Episodi ischemici? demenza senile? che fare?

Gentilissimo Dottore,
Ho una madre settantanovenne che inizia (ma oramai sono un paio d’anni) ad avere dei piccoli fenomeni ischemici.

In genere la trovo un po’ rallentata sia nelle attività fisiche che nelle reazioni intellettive e di linguaggio.

Più raramente ha episodi di breve perdita di memoria oppure esprime concetti sconclusionati e non attinenti al contesto della discussione.

Apparentemente questi episodi non le lasciano ricordi, pare che, più o meno involontariamente, non si ricordi di quanto è accaduto.

E’ invece molto suscettibile al fatto che questi comportamenti suscitano inquietudine in chi la circonda, ha paura di essere bollata come demente e questo le comporta un’avversione radicale all’andare in cura da un qualsiasi neurologo.

Per non causarle questo, che lei vive come ansia da dottore, stiamo rimandando un’eventuale visita medica specialistica.

Ma, secondo lei, con questi sintomi e la RM che le allego sotto c’è da preoccuparsi e provvedere quanto prima a visite specialistiche?
Mi potrebbe fare un piccolo quadro di che cosa c’è da aspettarci e come muoverci sotto il punto di vista medico?
Grazie


RM ENCEFALO E TRONCO ENCEFALICO
L’esame RM documenta alterazione di segnale a sede prevalentemente sottocorticale in sede precentrale superiore sinistra, con segni di restrizione diffusività protonica da riferire in prima ipotesi a lesione su base vascolare ischemica relativamente recente e non stabilizzata; correlazione clinica specialistica.

Si rilevano inoltre segni di encefalopatia ischemica cronica a carico della sostanza bianca periventricolare e, in modo più diffuso e focale, di quella sottocorticale e profonda cui si associano lesioni di tipo infartuale lacunare in sede radiata e centropontina bilateralmente.

Sistema ventricolare nei limiti con strutture mediane in asse.

Ampliati gli spazi liquorali pericelebrali.
[#1]
Dr. Giorgio Pulcinelli Geriatra 2 1
Purtroppo è una situazione che andrà peggiorando con poche possibilità di intervenire, sarebbe utile conoscere l'attuale terapia.

Dr. Giorgio Pulcinelli