Medicina per placche carotide

Buonasera, mio marito di anni 65 ha una placca carotidea che sono in dua anni e' passata dal 30-40% al 40-50%. nell'ultimo ecocolordoppler c'è scritto che gli assi carotidei sono pervi con discreto ispessimento intimale bilaterale. In particolare a destra a livello della biforcazione carotidea-origine carotide interna, si apprezza placca sclero calcifica con profili irregolari, di circa 10mm di estensione non emodinamicamente significativa, pur riducendo il lume di circa il 40-50%. ulteriori minute apposizioni prevalentemente sclero calcifiche si apprezzano controlateralmente non emodinamicamente significativa. Arterie vertebrali pervie e normodirette.
Aggiungo che e' affetto da diabete di tipo 2 che cura con melforal 850 con valori emoglobina glicata 7,3. Il colesterolo e'216, colesterolo hdl 46 e pressione arteriosa nella norma.
La mia domanda e' la seguente : può essere utile l'utilizzo del medicinale relaxtina? E' consigliabile intervenire in qualche modo? Intervenire chirurgicamente o migliorare solo lo stile di vita? Grazie mille anticipatamente per il consulto.
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Dr. Ugo Bertoldo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale, Chirurgo d'urgenza 152 1
Buonasera,
la situazione attuale delle carotidi di suo marito non è tale da richiedere un trattamento chirurgico; infatti la percentuale di stenosi, secondo l'Ecodoppler che lei riporta, non determina disturbi emodinamici al cervello.
Si iniziano a proporre trattamenti invasivi in presenza stenosi emodinamicamente significative, che in genere corrispondono a percentuali di oltre il 70%.
Nel suo caso vanno controllati i fattori di rischio per patologie vascolari (in particolare il fumo, l'ipertensione, il diabete, l'aumento di colesterolo e trigliceridi, ecc), cioè quello che lei correttamente definisce "stile di vita".
Per quanto riguarda la terapia, ritengo che suo marito sia già in trattamento farmacologico con antiaggreganti piastrinici, che sono finora i farmaci che le nostre linee guida raccomandano. La Relaxina non rientra, almeno per ora, nei protocolli terapeutici, pur essendo in corso studi che documentano un certo effetto protettivo sulla parete delle arterie.
Si rivolga ad uno specialista, che le potrà organizzare i controlli nel tempo . sia clinici che strumentali.

Buona serata

Prof. UGO BERTOLDO

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