Intervento di divulsione anale per ragade anale

Gentili Dottori, a seguito di diagnosi di ragade anale (che mi causava dolore durante la defecazione ma soprattutto dopo la defecazione per diverse ore) sono stato sottoposto lo scorso 14/5 ad un intervento di divulsione anale manuale. Il chirurgo che mi ha operato mi ha spiegato anzitempo che lui predilige questa tecnica rispetto a quella tradizionale della sfinterotomia laterale.
Raccogliendo un pò di informazione dal web ho appreso che la tecnica chirurgica che quasi tutti gli specialisti prediligono è la sfinterotomia e che addirittura l'intervento di divulsione anale è stato quasi del tutto abbandonato.
L'intervento è durato una decina di minuti ed è stato fatto in anestesia totale (durata anch'essa molto poco). Dopo l'intervento mi è stata prescritta una terapia domicialiare con:
- Dicoplus fibre per due mesi per ammorbidire le feci;
- Coni Dilatan da utilizzare per sei mesi per combattere l'ipertono dello sfintere;
A distanza di 4gg dall'intervento ho sintomi più o meno uguali a prima dell'operazione (dolore durante e soprattutto dopo la defecazione). Anche quando mi lavo e tocco l'orifizio anale sento dolore.
Secondo voi il post-operatorio è normale? Cosa pensate di questo tipo di intervento e soprattutto quali sono i tempi medi di guarigione della ragade con questo intervento? Qual'è la tecnica migliore?
Grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Credo che i sintomi siano compatibili con la recente procedura che puo' risultare efficace.
La valutazione va fatta superato il periodo postoperatorio.In caso di persistenza della ragade e dei sintomi sentirei un seconda opinione e considererei un approfondimento diagnostico probabilmente mediante manometria ed ecografia transanale in previsione di una possibile sfinterotomia.
Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
Utente
Dottore, mi scusi, ma mediamente quali sono i tempi di recupero post-opratorio?
La manometria anorettale la feci qualche mese prima dell'intervento ed evidenziava tutto nella norma fuorché un lieve ipertono del canale anale.
Ho letto su internet che la divulsione anale (sfinteroclasia) non è ormai quasi più eseguita dai chirurghi.
Lei la utilizza ancora in alcuni casi?
Ma in relatà in che cosa consiste questo intervento e soprattutto come guarirebbe la ragade (con quali tempi)?
grazie
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Utente
Utente
Gentili Dottori, faccio seguito al post scritto la scorsa settimana. Sono stato operato di ragade anale (mediante metodo della divulsione anale) lo scorso 14/5.
Come terapia post-operatoria sto utilizzando i Coni Dilatan con crema Dilatan. Stamattina ho iniziato ad utilizzare la misura più grande.
Utilizzo il Dilatan (come prescritto dal chirurgo) 5 minuti mattina e sera. Inoltre assumo Dicoplus fibre per ammorbidire le feci.
Il punto è che quando evacuo (di solito sempre feci abbastanza compatte in forma cilindrica) continuo ad avvertire i classici sintomi della ragade anale:
- sensazione tagliente in corrispondenza della parte posteriore (leggermente interna) dell'orifizio anale al passaggio delle feci;
- poi pochi minuti di quiete;
- dopo pochi minuti inizio ad accusare una sensazione di fastidio pungente che diventa dopo poco dolore (soprattutto se mi metto seduto), prima in corrispondenza della parte posteriore dell'orifizio anale e poi si irradia verso il coccige rendendomi doloroso stare seduto;
Sembrerebbero i sintomi classici della ragade anale, e credo che il chirurgo ci abbia visto abbastanza bene. Il punto controverso rimane il trattamento per abbattere i sintomi e risolvere la ragade.
I miei quesiti sono i seguenti:
- con l'intervento di divulsione anale la ragade si deve cicatrizzare nel tempo o dovrebbe cicatrizzarsi nei giorni immediatamente successivi all'operazione?
- l'utilizzo dei Coni Dilatan, se usati per mesi, può avere effetti controproducenti come ad esempio una irritazione della mucosa rettale con conseguente sintomatologia irritativa?
- dalla descrizione a voce dei sintomi ritenete che il mio problema sia ascrivibile ad una ragade anale?
Grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
La guarigione richiede non meno di un mese.
I sintomi sono compatibili con la guarigione in corso.
Prego.
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Utente
Utente
Dottor Favara, perdoni se abuso un'ultima volta della sua disponibilità.
Volevo segnalarle che oltre alla componente dolorosa ano-rettale mi capita quasi quotidianamente di evacuare in due tempi, nel senso che dopo essere andato di corpo la mattina vado nuovamente di corpo verso metà mattinata. Le feci sono sempre solide (mai diarrotiche).
In pratica è come se con la prima evacuazione non liberassi completamente l'alvo.
Un colon-proctologo, in passato, mi disse che questo mio incompleto svuotamento e che lo stesso dolore post-evacuativo dipendessero da una contrattura paradossa del muscolo pubo-rettale, che in fase evacuativa non si rilascia in modo completo non permettendo all'alvo di liberarsi completamente. Mi documentai sul web, ma da nessuna parte c'era scritto che la sindrome del pubo-rettale porta dolore anale, ma comporta solo ostruita defecazione.
Di solito non devo compiere particolari sforzi per evacuare le feci (salvo il caso il cui mi trattenga per diverso tempo pur avendo lo stimolo) e con la seconda defecazione mi libero completamente rispetto alla prima.
L'unica patologia che invece potrebbe giustificare il dolore che lamento (soprattutto nella porzione posteriore dell'ano verso il coccige) è proprio la ragade anale.
Dopo alcuni mesi il chirurgo che mi ha operato ha subito riscontrato la ragade spiegandomi che il dolore e la difficoltà evacuativa dipenderebbero dalla presenza della ragade che porta per conseguenza la contrazione dei muscoli e il loro incompleto rilascio.
Il primo colon-proctologo mi prospettò addirittura una neuro-modulazione sacrale, ignorando completamente che avessi una ragade anale.
Mi permetto di segnalarle i risultati della manometria anorettale effettuata e della defecografia:
a) Manometria Anorettale:
PAR 60mmHg SA 100 mmHG t>30'' RRAIS 40cc RRAIO 60cc PRO 3cm
Lieve ipertono del canale anale. Sfintere esterno, riflessi e profilometria nella norma;
b) Defecografia:
A riposo GAR a 1,2 cm sopra la linea di riferimento (1-bisiatrica), canale anale continente.
In contrazione buona escursione con GAR a 7,9 cm sopra la linea di riferimento
In ponzamento GAR 1,8 cm sotto la linea
In evacuazione GAR 1,6 cm sotto la linea di riferimento con svuotamento completo ma discenico per evidenza di prolasso mucoso rettale distale e tendenza all'intussuscezione retto-rettale media.
La necessità di evacuare in due battute a cosa potrebbe essere dovuta?
Quale teoria le sembra più verosimile in base all'anamnesi che le ho fatto?
Grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Il dolore è compatibile col decorso dell' intervento.
L' evacuazione frammentata al prolasso ed all' intussuscezione.
Prego
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Utente
Utente
Quindi dottore la presenza di un modesto prolasso della mucosa rettale non è causa di dolore anale? Credo di aver capito bene.
Può darsi che con la risoluzione della ragade, migliorando l'ipertono, migliori anche l'evacuzione?
Non vorrei sottopormi ad altri ulteriori interventi (intervento di prolasso, neuro-modulazione sacrale ecc..)
Grazie per la sua pazienza e per le preziose risposte
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, Le scrivo sempre in merito al decorso post-operatorio per l'intervento di ragade anale effettuato il 14/05 mediante divulsione anale.
Come già anticipato sto effettuando una terapia domiciliare con Coni Dilatan (da più di una settimana la misura più grande). Il chirurgo ha voluto che utilizzi il VEA OLIO per lubrificare i coni dopo averlo riscaldato in acqua calda.
In effetti l'olio Vea è molto appiccicoso e non noto queste grosse qualità lubrificanti, ma la mia farmacista di fiducia mi ha confermato che è un buon prodotto, anche se ce ne sono altri comunque validi (crema Dilatan, Luan, Antrolin, ecc.). Non capisco bene perché il medico abbia voluto che usassi questo specifico olio. Ma giustamente non sono io il medico e non posso farmi autoprescrizioni.
Tuttavia, a distanza di circa 15gg di terapia il dolore continua a scatenarsi in modo forte (rendendomi doloroso anche solo stare seduto) soprattutto dopo la defecazione e quando uso i coni. E' come se ogni volta quella zona subisse un trauma e mi si scatena il dolore. Durante la giornata mi capita di sentirmi pungere nell'ano, soprattutto quando cammino.
Dottore, Lei mi ha già ribadito che bisogna aspettare almeno un mese per la guarigione, ma non è anomalo che a distanza di quindici giorni non abbia ancora dei miglioramenti sui sintomi?
Non voglio sembrarle un'allarmista, ma può darsi che l'approccio del chirurgo è stato "un pò primitivo" e la stessa terapia dilatativa con i Coni Dilatan è un "inutile supplizio"? Ho letto su diversi blog medici che in presenza di ragade cronica (che non ha risposto a terapia con creme tipo Antrolin) la terapia dilatativa è "sostanzialmente" inutile.
E' prematuro rivolgersi già ad un altro medico? Cosa pensa della situazione?
grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Credo convenga portare a termine la terapia per un mese e poi dopo una rivalutazione decidere. Se non tollera il prodotto che sta utilizzando per lubrificare i coni, su indicazione del suo medico puo' usarne un altro. La terapia con dilatatori, correttamente eseguita, è efficace in un alto numoeri di casi, certo non sempre.
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, le scrivo riguardo all'uso dei coni Dilatan che ormai sto facendo dal 16/05 per far guarire la mia ragade. Il chirurgo che me li ha prescritti mi ha ribadito che a suo avviso debbo continuare a lubrificare i coni con il VEA OLIO. Gli ho chiesto se potevo usare in alternativa Antrolin o Dilatan Crema ma mi ha detto che lui preferisce di gran lunga l'olio VEA perché nel lungo periodo è meno aggressivo e più tollerato dalla mucosa anale.
Io però noto, con estrema evidenza, che le doti di lubrificazione del VEA OLIO sono ben più basse rispetto ai due prodotti su menzionati.
Quando uso i coni e soprattutto quando li estraggo inizia un dolore tremendo. Credo che in questo giochi un ruolo anche la scarsa capacità lubrificante del VEA OLIO.
Non vorrei disattendere la prescrizione del chirurgo, ma crede che cambi molto se anziché usare il VEA OLIO utilizzo la crema Dilatan (proprio quella per i coni)?
Ha un ruolo così determinante nella terapia il tipo di lubrificante utilizzato?
In ultimo le chiedo quali sono i momenti più giusti della giornata per usare i coni?
Poiché io vado di corpo tutte le mattine dopo colazione, noto che utilizzando il cono dilatan dopo aver defecato mi fa un male cane. Sbaglio qualcosa?
Grazie Dottore
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Credo sia corretto illustri le sue legittime perplessita' a chi le ha prescritto la terapia.
Puo'cambiare l' orario di utilizzo se desidera.
Prego.