Apcr e terapia ormonale sostitutiva

Buongiorno,
Sono una donna di 51 anni e da 2 sto facendo la terapia sostitutiva, vivamente consigliatami dal mio ginecologo. In occasione di una donazione di sangue mi sono stati fatti esami alcuni esami inerenti ai possibili rischi di "circolatori" tra cui l'APCR con un valore di 1,7. Mi è stato consigliato di interrompere subito la terapia ormonale. Ora chiedo cortesemente: veramente sono a rischio trombosi od altro? Abitando in Toscana Lucca potete indicarmi centri specializzati su questo argomento?
Grazie
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Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Le terapie ormonali a base di estrogeni, ottime per l'umore, per la prevenzione dell'osteoporosi ecc., comportano un lieve aumento del rischio trombotico. In numeri assoluti, su diecimila donne in menopausa si ha UN evento trombotico all'anno nelle non trattate, e TRE eventi trombotici all'anno in quelle trattate.

Una alterata resistenza alla proteina C attivata, innanzitutto, va confermata con la ricerca della mutazione Leiden del fattore V. Se si conferma la presenza di predisposizione genetica alla trombofilia, appare chiaro che mettendo insieme HRT e APCR alterata noi sommiamo rischio a rischio.

Bisogna quindi vedere quanto e' importante la terapia sostitutiva per la donna (non solo per il ginecologo) e se ci sono stati episodi trombotici nella famiglia della paziente.

Vale la pena di andare avanti con gli ormoni? Le linee guida della Siset (1) in questo caso non guidano granche' e lasciano la valutazione del rapporto rischio/beneficio alla opinione qualificata del singolo sanitario. In Toscana e' autorevole l'opinione del Prof. D. Prisco, coagulologo del Policlinico di Careggi (FI).

P. Bianchi

(1):
(http://www.siset.org/lineeguida/all_pdf/2002__12__Linee_guida.pdf)






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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la sua gentile risposta, che mi è stata già molto utile. Cordiali saluti