Colesterolemia
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Buongiono Utente,
la ringrazio per la gentile domanda, sicuramente importante e di attualità per la medicina dell'anziano.
Dobbiamo fare una distinzione tra l'utilizzo della statina in prevenzione primaria e secondaria. La prevenzione primaria è quella legata all'uso dell'ipocolesterolemizzante per abbassare i valori di colesterolo per prevenire un primo evento cardio-cerebrovascolare (ictus, infarto etc). La prevenzione secondaria è quella dei pazienti con evento cardiocerebrovascolare già avvenuto e che devono ridurre il rischio cadiovascolare di un nuovo evento.
In particolare nei pazienti anziani (oltre 80 anni) in prevenzione primaria l'utilizzo della statina appare discutibile per le seguenti motivazioni:
- è noto che il numero dei pazienti da trattare con statina per 1 anno per prevenire 1 evento cardio-cerebovascolare sia 300 (number needed to treat);
- la % di paziente che lamenta dolori muscolari in corso di trattamento statina si aggira intorno al 5% e questa % aumenta con l'età;
- rischio di interazioni farmacologiche se la politerapia è complessa (molti farmaci)
E' doveroso pertanto valutare criticamente l'utilizzo della statina nell'anziano in quanto il paziente è esposto con più probabilità ad effetti collaterali (dolori muscolari soprattutto) a fronte di un ridotto beneficio in termini di prevenzione e con possibili ripercussioni negative in termini di autonomia e deambulazione.
Differente il discorso in ambito prevenzione secondaria e nei pazienti diabetici, ove il rischio cardiovascolare è di per sé aumentato e l'indicazione alla statina è più perentoria.
Ne parli con il suo medico di fiducia, in quanto, come mi sembra, si tratta di prevenzione primaria e può essere ragionevole sospendere l'ipocolesterolemizzante in un paziente ultraottantenne.
Cordiali saluti.
la ringrazio per la gentile domanda, sicuramente importante e di attualità per la medicina dell'anziano.
Dobbiamo fare una distinzione tra l'utilizzo della statina in prevenzione primaria e secondaria. La prevenzione primaria è quella legata all'uso dell'ipocolesterolemizzante per abbassare i valori di colesterolo per prevenire un primo evento cardio-cerebrovascolare (ictus, infarto etc). La prevenzione secondaria è quella dei pazienti con evento cardiocerebrovascolare già avvenuto e che devono ridurre il rischio cadiovascolare di un nuovo evento.
In particolare nei pazienti anziani (oltre 80 anni) in prevenzione primaria l'utilizzo della statina appare discutibile per le seguenti motivazioni:
- è noto che il numero dei pazienti da trattare con statina per 1 anno per prevenire 1 evento cardio-cerebovascolare sia 300 (number needed to treat);
- la % di paziente che lamenta dolori muscolari in corso di trattamento statina si aggira intorno al 5% e questa % aumenta con l'età;
- rischio di interazioni farmacologiche se la politerapia è complessa (molti farmaci)
E' doveroso pertanto valutare criticamente l'utilizzo della statina nell'anziano in quanto il paziente è esposto con più probabilità ad effetti collaterali (dolori muscolari soprattutto) a fronte di un ridotto beneficio in termini di prevenzione e con possibili ripercussioni negative in termini di autonomia e deambulazione.
Differente il discorso in ambito prevenzione secondaria e nei pazienti diabetici, ove il rischio cardiovascolare è di per sé aumentato e l'indicazione alla statina è più perentoria.
Ne parli con il suo medico di fiducia, in quanto, come mi sembra, si tratta di prevenzione primaria e può essere ragionevole sospendere l'ipocolesterolemizzante in un paziente ultraottantenne.
Cordiali saluti.
Dr. Fabio Guerriero
Specialista in Geriatria
Dottore di Ricerca in Medicina Interna e Terapia Medica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 12/03/2016.
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