Cisti sacrococcigea (operata)

Carissimi specialisti.


Circa 10 anni fa ebbi la prima infiammazione e taglio con zaffatura dal chirurgo di cisti pilonidale.


Per fortuna il quadro rientrò, però da qual giorno nella zona ebbi sempre indolenzimento al tatto. Sporadicamente ho avuto due riprese di infiammazione, però prima che finissero per essere incise il medico mi ha sempre dato Augmentin e sono rientrare senza formare ulteriori problemi. (Però nella zona ho sempre sentito dolore)


Il mio rimandare è sempre stato dovuto alla lungaggine nel decorso post operatorio per non perdere tempo per lo studio prima e lavoro poi, finché non conobbi la tecnica epsit.

Circa 4 mesi fa sono stato operato dopo 10 anni esatti dalla prima infiammazione pilonidale.


Tutto si è concluso al meglio e ora vivo sereno.



Mi è però entrata una preoccupazione, in quanto so che la cisti pilonidale può andare inconrto a carcinoma a cellule squamose differenziate e altri tumori di diversa origine cellulare sulla cisti pilonidale (in casi rarissimi) ma documentati su PubMed e come anche qui:

https://annaliitalianidichirurgia.it/index.php/aic/article/download/2212/2006/3893

E qui

https://annaliitalianidichirurgia.it/index.php/aic/article/download/3088/2839/5588

Ora, leggevo che i casi sono di solito dovuti a casi di lunga durata (almeno una decina d'anni), proprio come la mia.

Il punto è che con la epsit non mi è stata fatta una analisi anatomopatologica in quanto il pezzo è andato distrutto e sono terrorizzato dal fatto che potesse esserci un tumore.



Lo chiedo perché in vita mia ho già avuto questa bella sorpresa, il dermatologo mi ha bruciato 3 anni fa una piccola escrescenza cutanea con laser (o almeno lui la credeva tale, senza esame istologico) e sorpresa: dopo pochi mesi ha recidivato e ho scoperto essere un melanoma (con rabbia dell'oncologo per questo trattamento sbagliatissimo), per il quale sono in stretto follow up il quale già mi ha devastato la vita.
Ecco, non vorrei fare il bis e vorrei capire quanto sia possibile questo in 10 anni di cisti infetta e come procedere per vedere se ci fosse un rumore in futuro (cioè le prime avvisaglie o esami da fare)


Grazie per le delucidazioni
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 358
Non penserei a questa evoluzione che è davvero rara, la certezza per analizzare il tessuto è l’exeresi completa del tessuto coinvolto dal l’infiammazione, ma per la ripeto rara percentuale dell’evoluzione da lei letta e riportata eventualità non è indicata se non in caso di recidiva.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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La ringrazio molto per la sua gentile risposta.

Volevo porle due domande ulteriori:
1)
Dunque non è malapractice diciamo non averlo analizzato (seppur in loco con prima infiammazione 10 anni fa e alcune ricapitate negli anni)

Mi spaventa l'averla un po' lasciata li troppo tempo, però se ho ben capito l'eventualità è comunque minima. Corrtto?

2)
Come seconda cosa vorrei gentilmente chiedele, dopo l'intervento eEPSIT se ben effettuato e non c'è stata evoluzione maligna fino ad ora (quindi non è presente), tale intervento toglie la possibilità futura di evoluzioni maligne? Avendo tolto la cisti comunque no, dato che non c'è vera e propria asportazione?


Grazie
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 358
La risposta alla 1 è corretto, la risposta 2 è che la Epsit va a bonificare il sinus non è un asportazione come l’intervento tradizionale, il problema comunque non è la degenerazione in tumore, ma l’eventuale possibilità di un recidiva.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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La ringrazio molto Dottore per la sua gentilezza nel rispondermi.

Purtroppo so che la epsit è gravata da maggiori recidive (me lo ha spiegato il chirurgo).

Più che altro mi premeva capire se post epsit, potendo recidivare con più indicenza, questo voleva dire che se recidiva potrebbe esserci una rimanenza di un pezzettino di cisti e quindi di infiammazione sfuggita alla operazione e che quindi questa potesse poi portare a maggiori incidenze di tumori in futuro.
Il mio ragionamento era, se la cisti lasciata lì in loco può portare a tumori (seppur rari), allora anche un eventuale pezzettino non tolto e sfuggito alla espit (con maggior probabilità dell intervento tradizionale) può degenerare in tumore al pari della cisti intera. non è così? Stavo solo seguendo una "logica": se tutta la cisti da un tumore allora anche un pezzettino sfuggito lasciato in loco può darlo e volevo chiedere a lei delucidazioni su questo.

Grazie di nuovo e buona giornata dottore.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 358
Direi come le ho detto che questa evenienza è altamente improbabile, mentre la recidiva come ha recepito è percentualmente moderatamente probabile. Non pensi al tumore così insistentemente, finirebbe di entrare in uno stato d’ansia importante non giustificato dal problema che ha riferito.
Ora credo di essere stato più chiaro.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Certo mi è chiarissimo e la ringrazio.

Comunque la mia ultima domanda era puramente una curiosità, quello che mi era poco chiaro è che: siccome sappiamo che seppur in caso remoto una cisti intera può trasformarsi in tumore. Allora non comprendo bene perché un residuo "silente" (che potrebbe rimanere in loco post operazione e non ci si accorge di avere per anni) non possa eventualmente diventarlo al pari della cisti originaria. Volevo solamente chiarire questo con la domanda che le pongo, in quanto mi incuriosisce davvero.

Ovviamente non disturberò oltre dopo questa domanda, perché direi che mi ha ben spiegato il resto e non sono preoccupato ora :)

In attesa di risposta la ringrazio e saluto ancora.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 358
No credo che lei abbia ora un problema di ansia che comincia ad essere importante, sulla questione le ho risposto in maniera esaustiva e deve tranquillizzarsi.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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Mah, lei la chiamerà ansia... ma è quella curiosità che mi ha salvato la vita sul melanoma, perché se avessi ascoltato il dermatologo che non ha voluto togliermi una lesione tumorale pensandola benigna (e bruciandola con il laser la prima volta), e considerandola ancora nevo recidivato nel controllo successivo in cui ho supplicato di fare una analisi istologica, giacerei oggi sotto 3 metri di terra.
Anche lì io ponevo una domanda e non c'era risposta formalmente corretta ottenta, portando esempi e non ottenendo risposta che confutasse la mia tesi.

Chiamiamola pure ansia, io la chiamo supponenza da parte di chi dovrebbe vigilare sulla salute il non voler mai rispondere o dare ascolto a chi conoscendo il proprio copro sottomette una domanda lecita e razionale. (Per razionale intendo logicamente - e quindi scientificamente corretta- in quando confutabile o meno). E io purtroppo non vedo mai un medico disposto a dare una risposta congrua e impeccabile.

Se rilegge la mia domanda avrà modo di vedere che vi è una implicazione logica un antecedente e un conseguente, e la risposta va data a quella domanda.
Finché non ricevo risposta è ovvio che continuo a chiedere in quanto non si è risposto in modo logicamente corretto al quesito, non è ansia è pretendere di rispettare la logica matematica formale. Stop, tutto lì.

Insomma, anche quel dermatologo mi diede dell'ansioso, ma se non avessi sentito tre pareri, perché solo il terzorispose in modo consono sarei morto a trent'anni.

Ma si, chiamiamola ansia :), io la chiamo sana curiosità (quando un ragionamento o qualcosa logicamente vero appare insensato).

Ragionateci. E saluto cordiali
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 358
Mi scusi ma è lei che non vuole vedere la risposta, ripeto per l’ultima volta in maniera ancora più analitica: la possibilità che lei possa sviluppare un tumore è un’ evenienza statisticamente rara ed esclusivamente per questo motivo non è giustificato un intervento di exeresi come lo è invece per un melanoma, , l’evenienza che sviluppi una recidiva è invece statisticamente molto più possibile e l’exeresi qualora dovesse ripresentarsi la recidiva statisticamente può ridurre la possibilità . Una cisti sacrococcigea rispetto al melanoma sono patologie diametralmente opposte e non vanno assolutamente paragonate. Il consulto è ora concluso.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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