Falso documento

Può essere considerato falso solo se è accertato che sia stato scritto con la specifica finalità di nascondere l'infezione (e sinceramente mi sembra poco probabile se era già disponibile una ricerca positiva).
Dopo di che, ci può essere o non essere errore.
Per sapere se c'è stato errore, bisogna sapere se l'infezione era nota al medico al momento della compilazione del piano terapico (quindi se il medico aveva visto la ferita, se essa mostrava i segni di infezione, se il risultato del tampone era in quel momento già nella sua disponibilità, ecc).
Se al momento della compilazione la ferita era pulita e non faceva sospettare infezione, se non era disponibile il risultato del tampone anche se era già stato eseguito il prelievo, o ancor meglio, se non era nemmeno informato che fosse stato fatto il prelievo, non è dimostrabile che ci sia stato errore.
In caso di errore, non va nemmeno trascurato il necessario danno: se l'errore non ha provocato danni alla salute del paziente, non c'è responsabilità.

Consideri questa risposta come una breve dissertazione accademica, quindi ipotetica e del tutto generica, fondata esclusivamente sui dati da lei forniti, e non finalizzata a stabilire qui l'attendibilità di uno specifico documento.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

Grazie dottore. Alle prime ipotesi le rispondo di sì,perché il tampone era disponibile in quanto inviato via email ,quindi tracciato e a conoscenza dei medici di reparto che infatti hanno anticipato la visita. Per dimostrare il verde e le incrostazioni di sangue devo fare le foto? Danno in medica legale equivale in pratica a morte o danno permanente irreversibile? Le faccio un riassunto di 4 mesi :
Documentazione operatoria discordante

In un referto è stato scritto laparoscopico quando l’intervento è stato in realtà a cielo aperto (laparotomia).
Potenziale falso ideologico o grave errore di cartella.
Rilevante in caso di contenzioso.



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2. Ferita chirurgica non guarita a 4 mesi dall'intervento

Deiscenza addominale persistente con rete protesica rotta ed esposta.

Nessuna revisione chirurgica effettuata, nonostante infezione documentata da Pseudomonas aeruginosa. Omissione di trattamento chirurgico potenzialmente salvavita.



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3. Infezione cronica sottovalutata

La presenza di infezione batterica attiva (documentata da tampone positivo) non è stata seguita da un trattamento sistemico adeguato (es. Meropenem, Colistina).

Pseudomonas è un patogeno opportunista ad alto rischio, soprattutto con rete protesica. Ritardo nella gestione infettivologica.



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4. Nessuna rimozione della rete rotta

In letteratura e in pratica clinica, una rete protesica infetta o rotta andrebbe rimossa.
In questo caso è stata lasciata in sede per mesi, con aggravamento del quadro. Omissione chirurgica.



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5. Ostacolo all’accesso a strutture di livello superiore

È stato riferito che nessun centro toscano è intervenuto per età avanzata , senza proporre:

una presa in carico in centri ad alta specializzazione,

un trasferimento per rischio di sepsi. Potenziale violazione dell’art. 32 della Costituzione (diritto alla salute).




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6. Ritardi nella comunicazione e gestione nutrizionale/metabolica

ha mostrato anemia persistente, ipoalbuminemia, ipo-potassiemia.
Non emergono interventi nutrizionali aggressivi o supporto sistemico precoce. Negligenza clinica nella gestione del terreno biologico.