Ho diminuito di fumare

Recentemente ho diminuito drasticamente di fumare.
Prima fumavo tutti i giorni, e più precisamente:
- in settimana fino a 6-7 sigarette al giorno
- Nel week end un pacchetto al giorno

Ora in settimana non fumo più neanche una sigaretta, e fumo solo venerdì sera e sabato sera al bar mentre sorseggio la mia fedele birra, serate durante le quali non fumo più di 5 sigarette.

In pratica sono passato da circa 70-80 sigarette a settimana a 10 sigarette.

La mia domanda è: visto che io mi sono proposto di diminuire soprattutto per diminuire i danni alla salute, vorrei sapere se effettivamente posso dire di aver fatto un bel passo avanti.
Questa domanda può sembrare stupida, ma non lo è... tutti sanno che un fumatore regolare si rovina pesantemente la salute, ma che dire di un fumatore da week end? I danni sono pure molto elevati?
Ovviamente per azzerare i danni l'unica cosa da fare è smettere.... ed è anche ovvio che smettere del tutto è la scelta migliore. Io, però, tra la scelta migliore (non fumare) e quella peggiore (fumare tutti i giorni) mi sono proposto di scegliere una via di mezzo (che per ora gestisco molto bene)... ma può esistere la via di mezzo con le sigarette o è tutto inutile?

Io ho sempre pensato che con tutto l'importante è non esagerare: non ci vedo niente di male (e penso che converrete con me) nel bere due o tre birre nel fine settimana, mentre ovviamente è un grosso problema essere alcolizzati e bere tutti i giorni litri di birra.
In altre parole, dal mio punto di vista non bisogna scavarsi la fossa ma nemmeno uscire di casa col casco, fare l'inventario di tutte le sostanze/cose che secondo la medicina possono causare tumori ed evitarle a priori ( e sono davvero tante) e mangiare 3 Kg di pomodori tutti i giorni perché prevengono il cancro al colon.

Secondo la mia visione io ho fatto lo stesso progresso dell'alcoolizzato che diminuisce di bere fino a bersi solo le sue birre al bar con gli amici nel fine settimana; ammesso e concesso che questo discorso sia ragionevole per quanto concerne l'alcool, si può dire che è altrettanto valido per le sigarette?
Grazie in anticipo.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Secondo la mia visione io ho fatto lo stesso progresso dell'alcoolizzato che diminuisce di bere fino a bersi solo le sue birre al bar con gli amici nel fine settimana"

Cioè nessuno. L'alcolizzato non riesce a fare questo, per definizione, riesce solo a smettere per poi riprendere contro le sue intenzioni.

Per sapere la via più sensata da intrapredere, se ha dubbi, dovrebbe accertare lo stadio del legame con il fumo, che in parte dei casi è un'abitudine, e in un'altra parte è una dipendenza. Per l'abitudine più che terapie servono supporti, per la dipendenza terapie (peraltro ad oggi non ne esistono di riferimento, o meglio non è chiaro se siano utili nella prevenzione della ricaduta).

Smettere da soli in altre parole è possibile anche se si è dipendenti. Ma non è questo che decreta il successo di questo tentativo, è l'assenza di ricadute a lungo termine.

Questo non cambia il ragionamento sul rischio per la salute, certamente il fumare come il bere ha i suoi rischi legati alla quantità, alla regolarità e alla genetica. Quindi anche chi non è nicotinomane sviluppa bronchiti e quant'altro nel tempo.



Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
"Cioè nessuno. L'alcolizzato non riesce a fare questo, per definizione, riesce solo a smettere per poi riprendere contro le sue intenzioni."

Io sinceramente il progresso lo vedo eccome...
Se una persona riesce a passare dal bere tutti i giorni alcool a berlo solo nel week end (come fanno molte persone normali che non hanno disturbi legati all'alcool) vuol dire che non è dipendente, in quanto riesce a viver senza alcool per 5 giorni su 7.
L'importante, ovviamente, è non ricaderci, e questo è il rischio per ogni tipo di dipendenza.

Capisco e condivido il suo discorso riguardo al fumo, ma con tutto il rispetto ha risposto alla domanda sbagliata; non avevo chiesto consigli su come smettere, ma volevo sapere di più sui danni alla salute di un fumatore non quotidiano. Visto che in genere quando si parla dei danni alla salute del fumo ci si riferisce a un fumatore regolare, mi interessava sapere quanto effettivamente diminuiscono questi danni in un fumatore occasionale o da week end come lo sono io.

Considero comunque saggio il suo consiglio sullo smettere definitivamente, ma come ho detto non cerco questo tipo di discussione.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non ci siamo capiti. Intendevo che l'alcolizzato che smette non ha fatto alcun progresso essenziale nel controllo del suo alcolismo, è una cosa che può fare se alcolista, ma non comporta variazioni del rischio di ricaduta e della cronicità.
Siccome nessuno ha stabilito se lei abbia o meno una dipendenza da nicotina, non si sa il senso di questo progresso. Innegabile che vi siano miglioramenti sul piano tossicologico, fuma di meno, meno conseguenze legate alla quantità del fumo.
Non mi sembra di avere argomentato un consiglio sullo smettere definitivamente, le ho semplicemente fatto presente che sono due problemi distinti: quello dello star senza fumare come controllo sul proprio comportamento (che dipende dall'avere o meno una dipendenza) e quello dell'essere intossicati da ciò che si consuma (che dipende dal consumo).
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
"Siccome nessuno ha stabilito se lei abbia o meno una dipendenza da nicotina, non si sa il senso di questo progresso."

Sono piuttosto convinto di non essere dipendente dalla nicotina, o meglio, di averne una dipendenza molto moderata.
In effetti non credo che sia possibile fumare per 6 anni senza avere la benché minima dipendenza fisica da nicotina, ma la mia deve essere quasi impercettibile.
Per quanto dipendente io sia stato durante gli ultimi 6 anni, credo fosse praticamente solo dipendenza psicologica.
A dire il vero, credo di non aver ancora superato la dipendenza psicologica, tant'è che non ho smesso definitivamente e non mi sento di farlo; tuttavia credo di aver imparato a raggirare questa dipendenza: essendo psicologica, a mio avviso, basta imparare a gestirla. Io ho semplicemente cancellato dalla mia mente il fatto di "dover fumare tutti i giorni", e sono riuscito ad autoconvincermi che non ho alcun bisogno della sigaretta per gestire le mio giornate e il rispettivo stress... ed è funzionato perché in effetti mi rendo conto che riesco benissimoa d affrontare le giornate senza sigaretta.
Tuttavia smettere definitivamente e dire addio alla sigaretta mi sembra più difficile: in questo, almeno per ora, ho fallito!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Stiamo parlando di niente, se non ha chiarito la cosa su un piano medico può essere convinto di qualsiasi cosa, ma resta il fatto che non lo sappiamo.

Stiamo parlando di dipendenza cerebrale, ossia psichica, ovviamente non di quella somatica (fisica), che di per sé non significa niente.

Ovviamente se ha una dipendenza non può avere le cose sotto controllo, se non la ha sì ammesso che abbia effettivamente più motivi per non fumare che motivi per farlo. Altrimenti il tutto si riduce alla critica di un'abitudine con le sue conseguenze tossiche ma che una persona tutto sommato non rifiuta.