Sindrome stretto toracico
Buongiorno vi scrivo perché ho un problema che ormai mi assilla da un anno e mezzo... L anno scorso dopo svariati esami mi diagnosticano una sospetta TOS e l esame che lo ha evidenziato è' stato un eco-doppler dinamico in cui si evidenziava spiccata estasia della vena ascellare e del circolo collaterale e la positività ad alcune manovre. Mi reco in un ospedale di Milano e dopo una RM con contrasto si evidenzia una brusca riduzione del calibro dell arteria Succlavia a destra con arti abdotti nella zona costo-claveare e concomita marcato rallentamento di flusso alla vena Succlavia con stenosi focale con lume molto ridotto tuttavia con segnali di flusso apprezzabile nelle sequenze THRIVE. Decidono di operarmi dicendomi che lo scaleno mi causa questa compressione con il dubbio se levarmi la prima costa o no. Mi riferiscono poi che l ortopedico ha deciso che la costa non va rimossa . Il giorno dopo l intervento mi spavento perché la vena ascellare era gonfissima , alzando il braccio lateralmente le vene del polso non scaricavano e il braccio era pesantissimo tanto da non poter fare 20 passi che mi dovevo sdraiare . Mi dimettono con cardioaspirina e anti-infiammatori ma dati i problemi dopo 10 giorni torno in ospedale e il chirurgo finalmente si accorge di questa vena ascellare e mi fa fare eparina da 0,6 per circa 2 mesi. Le cose cominciano a migliorare e sospesa l eparina inizio con Cardioaspirina e Vessel . Ricominciano i fastidi e dopo 7 mesi dall intervento rifaccio un RM con contrasto che evidenzia praticamente quasi la stessa compressione sull arteria succlavia. Nel contempo in questi 7 mesi la vena ascellare si gonfiava se alzavo il braccio lateralmente sgonfiandosi piano piano tenendo il braccio in quella posizione. Mi rivolgo ad un altro istituto i quali viste le 2 risonanze mi mettono in lista per un secondo intervento . Per accertarsi della vena ascellare-succlavia mi fanno fare un Angio-tac che evidenzia ad arti abdotti una compressione nella zona costo -claveare della vena succlavia e mi dicono che potrebbe essere che mi tolgono una porzione di prima costa. Effettuato l intervento di scalenotomia senza resezione prima costa il giorno dopo stessa situazione .... Vena ascellare gonfissima , vene del polso che non scaricano e braccio pesante e freddo. Chiedo spiegazioni e mi dicono che quella ectasia non dà problemi e rimarrà così è che hanno tolto tutto il muscolo scaleno che comprimeva . La parte operata ora risulta molto gonfia e pur alzando il braccio lateralmente la vena ascellare non scarica come le vene del polso. Mi dimettono con eparina da 0,4 dicendomi che va tutto bene ma la mia preoccupazione vista la prima esperienza mi porta a pensare? Ma non era il caso di togliere la prima costa perché forse è quella che mi crea problemi? Sospesi questi 10 gg di eparina ho paura di eventuali trombosi venose o arteriose.... Aspetto vostra risposta grazie
[#1]
Buongiorno,
ho letto attentamente la sua storia in questo quesito e nei post e consulti da lei precedentemente richiesti in medicitalia.it .
La sua situazione clinica è estremamente complessa, ha già subito due interventi chirurgici e non si possono in casi simili dare consigli o valutazioni on-line senza poterla visitare di persona valutando la sua documentazione e gli esami strumentali da lei eseguiti.
Questo esula dal significato e dal ruolo dei servizi di Medicitalia, come espressamente indicato nelle linee guida, e il nostro unico consiglio può e deve essere solamente uno: lei ha il diritto in ogni momento di richiedere un secondo parere recandosi per una visita specialistica presso una struttura differente da quella che attualmente la sta seguendo (che abbia ovviamente esperienza nel trattare questo tipo di patologia).
Cordiali saluti,
ho letto attentamente la sua storia in questo quesito e nei post e consulti da lei precedentemente richiesti in medicitalia.it .
La sua situazione clinica è estremamente complessa, ha già subito due interventi chirurgici e non si possono in casi simili dare consigli o valutazioni on-line senza poterla visitare di persona valutando la sua documentazione e gli esami strumentali da lei eseguiti.
Questo esula dal significato e dal ruolo dei servizi di Medicitalia, come espressamente indicato nelle linee guida, e il nostro unico consiglio può e deve essere solamente uno: lei ha il diritto in ogni momento di richiedere un secondo parere recandosi per una visita specialistica presso una struttura differente da quella che attualmente la sta seguendo (che abbia ovviamente esperienza nel trattare questo tipo di patologia).
Cordiali saluti,
Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta Dottore son contento che mi abbia risposto lei anche perché tempo fa abbiamo avuto un colloquio telefonico essendo un suo collega un mio carissimo amico in cui ricordo lei mi disse che questa era la " malattia degli scaricatori di porto"..... Nel caso la contatterò per una visita .... Grazie mille a presto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.7k visite dal 26/09/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.