Sindrome dello stretto toracico
Gentilissimi,
sono una violinista professionista, durante un'esibizione impegnativa (7 dicembre), l'indomani mentre suonavo ho iniziato ad avere fascicolazioni all'avambraccio e pressione al petto destro sopra il seno, durate 4 mesi... tramite RM cervicale
il referto dice:
Non alterazioni osteostrutturali dei metameri esaminati.
Regolare allineamento metamerico.
Canale rachideo di regolare ampiezza.
A c3-c4 e c5-c6 località erniaria posterioremediana condizionale impronta durale.
a c6-c7 ernia risale paramedica destra condizionante impronta durale.
Non alterazioni del contenuto endospecale.
Ho fatto dieci sedute di ozono terapia, che hanno fatto effetto ALL'ULTIMA SEDUTA... sono stata 3 settimane benissimo senza problemi, adesso mi ritrovo nelle stesse condizioni di prima se nn peggio, volevo capire come sia possibile.
Sono andata da un chiropratico/osteopata e mi ha detto che potrei avere la sindrome dello stretto toracico, considerando che sono anche positiva alla sintomatologie e al test del battito cardiaco che scompare del tutto... sono davvero molto preoccupata, ho iniziato con il chiropratico che secondo lui con le giusta fisioterapia ed esercizi potrei guarire... ho fatto due sedute, ma al momento nn ho avuto benefici o almeno così sembra... ho questa forte pressione al piccolo pettorale destro.
Volevo sapere se è davvero possibile guarire considerando che sono più di 5 mesi che ne soffro e come mai l’ozono abbia fatto effetto anche se per poco, trattandolo dalla cervicale.
Sono molto demoralizzata ho fatto tante visite da tanti medici e speso un sacco di soldi, qui rischio davvero il mio lavoro, non so più che fare
Altre mie patologie: ipertensione polmonare e artrite psoriasica
sono una violinista professionista, durante un'esibizione impegnativa (7 dicembre), l'indomani mentre suonavo ho iniziato ad avere fascicolazioni all'avambraccio e pressione al petto destro sopra il seno, durate 4 mesi... tramite RM cervicale
il referto dice:
Non alterazioni osteostrutturali dei metameri esaminati.
Regolare allineamento metamerico.
Canale rachideo di regolare ampiezza.
A c3-c4 e c5-c6 località erniaria posterioremediana condizionale impronta durale.
a c6-c7 ernia risale paramedica destra condizionante impronta durale.
Non alterazioni del contenuto endospecale.
Ho fatto dieci sedute di ozono terapia, che hanno fatto effetto ALL'ULTIMA SEDUTA... sono stata 3 settimane benissimo senza problemi, adesso mi ritrovo nelle stesse condizioni di prima se nn peggio, volevo capire come sia possibile.
Sono andata da un chiropratico/osteopata e mi ha detto che potrei avere la sindrome dello stretto toracico, considerando che sono anche positiva alla sintomatologie e al test del battito cardiaco che scompare del tutto... sono davvero molto preoccupata, ho iniziato con il chiropratico che secondo lui con le giusta fisioterapia ed esercizi potrei guarire... ho fatto due sedute, ma al momento nn ho avuto benefici o almeno così sembra... ho questa forte pressione al piccolo pettorale destro.
Volevo sapere se è davvero possibile guarire considerando che sono più di 5 mesi che ne soffro e come mai l’ozono abbia fatto effetto anche se per poco, trattandolo dalla cervicale.
Sono molto demoralizzata ho fatto tante visite da tanti medici e speso un sacco di soldi, qui rischio davvero il mio lavoro, non so più che fare
Altre mie patologie: ipertensione polmonare e artrite psoriasica
[#1]
Gentile Utente,
premesso che personalmente ritengo non sia possibile dare una risposta alla domanda "come mai l’ozono abbia fatto effetto anche se per poco", la quale esula dalle competenza della scienza medica, occorre precisare che la sindrome dello stretto superiore riconosce cause diverse, ognuna delle quali si risolve comunque in una compressione del fascio vascolo-nervoso del braccio.
Vi sono diverse manovre che consentono di stabilire a che livello avvenga la compressione; sulla base di ciò (posto che la sindrome vi sia) é possibile stabilire quale sia la terapia più appropriata.
Comunque sia, la sindrome dello stretto superiore é solitamente una condizione dinamica, nella quale la compressione diviene operante solo quando le strutture dello sbocco toracico superiore si trovano ad esercitare la compressione.
Per tale motivo, ciò che Lei riferisce non sarebbe, in prima istanza, inquadrabile come sindrome dello stretto superiore.
Se la struttura che esercita la compressione é muscolare, é possibile che inducendo una lieve ipotrofia del muscolo interessato la fenomenologia si riduca; ma se il muscolo comprime il fascio a causa di una modesta ipertrofia del ventre muscolare, e questa dovesse essere generata dalla Sua attività professionale, é ovvio che questa non sarebbe una strada percorribile.
Resta la terapia chirurgica, con una tipologia di intervento che, abbastanza ovviamente, dipende da QUALE sia la strutura che opera la compressione. In alcuni casi viene eseguito un intervento "allargato" che tenderebbe ad eliminare tutte le potenziali cause di compressione intervenendo a più livelli, ma é un approccio che personalmente non mi ha mai convinto del tutto.
Tutto ciò sempreché Lei sia realmente affeta da una sindrome dello stretto toracico superiore, la cui esistenza non si evince con immediatezza da quanto riferisce. Anche l'espressione dubitativa ("...potrei avere la sindrome dello stretto toracico...") usata rende improbabile che la condizione sia operante; nel caso di "sindrome" (cioè, quadro sintomatico a polieziologia) di solito il dubbio é su quale delle possibili cause (polieziologia) sia quella realmente responsabile del quadro sindromico, e non sull'effettiva presenza del quadro stesso, che, essendo il motivo per il quale si é fatto ricorso al medico, dovrebbe essere inequivocabile.
Cordialità
premesso che personalmente ritengo non sia possibile dare una risposta alla domanda "come mai l’ozono abbia fatto effetto anche se per poco", la quale esula dalle competenza della scienza medica, occorre precisare che la sindrome dello stretto superiore riconosce cause diverse, ognuna delle quali si risolve comunque in una compressione del fascio vascolo-nervoso del braccio.
Vi sono diverse manovre che consentono di stabilire a che livello avvenga la compressione; sulla base di ciò (posto che la sindrome vi sia) é possibile stabilire quale sia la terapia più appropriata.
Comunque sia, la sindrome dello stretto superiore é solitamente una condizione dinamica, nella quale la compressione diviene operante solo quando le strutture dello sbocco toracico superiore si trovano ad esercitare la compressione.
Per tale motivo, ciò che Lei riferisce non sarebbe, in prima istanza, inquadrabile come sindrome dello stretto superiore.
Se la struttura che esercita la compressione é muscolare, é possibile che inducendo una lieve ipotrofia del muscolo interessato la fenomenologia si riduca; ma se il muscolo comprime il fascio a causa di una modesta ipertrofia del ventre muscolare, e questa dovesse essere generata dalla Sua attività professionale, é ovvio che questa non sarebbe una strada percorribile.
Resta la terapia chirurgica, con una tipologia di intervento che, abbastanza ovviamente, dipende da QUALE sia la strutura che opera la compressione. In alcuni casi viene eseguito un intervento "allargato" che tenderebbe ad eliminare tutte le potenziali cause di compressione intervenendo a più livelli, ma é un approccio che personalmente non mi ha mai convinto del tutto.
Tutto ciò sempreché Lei sia realmente affeta da una sindrome dello stretto toracico superiore, la cui esistenza non si evince con immediatezza da quanto riferisce. Anche l'espressione dubitativa ("...potrei avere la sindrome dello stretto toracico...") usata rende improbabile che la condizione sia operante; nel caso di "sindrome" (cioè, quadro sintomatico a polieziologia) di solito il dubbio é su quale delle possibili cause (polieziologia) sia quella realmente responsabile del quadro sindromico, e non sull'effettiva presenza del quadro stesso, che, essendo il motivo per il quale si é fatto ricorso al medico, dovrebbe essere inequivocabile.
Cordialità
dr Vincenzo Scrivano
ANGIOLOGO
[#2]
Utente
Gentile dottore, intanto grazie mille per la risposta, le mie braccia sono assolutamente privi di muscoli ormai, il neurologo a dicembre mi disse che c'era una sofferenza di nervi in c6 c7, il peso al petto c'è constantemente, le fascicolazioni e i disturbi ci sono soprattutto quando il braccio è in movimento e suono, secondo lei da quale tipo di specialista o medico dovrei andare per avere una diagnosi certa ed esaustiva in modo da risolvere del tutto il problema? pensavo di avere qualche malattia neurologica, ma mi hanno detto che se fosse stato cos', l'ozono non avrebbe avuto riscontri positivi anche per sole tre settimane. Mi duole dire che ho trovato medici che hanno approfittato economicamente della mia voglia di voler risolvere il mio problema, che intacca la mia professione. I miei risparmi stanno finendo e vorrei trovare una persona che davvero vuole aiutarmi senza specularci sopra.. in base a la mia sintomatologia lei saprebbe dirmi cosa potrebbe essere??
[#3]
Io al riguardo, senza averla mai vista, posso solo fare tre affermazioni:
1) "diagnosi certa" é un concetto che in Medicina non si applica; la diagnosi é sempre un'affermazione probabilistica, che spesso ha una probabilità vicina al 100% di essere vera. Quando il margine delle possibili incertezze é estramentente ridotto, quella é una diagnosi "certa"
2) nella mia esperienza, i medici che cercano (soltanto) di approfittare del paziente sono relativamente pochi. Qualcuno può essere venale, ma coloro che esercitano la professione con questo intento (che pure esistono) sono in numero esiguo rispetto ai professionisti seri, anche se questi, come é giusto che sia, richiedono un onorario. Comunemente, rivolgersi alle strutture pubbliche minimizza (ulteriormente) il rischio di essere, o anche solo di sentirsi, turlupinati.
3) se ha un'ipotrofia muscolare, di solito la patologia é localizzabile o a livello neurologico, oppure a livello del muscolo stesso.. Nel primo caso lo specialista di competenza é il Neurologo, nel secondo può essere sempre il Neurologo, oppure il Reumatologo, l'Ortopedico, l'Internista. il Fisiatra. Chi dovrebbe essere deputato ad individuare lo specialta di competenza é il Medico di Medicina Generale
Cordialità
1) "diagnosi certa" é un concetto che in Medicina non si applica; la diagnosi é sempre un'affermazione probabilistica, che spesso ha una probabilità vicina al 100% di essere vera. Quando il margine delle possibili incertezze é estramentente ridotto, quella é una diagnosi "certa"
2) nella mia esperienza, i medici che cercano (soltanto) di approfittare del paziente sono relativamente pochi. Qualcuno può essere venale, ma coloro che esercitano la professione con questo intento (che pure esistono) sono in numero esiguo rispetto ai professionisti seri, anche se questi, come é giusto che sia, richiedono un onorario. Comunemente, rivolgersi alle strutture pubbliche minimizza (ulteriormente) il rischio di essere, o anche solo di sentirsi, turlupinati.
3) se ha un'ipotrofia muscolare, di solito la patologia é localizzabile o a livello neurologico, oppure a livello del muscolo stesso.. Nel primo caso lo specialista di competenza é il Neurologo, nel secondo può essere sempre il Neurologo, oppure il Reumatologo, l'Ortopedico, l'Internista. il Fisiatra. Chi dovrebbe essere deputato ad individuare lo specialta di competenza é il Medico di Medicina Generale
Cordialità
dr Vincenzo Scrivano
ANGIOLOGO
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.8k visite dal 13/05/2022.
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