
[#1]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
la formazione di un ascesso sacrococcigeo rappresenta l'evoluzione suppurativa di una cisti pilonidale (cosa diversa dal "pelo incarnito").
L'attenuazione dei sintomi è legata alla remissione della fase suppurativa ottenuta mediante lo spontaneo drenaggio e il successivo trattamento dell'ascesso.
Il trattamento definitivo consisterà nella asportazione "a freddo" della cisti responsabile della patologia e del mantenimento (quasi inevitabile) di una fistola sacrococcigea.
Non so a cosa alludesse il Collega che parlava di "bruciatura".
[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie mille Dottore, la ringrazio molto per il suo rapido consulto.

Approfitto della sua gentilezza per chiedere un chiarimento. Quando parla di asportazione "a freddo" intende dunque che l'incisione per drenare e ripulire l'ascesso a cui mi sono già sottoposto non è risolutiva?!?!

Per bruciatura ci si potrebbe forse riferire all'uso di laser?!?

Grazie mille per il suo consulto.
[#3]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Mi sorprende che queste informazioni non Le siano state date da chi La sta curando.

L'asportazione a freddo riguarda la definitiva asportazione della cisti, poiché il drenaggio dell'ascesso (unica opzione possibile in fase acuta) non è definitivamente risolutivo se non in casi assolutamente rari.

Non so sinceramente cosa sia la "bruciatura" di una fistola, né vi sono vantaggi nella applicazione di uno strumento laser in questa patologia.
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie mille Dottore.

Più che altro, sono stato io a non chiedere queste cose al dottore che mi sta curando, onde evitare di sembrare più fifone di quel che già sono. Anzi, il dottore è stato finora molto rassicurante. Domani saprò di più, al momento sono semplicemente ansioso di capire come ed entro quando il problema sparirà.

Grazie enormemente per la sua disponibilità.