Trombosi al piede sinistro senza trauma, seguito da ematoma
Salve,
sono una ragazza di 18 anni e l'altra notte mi è successa una cosa piuttosto particolare che i medici ancora non mi hanno saputo spiegare.
Mi stavo coricando, ero ancora in dormiveglia, quando a un certo punto mi sveglio di soprassalto perché non riesco più a sentirmi l'intero piede. D'impulso mi alzo e cerco di muoverlo ma inizio ad avvertire un dolore lancinante su tutta la superficie del piede (pensavo fosse un crampo molto forte) che è durato diversi minuti, facendo in seguito comparire un bozzo abbastanza grande e molto duro sul lato del piede che si è sgonfiato leggermente solo con del ghiaccio. Il giorno dopo si è gonfiato molto ed è comparso un ematoma di colore verde, e nonostante siamo passati circa 6 giorni è ancora abbastanza visibile e sul lato del piede ha preso un colore violaceo. Il gonfiore è passato ma il dolore persiste, meno intenso, quando faccio certi movimenti, e il bozzo c'è ancora ma molto meno marcato. Il giorno seguente sono andata dal medico che mi ha detto potrebbe essersi rotta una vena e mi ha prenotato una visita in pronto soccorso, che però è stata inutile poiché mi hanno mandato a fare la rafiografia, e io già sapevo di non aver subito traumi che avessero potuto causare l'ematoma poiché mi trovavo a letto. Inoltre non mi sembra di aver fatto movimenti particolari quel giorno, e la gamba era stesa normalmente quindi non penso di aver bloccato il flusso sanguigno in qualche modo (ma non lo escludo totalmente). Ho fatto inoltre un'altra visita alle vene ma neanche lì il medico ha saputo darmi una ragione dell'accaduto.
Chiedo qui il vostro aiuto per cercare di avere una risposta che possa essere plausibile siccome sono preoccupata possa accadermi di nuovo magari in una vena più importante. E' normale che mi sia capitato a questa età? Potrebbe essere stata solo una vena particolarmente fragile o devo fare dei controlli più accurati? E' possibile sapere la causa? Chiedo scusa inoltre se forse il termine "trombosi" non è particolarmente corretto per questo caso forse, ma non sapevo in che altro modo definirlo.
Grazie mille, attendo risposta
sono una ragazza di 18 anni e l'altra notte mi è successa una cosa piuttosto particolare che i medici ancora non mi hanno saputo spiegare.
Mi stavo coricando, ero ancora in dormiveglia, quando a un certo punto mi sveglio di soprassalto perché non riesco più a sentirmi l'intero piede. D'impulso mi alzo e cerco di muoverlo ma inizio ad avvertire un dolore lancinante su tutta la superficie del piede (pensavo fosse un crampo molto forte) che è durato diversi minuti, facendo in seguito comparire un bozzo abbastanza grande e molto duro sul lato del piede che si è sgonfiato leggermente solo con del ghiaccio. Il giorno dopo si è gonfiato molto ed è comparso un ematoma di colore verde, e nonostante siamo passati circa 6 giorni è ancora abbastanza visibile e sul lato del piede ha preso un colore violaceo. Il gonfiore è passato ma il dolore persiste, meno intenso, quando faccio certi movimenti, e il bozzo c'è ancora ma molto meno marcato. Il giorno seguente sono andata dal medico che mi ha detto potrebbe essersi rotta una vena e mi ha prenotato una visita in pronto soccorso, che però è stata inutile poiché mi hanno mandato a fare la rafiografia, e io già sapevo di non aver subito traumi che avessero potuto causare l'ematoma poiché mi trovavo a letto. Inoltre non mi sembra di aver fatto movimenti particolari quel giorno, e la gamba era stesa normalmente quindi non penso di aver bloccato il flusso sanguigno in qualche modo (ma non lo escludo totalmente). Ho fatto inoltre un'altra visita alle vene ma neanche lì il medico ha saputo darmi una ragione dell'accaduto.
Chiedo qui il vostro aiuto per cercare di avere una risposta che possa essere plausibile siccome sono preoccupata possa accadermi di nuovo magari in una vena più importante. E' normale che mi sia capitato a questa età? Potrebbe essere stata solo una vena particolarmente fragile o devo fare dei controlli più accurati? E' possibile sapere la causa? Chiedo scusa inoltre se forse il termine "trombosi" non è particolarmente corretto per questo caso forse, ma non sapevo in che altro modo definirlo.
Grazie mille, attendo risposta
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
il quesito che ci propone non si presta ad una attendibile valutazione a distanza, poiché richiede di necessità approfondimenti clinici (visita), ematochimici e strumentali, per noi inaccessibili.
Gentile Utente,
il quesito che ci propone non si presta ad una attendibile valutazione a distanza, poiché richiede di necessità approfondimenti clinici (visita), ematochimici e strumentali, per noi inaccessibili.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 15.2k visite dal 07/09/2017.
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