Frattura con consegunte rottura a distanza di qualche anno del condilo mnandibolare sinsitro
Sono un ragazzo di 26 anni e all ' età di 18 anni ho avuto un incidente strdale in scooter ;sono scivolato e ho urtato prima col petto e poi con il muso sull'asfalto .All ' ospedale ,in calabria, dopo una radiografia,mi dissero che non avevo nulla di fratturato che non avevo subito nessuna danno osseo il dolore era dovuto solo alla botta.Andai,dopo 2 giorni ,in un altro ospedale in zona mi fecero radiografie e mi dissero che non avevo nulla di fratturato ma io continuavo ad avere forti dolori alla mandibola e sentivo scricchiolii quando l' aprivo e chiudevo vomitai anche in quei giorni. Dopo qualche mese mi feci portare da mio padre da uno specialisto privato che rivelò immediatamnte la frattura del condilo mandibolare sinistro.In un altra clinica mi fu fatto fare un apparecchio mobile da utilizzare durante la notte.Usai questo apperecchio ma all età di 23 anni il problema al condilo mandibolare sinsitro si aggravò e iniziai a risentire ancora piu fastidio e scricchiolii piu intensi alla mandibola e notai che la mandibola era più storta del solito e quindi sospettai che quella frattura si era trasformata in rottura anche perchè la sensazione era quell prorio di avere un pezzo mancante come se si fosse staccato.Ho chiesto di farmi operare per ricostruire il condilo in qualche modo perchè nessun apparechio mobile risolve apieno la mis situazione ma mi è stato detto che l 'operazione è rischiosa per via dei nervi vicini al condilo ma per me questo problema alla mandibola è davvero pesantee mi limita nei discorsi nel parlare nel sorridere con gli amici dal punto di vista estetico perche è esistente.Richedo una mano davvero .Grazie
[#1]
Gentile utente la sua storia clinica è chiara e purtroppo per le modalità con cui si è verificata anche molto frequente.
E' ovvio che a distanza di tanti anni non si parla più di frattura ma di un quadro di DISORDINE CRANIO MANDIBOLARE post traumatico.
I disturbi che Lei descrive sono realmente fastidiosi ,ma e trattabili ,purtroppo però non solo con una semplice placchetta notturna.
Il mio consiglio è quello di sottoporsi innanzitutto ad una vista gnatoloca per stabilire l'etità del problema e quindi per la giusta diagnosi,da questa poi seguira lo specifico protocollo di terapia.
E' ovvio che a distanza di tanti anni non si parla più di frattura ma di un quadro di DISORDINE CRANIO MANDIBOLARE post traumatico.
I disturbi che Lei descrive sono realmente fastidiosi ,ma e trattabili ,purtroppo però non solo con una semplice placchetta notturna.
Il mio consiglio è quello di sottoporsi innanzitutto ad una vista gnatoloca per stabilire l'etità del problema e quindi per la giusta diagnosi,da questa poi seguira lo specifico protocollo di terapia.
La risposta ha il solo scopo informativo.
Dr.Giovanni Auletta
[#2]
Ex utente
Salve dottore la ringrazio della risposta e dell' attenzione al mio caso per me abbstanza drammatico visto che mi pregiudica non poco nei rapoorti sociali con i ragzzi della mia età costretto quasi sempre a nascondere quotidinamente i mie dolori e i miei fastidi per non piangermi addossoe e non abbattermi del tutto.. e nei tentatvi di lavoro e di studio che sono diventati molto difficoltosi...Ho girato molti ospedali ma appunto coem le dicevo nessuno è disposto ad operarmie tra visite viaggi e altre cose da pagare mi sembra di buttare l amaggior parte del denaro che a questa età purtroppo per me ex studente e lavoratore molto occasionale scarseggia.Vorrei saper soltanto se in qualche modo è possibbile una ricostruzione mandibolare ad ogni rischio salutare ed economico.Leggevo che in america atrraverso le cellule staminali si è riusciti ad ottenre una ricrescita del condilo oppure un altra ipotesi era quella di "saldare un condilo artificiale o osseo alla parte fratturata atrtraverso un bisturi che si applicva con un foro sotto il mento.Fare altre visite per avere altre opinioni e altre deicisioni di lasciare le cose come stanno e rinunciare a una condizione migliore, che spero che un giorno ritorni a quella naturale e sana come mamma mi ha fatto, mi demoralizzano un pò.Grazie Dottore
[#3]
Gentile utene, effettivamente come le ha risposto il dott Auletta lei è affetto da disturbi dell'articolazione temporo mandibolare, quale probabile esito del trauma sofferto all'età di 18 anni. Bisognerebbe valutare bene la situazione, con un esame clinico e con le indagini radiografiche di rito come la OPT, la TC ed una Risonanza Magnetica. Le fratture di condilo in età giovanile non trattate per lo più con terapia funzionale adeguata, in quanto raramente si operano, conducono di solito ad una inclinazione del piano occlusale con notevoli conseguenze a carico delle articolazioni temporo mandibolari e della simmetria mandibolare. Il problema si verifica in quanto, il condilo fratturato, nella fase di guarigione si rimaneggia accorciandosi rispetto al controlaterale. In conseguenza di ciò, si ha un precontratto permanente della emiarcata dentaria corrispondente alla frattura, contro la emiarcata corrispondente del mascellare, che lentamente, conduce alla inclinazione del piano occlusale. Cioè se si osserva il soggetto affetto da questo tipo di patologia si nota che ha il mento deviato verso il lato dove ha avuto la frattura del condilo mandibolare. Alla laterodeviazione della mandibola, si associa la disfunzione dell'articolazione temporo mandibolare che con il passare del tempo, si può ripercuotere anche sull'altra articolazione (e non sto quì a spiegare i motivi perchè sarebbe complesso).
Per quanto riguarda la terapia poi, è gnatologica, nel senso della applicazione di un bite adeguato e non di uno qualsiasi, che tenda a distrarre il condilo affetto dalla cavità articolare al fine di una ricattura del menisco dislocato, che spesso si ha in queste condizioni. Successivamente poi, considerata la sua età attuale, avrebbe bisogno della chirurgia ortognatica, tendente alla correzione del piano occlusale e non della chirurgia del condilo. Non conosco esattamente il suo caso, ma ho cercato di darle una spiegazione cercando di interpretare la cosa, dai pochi dati che ha fornito, in base alla mia esperienza.
Per quanto riguarda la terapia poi, è gnatologica, nel senso della applicazione di un bite adeguato e non di uno qualsiasi, che tenda a distrarre il condilo affetto dalla cavità articolare al fine di una ricattura del menisco dislocato, che spesso si ha in queste condizioni. Successivamente poi, considerata la sua età attuale, avrebbe bisogno della chirurgia ortognatica, tendente alla correzione del piano occlusale e non della chirurgia del condilo. Non conosco esattamente il suo caso, ma ho cercato di darle una spiegazione cercando di interpretare la cosa, dai pochi dati che ha fornito, in base alla mia esperienza.
Cordiali saluti
Carmine Taglialatela Scafati
CHIRURGO MAXILLO-FACCIALE
www.carminetaglialatela.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.5k visite dal 01/10/2011.
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