Infortunio sul lavoro

Buongiorno.
Chiedo un consulto per questa situazione.
Il mio compagno in data 16/12/24 dopo una distorsione al ginocchio si è recato al ps, dai raggi non sono risultate ratture, la diagnosi è stata trauma distorsivo.

Il 18/12/24 ha eseguito una rm in cui è emersa una rottura a manico di secchio del menisco
interno.

Il 26/12 si è recato di nuovo al ps dopo un altra distorsione.
In quel frangente viene inserito nella lista d'attesa per l'intervento chirurgico al menisco.

Visto che avevano parlato di tempi di attesa abbastanza lunghi, anche fino ai 6-7 mesi e dato che il dolore acuto era passato e riusciva a camminare è tornato al lavoro dopo due settimane.

Il 03/02/2025 dopo un ulteriore distorsione si è recato al ps ed essendo avvenuto durante l'orario di lavoro è iniziato l'infortunio, che continua ancora tutt'oggi visto che nel frattempo è stato chiamato e in data 20/02/2025 è stato sottoposto all'intervento.

La domanda è appunto questa: essendo già un intervento previsto dal referto del ps del 26/12, è giusto aver aperto l'infortunio dal 03/02 dopo l'ennesima distorsione?

Oppure si può considerare infortunio dal 03/02 fino al giorno dell'intervento e successivamente è considerata malattia?

Spero di essere stata sufficientemente chiara.

Grazie
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 4.1k 241
Spett.le Utente,

il caso riguarda due differenti eventi lesivi classificati come infortunio dal punto di vista assicurativo INAIL.
E' corretto presentare due denunce, perché anche le conseguenze degli eventi lesivi possono essere differenti, ovvero il secondo evento può modificare diagnosi, prognosi e terapia complessiva.
Sarà poi il sanitario dell'INAIL a valutare se classificare il secondo evento come recidiva o ricaduta.

Disitnit Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

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Utente
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La ringrazio molto per la risposta.
Il primo evento non era infortunio perché non è successo in orario lavorativo.
Il nostro dubbio era se è stato corretto aprire l'infortunio per l'evento del 3/02 e farlo proseguire fino ad oggi.
Non vorremmo che l'inail non lo accettasse poiché c'era già in previsione l'intervento,anche se non c'era ancora una data fissata.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 4.1k 241
Spett.le Utente,

mi spiace, ma avevo inteso che fossero due eventi lesivi con i caratteri dell'infortunio assicurato INAIL, invece si tratterebbe di questa sequenza:

-16/12/24 distorsione ginocchio extra-lavorativa .... malattia comune - Inabilità temporanea INPS

-26/12/24 nuova distorsione stesso ginocchio, extra-lavorativa .... malattia comune - Inabilità temporanea INPS

- rientro al lavoro per cessazione Inabilità temporanea INPS

-03/02/25 terza distorsione stesso ginocchio, lavorativa ... infortunio INAIL - Inabilità Temporanea INAIL

-20/02/25 intervento in artroscopia /

A mio parere, se le cose stanno come ho riportato, l'apertura di infortunio lavorativo in data 03/02/25 è corretta, perchè potrebbe essersi verificato un aggravamento della condizione preesistente.

Tuttavia il periodo di inabilità successivo all'intervento dovrebbe essere considerato malattia comune (in ogni caso se esiste dubbio INPS ed INAIL stabiliranno qual'è la competenza, previdenziale od assistenziale).

Resta il problema della valutazione dei postumi permanenti, che non possono essere ascrivibili all'infortunio del 03/02/25, a meno che l'evento lesivo procuratosi in tale occasione abbia comportato lesioni nuove e diverse rispetto alle preesistenze (es: rottura di un ligamento crociato anteriore), nel qual caso sarebbe necessario scindere gli esiti della menomazione preesistente (menisco a manico di secchio) da quelli delle menomazione dall'infortunio successivo.
Ciò sarà compito dei medici INAIL, valutando la documentazione e lo stato dell'articolazione dopo la riabilitazione.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

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