Prognosi clinica rilasciata dall'ospedale e certificato di malattia del medico di base
Buongiorno gentile Staff medico,
sono stata vittima di una violenta aggressione da parte di un cane molosso che mi ha dilaniato una mano recidendomi i nervi del dito indice.
Sono stata soccorsa sul posto dell'aggressione dai sanitari del 112 e portata in ospedale con l'elisoccorso.
Al pronto soccorso sono stata medicata e dimessa con una prognosi di 20 giorni s.
c.
Dopo 18 giorni, durante un controllo in ospedale, presso gli ambulatori di chirurgia della mano, il medico che mi ha visitata ha predisposto che venissi sottoposta ad un urgente intervento di neuroraffia la settimana seguente.
Ad oggi sono passati 48 giorni dall'intervento.
Mi sono stati tolti i punti di sutura, le fasciature ed ho iniziato un percorso di riabilitazione fisioterapica.
I medici, al momento, non mi sanno dire se la mano recupererà le sue funzionalità dal punto di vista motorio e della sensibilità.
Mi hanno detto che si tratta di un percorso molto lungo e lento.
Ad ogni visita di controllo in ospedale mi viene rilasciato un referto con indicata la nuova prognosi ed è mia cura trasmettere il tutto al mio medico curante ai fini di farmi rilasciare il certificato della mutua ad uso lavorativo.
QUESITO 1: Se come affermano i medici la prognosi verrà prolungata ancora di molti mesi prima che ci sia la "chiusura della malattia" devo farmi prolungare anche la mutua dal mio medico per lo stesso periodo oppure se me la dovessi sentire posso rientrare al lavoro pur avendo una prognosi ospedaliera ancora aperta?
Non vorrei essere penalizzata ai fini risarcitori vi chiedo quindi se, dal punto di vista risarcitorio, il rientrare al lavoro con una prognosi ospedaliera ancora in essere per molti mesi potrebbe ridimensionare l'indennizzo che mi potrebbe essere riconosciuto a chiusura malattia.
Devo obbligatoriamente restare in mutua fino a chiusura malattia (10 mesi e forse più) per essere certa di ottenere il giusto indennizzo a me spettante oppure il tornare a lavorare non influisce su questo aspetto?
QUESITO 2: Nel referto del pronto soccorso la prognosi iniziale era di 20 giorni s.
c. Il mio medico di base sapendo che mi sarei dovuta sottoporre ad un intervento di neuroraffia mi ha rilasciato un iniziale certificato medico assicurativo di 40 giorni (il doppio rispetto a quello iniziale del PS).
Le successive prognosi dell'ospedale sono indicate nei vari referti delle visite di controllo ma solo dopo l'intervento chirurgico avvenuto 24 giorni dopo l'aggressione.
Ai fini di continuità della prognosi è valido il certificato rilasciato dal mio medico curante di 40gg oppure potrebbe risultare un periodo scoperto di 4 giorni che va dal ventunesimo giorno dopo l'aggressione al 24 giorno (giorno dell'intervento chirurgico)?
Spero di essere stata chiara nell'esposizione dell'accaduto e relativamente ai miei dubbi.
Grazie mille
sono stata vittima di una violenta aggressione da parte di un cane molosso che mi ha dilaniato una mano recidendomi i nervi del dito indice.
Sono stata soccorsa sul posto dell'aggressione dai sanitari del 112 e portata in ospedale con l'elisoccorso.
Al pronto soccorso sono stata medicata e dimessa con una prognosi di 20 giorni s.
c.
Dopo 18 giorni, durante un controllo in ospedale, presso gli ambulatori di chirurgia della mano, il medico che mi ha visitata ha predisposto che venissi sottoposta ad un urgente intervento di neuroraffia la settimana seguente.
Ad oggi sono passati 48 giorni dall'intervento.
Mi sono stati tolti i punti di sutura, le fasciature ed ho iniziato un percorso di riabilitazione fisioterapica.
I medici, al momento, non mi sanno dire se la mano recupererà le sue funzionalità dal punto di vista motorio e della sensibilità.
Mi hanno detto che si tratta di un percorso molto lungo e lento.
Ad ogni visita di controllo in ospedale mi viene rilasciato un referto con indicata la nuova prognosi ed è mia cura trasmettere il tutto al mio medico curante ai fini di farmi rilasciare il certificato della mutua ad uso lavorativo.
QUESITO 1: Se come affermano i medici la prognosi verrà prolungata ancora di molti mesi prima che ci sia la "chiusura della malattia" devo farmi prolungare anche la mutua dal mio medico per lo stesso periodo oppure se me la dovessi sentire posso rientrare al lavoro pur avendo una prognosi ospedaliera ancora aperta?
Non vorrei essere penalizzata ai fini risarcitori vi chiedo quindi se, dal punto di vista risarcitorio, il rientrare al lavoro con una prognosi ospedaliera ancora in essere per molti mesi potrebbe ridimensionare l'indennizzo che mi potrebbe essere riconosciuto a chiusura malattia.
Devo obbligatoriamente restare in mutua fino a chiusura malattia (10 mesi e forse più) per essere certa di ottenere il giusto indennizzo a me spettante oppure il tornare a lavorare non influisce su questo aspetto?
QUESITO 2: Nel referto del pronto soccorso la prognosi iniziale era di 20 giorni s.
c. Il mio medico di base sapendo che mi sarei dovuta sottoporre ad un intervento di neuroraffia mi ha rilasciato un iniziale certificato medico assicurativo di 40 giorni (il doppio rispetto a quello iniziale del PS).
Le successive prognosi dell'ospedale sono indicate nei vari referti delle visite di controllo ma solo dopo l'intervento chirurgico avvenuto 24 giorni dopo l'aggressione.
Ai fini di continuità della prognosi è valido il certificato rilasciato dal mio medico curante di 40gg oppure potrebbe risultare un periodo scoperto di 4 giorni che va dal ventunesimo giorno dopo l'aggressione al 24 giorno (giorno dell'intervento chirurgico)?
Spero di essere stata chiara nell'esposizione dell'accaduto e relativamente ai miei dubbi.
Grazie mille
Spett.le Utente,
innanzi tutto è necessario stabilire se il Suo medico di base e l'Ospedale Le hanno rilasciato i certificati su schema libero, oppure se hanno utilizzato, come si procede di consueto, i portali INPS od INAIL per le certificazioni di inabilità dei lavoratori dipendenti.
Distinti Saluti.
innanzi tutto è necessario stabilire se il Suo medico di base e l'Ospedale Le hanno rilasciato i certificati su schema libero, oppure se hanno utilizzato, come si procede di consueto, i portali INPS od INAIL per le certificazioni di inabilità dei lavoratori dipendenti.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Spett.le Utente,
non avendo Lei fornito il dato richiesto, provo a risponderLe in termini generali:
Quesito 1:
I termini PROGNOSI ed INABILITA' TEMPORANEA sono differenti e possono non coincidere;
Prognosi esprime il periodo necessario per la guarigione di un processo morboso;
Inabilità esprime l'incapacità di effettuare una attività lavorativa (in tutto od in parte) per un processo morboso.
Se la certificazione che Lei produce al datore di lavoro riguarda l'inabilità, Le è vietato riprendere l'attività lavorativa, a meno di ulteriore successiva certificazione che attesti la cessazione dell'inabilità stessa.
Se la certificazione che Le è stata rilasciata riporta una Prognosi (Guaribile in giorni ....) è possibile la non coincidenza con il periodo di inabilità, e quindi Le è possibile rientrare al lavoro: anche in questo caso, sarebbe opportuna una certificazione che precisi (Guarita in giorni ...).
In Assicurazione privata, è opportuno che oltre alla prognosi (Guaribile in giorni ...) venga precisata la data di ripresa dell'attività lavorativa (Inabilità cessata in data ...) e la data della guarigione o stabilizzazione clinica con postumi (Guarigione clinica in data ... con postumi... /senza postumi).
Quesito 2:
A mio parere è valido il certificato del Suo medico curante (vedasi quesito 1).
Tuttavia la polizza assicurativa privata potrebbe prevedere che i giorni di effettiva malattia per ottenere l'indennizzo siano certificati da una struttura pubblica, ed in tal caso i 4 giorni risulterebbero scoperti.
Distinti Saluti.
non avendo Lei fornito il dato richiesto, provo a risponderLe in termini generali:
Quesito 1:
I termini PROGNOSI ed INABILITA' TEMPORANEA sono differenti e possono non coincidere;
Prognosi esprime il periodo necessario per la guarigione di un processo morboso;
Inabilità esprime l'incapacità di effettuare una attività lavorativa (in tutto od in parte) per un processo morboso.
Se la certificazione che Lei produce al datore di lavoro riguarda l'inabilità, Le è vietato riprendere l'attività lavorativa, a meno di ulteriore successiva certificazione che attesti la cessazione dell'inabilità stessa.
Se la certificazione che Le è stata rilasciata riporta una Prognosi (Guaribile in giorni ....) è possibile la non coincidenza con il periodo di inabilità, e quindi Le è possibile rientrare al lavoro: anche in questo caso, sarebbe opportuna una certificazione che precisi (Guarita in giorni ...).
In Assicurazione privata, è opportuno che oltre alla prognosi (Guaribile in giorni ...) venga precisata la data di ripresa dell'attività lavorativa (Inabilità cessata in data ...) e la data della guarigione o stabilizzazione clinica con postumi (Guarigione clinica in data ... con postumi... /senza postumi).
Quesito 2:
A mio parere è valido il certificato del Suo medico curante (vedasi quesito 1).
Tuttavia la polizza assicurativa privata potrebbe prevedere che i giorni di effettiva malattia per ottenere l'indennizzo siano certificati da una struttura pubblica, ed in tal caso i 4 giorni risulterebbero scoperti.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Utente
Buonasera dottor Mascotti,
Mi scuso se non ho risposto al suo primo messaggio ma non mi ero accorta della notifica.
Durante le visite di controllo in ospedale la prognosi viene indicata sul referto che mi viene rilasciato al termine della visita che io comunico al mio medico di base il quale mi rilascia un certificato telematico (ai sensi del DPCM 26 marzo 2008 e del Dlgs n.150/2009) che io invio al mio datore di lavoro. Sul certificato del medico di base non compare la dicitura inabilità temporanea ma viene indicato il periodo di malattia (dal... al...), la diagnosi clinica e se si tratta di inizio, continuazione o ricaduta. Sono passati più di due mesi dall'aggressione subita e durante i controlli in ospedale i medici non mi sanno ancora dire quando verrà chiusa la prognosi.
Spero che le informazioni fornite le siano utili per una consulenza in merito.
Grazie mille per il suo parere
Cordiali saluti
Mi scuso se non ho risposto al suo primo messaggio ma non mi ero accorta della notifica.
Durante le visite di controllo in ospedale la prognosi viene indicata sul referto che mi viene rilasciato al termine della visita che io comunico al mio medico di base il quale mi rilascia un certificato telematico (ai sensi del DPCM 26 marzo 2008 e del Dlgs n.150/2009) che io invio al mio datore di lavoro. Sul certificato del medico di base non compare la dicitura inabilità temporanea ma viene indicato il periodo di malattia (dal... al...), la diagnosi clinica e se si tratta di inizio, continuazione o ricaduta. Sono passati più di due mesi dall'aggressione subita e durante i controlli in ospedale i medici non mi sanno ancora dire quando verrà chiusa la prognosi.
Spero che le informazioni fornite le siano utili per una consulenza in merito.
Grazie mille per il suo parere
Cordiali saluti
Spett.le Utente,
sulla base di quanto ha riferito:
Quesito 1:
la certificazione che Lei produce al datore di lavoro riporta un'inabilità, e pertanto Le è vietato riprendere l'attività lavorativa, a meno di certificazione che attesti la cessazione dell'inabilità stessa, anche se con postumi in via di stabilizzazione, ed a condizione che Lei ritienga di poter essere in grado di riprendere il lavoro senza rischio di pregiudizio per la Sua salute .
Quesito 2:
A mio parere il certificato telematico (Sistema INPS od INAIL) del Suo medico curante ha piena validità per attestare l'astensione dal lavoro per infortunio o malattia.
Disitinti Saluti.
sulla base di quanto ha riferito:
Quesito 1:
la certificazione che Lei produce al datore di lavoro riporta un'inabilità, e pertanto Le è vietato riprendere l'attività lavorativa, a meno di certificazione che attesti la cessazione dell'inabilità stessa, anche se con postumi in via di stabilizzazione, ed a condizione che Lei ritienga di poter essere in grado di riprendere il lavoro senza rischio di pregiudizio per la Sua salute .
Quesito 2:
A mio parere il certificato telematico (Sistema INPS od INAIL) del Suo medico curante ha piena validità per attestare l'astensione dal lavoro per infortunio o malattia.
Disitinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 16/04/2025.
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