Prolasso della mucosa rettale e presenza di ragade anale
Gentili Dottori, parto anzitutto dalla descrizione dei miei sintomi:
- tensione e dolore post-evacuativo che aumenta in modo notevole se mi siedo;
- il dolore e la tensione si intensificano soprattutto in corrispondenza della porzione posteriore superiore dell'ano (verso il coccige);
- tale dolore crea un vero e proprio spasmo della zona che si irradia a tutto il piano perineale ed anche alla zona pubica, con conseguenti riflessi sulla minzione e sui fastidi uretrali e pubici;
- quasi sempre la mattina evacuo in due step successivi a distanza di un paio di ore l'uno dall'altro. E' come se con la prima evacuzione non liberassi completamente l'ampolla rettale;
Vi riporto l'esito di due esami specialistici eseguiti, dietro prescrizione di un colonproctologo, per questi disturbi:
A) Defecografia: A riposo GAR a 1,2cm sopra la linea di riferimento (1-bisischiatica), canale anale continente. In contrazione buona escursione con GAR a 7,9cm sopra la linea di riferimento. In ponzamento GAR 1,8cm sotto la linea. In evacuzione GAR 1,6cm sotto la linea di riferimento con svuotamento completo ma discinetico per evidenza di prolasso mucoso rettale distale e tendenza all'intussuscezione retto-rettale media.
B) Manometria Ano-Rettale: PAR 60mmHg SA 100mmHG t>30'' RRAIS 40cc RRAIO 60cc PRO 3cm. Lieve ipertono del canale anale. Sfrintere esterno, riflessi e profilometria nella norma.
Bene, il proctologo che mi prescrisse questi esami mi disse che non vi era nulla di rilevante o da operare. Secondo lui i miei sintomi erano ascrivibili ad un ipertono del canale anale su base ansiosa/nervosa (io in effetti sono un soggetto decisamente ansioso).
Mi rivolsi ad un altro colonproctologo che a seguito della visita manuale e della lettura degli esami sostenuti mi disse che verosimilmente i miei sintomi erano da ascrivere ad una "sospetta sindrome del pubo-rettale in pz con modesto prolasso mucoso retto-rettale distale". Mi spiegò che le uniche alternative erano la riabilitazione perineale oppure un intervento di neuro-modulazione sacrale.
Provai a fare riabilitazione, in effetti il dolore anale si attenuò ma notavo che i benefici erano temporanei ed inoltre gli esercizi per decontrarre lo sfintere anale (esecizi di Kegel) mi causavano una maggiore difficoltà nella minzione, a causa di un irrobustimento della muscolatura pelvica anteriore a vantaggio di un maggiore rilascio di quella posteriore.
Di recente mi sono rivolto ad un chirurgo delle mie parti (Napoli) specializzato in chirurgia generale e vascolare. Appena gli ho spiegato i sintomi e mi ha visitato mediante ispezione digito-rettale ha subito riscontrato la presenza di una ragade anale nella porzione posteriore del canale anale. Mi ha spiegato che i miei sintomi sono ascrivibili alla presenza della ragade. sono stato sottoposto ad un intervento di divulsione anale e devo usare i coni dilatan per sei mesi. A distanza di 20gg dall'intervento i sintomi persistono.
Dottori, cosa pensate del mio caso? E degli esami?
- tensione e dolore post-evacuativo che aumenta in modo notevole se mi siedo;
- il dolore e la tensione si intensificano soprattutto in corrispondenza della porzione posteriore superiore dell'ano (verso il coccige);
- tale dolore crea un vero e proprio spasmo della zona che si irradia a tutto il piano perineale ed anche alla zona pubica, con conseguenti riflessi sulla minzione e sui fastidi uretrali e pubici;
- quasi sempre la mattina evacuo in due step successivi a distanza di un paio di ore l'uno dall'altro. E' come se con la prima evacuzione non liberassi completamente l'ampolla rettale;
Vi riporto l'esito di due esami specialistici eseguiti, dietro prescrizione di un colonproctologo, per questi disturbi:
A) Defecografia: A riposo GAR a 1,2cm sopra la linea di riferimento (1-bisischiatica), canale anale continente. In contrazione buona escursione con GAR a 7,9cm sopra la linea di riferimento. In ponzamento GAR 1,8cm sotto la linea. In evacuzione GAR 1,6cm sotto la linea di riferimento con svuotamento completo ma discinetico per evidenza di prolasso mucoso rettale distale e tendenza all'intussuscezione retto-rettale media.
B) Manometria Ano-Rettale: PAR 60mmHg SA 100mmHG t>30'' RRAIS 40cc RRAIO 60cc PRO 3cm. Lieve ipertono del canale anale. Sfrintere esterno, riflessi e profilometria nella norma.
Bene, il proctologo che mi prescrisse questi esami mi disse che non vi era nulla di rilevante o da operare. Secondo lui i miei sintomi erano ascrivibili ad un ipertono del canale anale su base ansiosa/nervosa (io in effetti sono un soggetto decisamente ansioso).
Mi rivolsi ad un altro colonproctologo che a seguito della visita manuale e della lettura degli esami sostenuti mi disse che verosimilmente i miei sintomi erano da ascrivere ad una "sospetta sindrome del pubo-rettale in pz con modesto prolasso mucoso retto-rettale distale". Mi spiegò che le uniche alternative erano la riabilitazione perineale oppure un intervento di neuro-modulazione sacrale.
Provai a fare riabilitazione, in effetti il dolore anale si attenuò ma notavo che i benefici erano temporanei ed inoltre gli esercizi per decontrarre lo sfintere anale (esecizi di Kegel) mi causavano una maggiore difficoltà nella minzione, a causa di un irrobustimento della muscolatura pelvica anteriore a vantaggio di un maggiore rilascio di quella posteriore.
Di recente mi sono rivolto ad un chirurgo delle mie parti (Napoli) specializzato in chirurgia generale e vascolare. Appena gli ho spiegato i sintomi e mi ha visitato mediante ispezione digito-rettale ha subito riscontrato la presenza di una ragade anale nella porzione posteriore del canale anale. Mi ha spiegato che i miei sintomi sono ascrivibili alla presenza della ragade. sono stato sottoposto ad un intervento di divulsione anale e devo usare i coni dilatan per sei mesi. A distanza di 20gg dall'intervento i sintomi persistono.
Dottori, cosa pensate del mio caso? E degli esami?
[#1]
Gentile utente, la sua è una situazione creata dalla compartecipazione di più fattori proctologici con l'aggravante di una sindrome ansiosa. Andando per priorità considererei prima la problematica della ragade, poi quella della defecazione difficoltosa, contemporaneamente agirei sull'aspetto psicologico. In buona sostanza il mio consiglio e di affidarsi ad un colonproctologo esperto che possa ben interpretare i suoi sintomi con gli esami espletati e che non trascuri anche quanto la sua situazione psicologica sta influendo sulla sua sintomatologia.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#2]
Utente
Dottor Sforza, ma la strategia dei dilatatori le sembra possa sortire efficacia per la cura della ragade anale?
Inoltre non crede che le due cose sia collegate. Nel senso che la ragade mi fu diagnosticata la prima volta un anno e mezzo fa e da quel momento ho iniziato anche ad avere uno svuotamento incompleto
grazie
Inoltre non crede che le due cose sia collegate. Nel senso che la ragade mi fu diagnosticata la prima volta un anno e mezzo fa e da quel momento ho iniziato anche ad avere uno svuotamento incompleto
grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.7k visite dal 07/06/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.