Farmaci che fanno dormire

Perché un antiistaminico come il vecchio Polaramin ha un effetto molto più addormentante di un Tavor 2.5?


Perché il Polaramin non esiste più?


Anche i nuovi antiistaminici fanno addormentare?


Io non sopporto i lunghi viaggi aerei per la scomodità dei sedili di classe economica e non posso permettermi una prima classe.


Se prendo un tavor anche da 2.5 non dormo mica.


E nella vita di tutti i giorni non assumo benzodiazepine, ma ne ho fatto un uso sconsiderato in gioventù: il cervello si disabitua dopo vent'anni senza bdz oppure le riconosce appena si ripresentano e non funzionano?


Assumo però giornalmente paroxetina 20 e più in generale antidepressivi da quando avevo vent'anni e ora vado per i sessanta.


Non sto più facendo vacanze verso mari lontani per via dello stress del volo.


Devo aggiungere che sono particolarmente debole di costituzione: un viaggio faticoso è per me dieci volte più stancante che per altre persone.


Sono facile al mal di testa, male al collo, a tutti i piccoli acciacchi da stress e da tensione.


C'è qualcosa che posso fare per riuscire a dormire otto ore di fila in aereo o è una pia illusione?


È meglio se risparmio e mi prendo poi una prima classe così mi sdraio e sto comoda?


O sono destinata a non andare mai più sui mari tropicali?


Sono nubile senza figli e viaggio generalmente da sola.


Grazie
Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 8.1k 427
Gentile Utente,

in commercio sono disponibili farmaci antistaminici con attività sedativa, come ad esempio l’idrossizina. Relativamente alla sua esigenza di utilizzare medicinali che favoriscano il sonno durante i viaggi, evitando però effetti di sedazione residua nelle ore successive, esistono anche altre opzioni farmacologiche, tra cui le cosiddette Z-drugs.

È importante sottolineare che la scelta del farmaco più appropriato nel suo caso specifico spetta al medico prescrittore, che potrà valutare attentamente la sua storia clinica, le eventuali patologie concomitanti e le possibili interazioni farmacologiche.
saluti

Tommaso Vannucchi

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