Asimmetria cranio-facciale e ATM

Presento un'asimmetria cranio-facciale caratterizzata da fatto che tutte le ossa (incluse quelle della volta cranica) sono sia ruotate che più sviluppate verso destra. Ho deciso di rivolgermi ad un chirurgo maxillo-facciale per risolvere queste problematiche.
Oltre a questo, presento una disfunzione ATM caratterizzata da blocco articolare sinistro e malposizionamento del condilo destro.
Accuso lievi e sporadici dolori all'ATM sinistra. Il fastidio più grande è dato dal fatto che non riesco a dormire né ad appoggiarmi sul lato sinistro del cranio. Ho sempre interpretato la cosa come una sintomaticità non dell'ATM, quanto dell'asimmetria ossea del cranio, tant'è che mi sono accorto dell'asimmetria proprio per via di questi dolori. E' come se il corpo mi suggerisse di non toccare quel lato in quanto è già ruotato verso il lato opposto, e quindi rischio di "schiacciarlo" ulteriormente.
Mi sono già rivolto ad uno gnatologo che mi ha consigliato di portare una placca di riposizionamento seguita da ortodonzia.
Il mio dubbio è: dato che dovrò comunque sottopormi ad un intervento di chirurgia maxillo-facciale, ha senso intraprendere questo percorso gnatologico, considerando che il campo d'azione del chirurgo può essere esteso anche all'ATM? O otterrei dei risultati migliori intervenendo prima con la placca e poi con la chirurgia combinata ad ortodonzia?
Oltre a questo, i dolori che accuso dipendono in realtà dall'ATM (e vanno quindi trattati da uno gnatologo) o esistono davvero dei "dolori da asimmetria ossea"?
Grazie in anticipo delle risposte.
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Dr. Dario Spinelli Dentista, Ortodontista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22
Il trattamento richiede una collaborazione tra ortodontista-gnatologo e chirurgo

Dr. Dario Spinelli
Odontoiatra Specialista in Ortodonzia e Gnatologia
www.ortodonzia.bari.it
www.ildentistaperibambini.it

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Utente
Utente
Suppone quindi che il dolore abbia natura gnatologica o che derivi dall'asimmetria ossea stessa?
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Dr. Dario Spinelli Dentista, Ortodontista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22
No. La mia è una valutazione complessiva del caso. Un caso sintomatico di asimmetria richiede una stretta collabrazione tra le varie figure professionali indicate. Forse dovrebbe informarsi meglio, tramite un ortodontista di fiducia o un maxillo-facciale con esperienza in chirurgia ortognatica su quello che è il percorso chirurgico di correzione dell'asimmetria dei mascellari
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Utente
Utente
Temo di non essermi spiegato bene. L'asimmetria non riguarda solo i mascellari, ma l'intero cranio. Anzi, il dolore nasce proprio dall'esercitare una pressione (anche minima) sulle ossa neurocraniche di sinistra.
Quello che vorrei sapere, insomma, è se è possibile che il dolore sia causato dall'asimmetria cranica, o se deve derivare necessariamente dai problemi dell'ATM.
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Dr. Dario Spinelli Dentista, Ortodontista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22
Ritengo ben difficile, che si possa intervenire chirurgicamente per correggere un'asimmetria dell'area da Lei descritta solo a causa di dolori notturni...
Non possiamo visitarla per cui è difficile dire da cosa provenga il dolore. Le suggerisco di procedre a visita gnatologica e nel caso alla relativa terapia. In caso non si risolva il dolore, proceda ad ulteriori accertamenti e visite (ad esempio osteopata?)
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Utente
Utente
Prima di tutto grazie delle risposte date fino ad ora. Lo gnatologo mi ha confermato che i dolori derivano dall'asimmetria cranica e non dall'ATM, per cui l'ATM è praticamente asintomatica.
Cosa faccio? La disfunzione c'è (locking sinistro), ma asintomatica, e, d'altra parte, da quello che so, correggendo la malocclusione tramite ortodonzia si correggono, indirettamente, i problemi dell'ATM. Mi consigliate di procedere ugualmente con trattamento gnatologico prima di passare all'ortodonzia e successiva chirurgia? O non è necessario?
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Dr. Dario Spinelli Dentista, Ortodontista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22
Immagino che chi ha avuto la possibilità di visitarla, cosa che noi non possiamo fare in questa sede, saprà indirizzarla nel percorso terapeutico migliore, o comunque saprà indirizzarla verso altre figure professionali (chirurgo; osteopata o altro...) in base a quello che ritiene più utile nel suo caso