Entrare in emodialisi

Buonasera
Mio papà ha 57 anni e a breve entrerà in dialisi per insufficienza renale cronica avanzata.
Ha scelto L emodialisi e ha già fatto L intervento della vena.
Siamo ed è ovviamente spaventati a morte per questa spiacevole situazione.

Non c è verso di convincerlo per il trapianto nonostante la forte insistenza dei medici.

Vorrei sapere alcune cose per favore
Cosa ci aspetta ?
Cioè... starà meglio rispetto ad ora? Adesso vomita molto spesso, si sente sempre stanco, soffre di insonnia, ha sempre male alle gambe, ha sempre freddo, pressione alta ...

Dovrà rispettare una dieta come ora o no?

E ho paura a chiederlo... ma le aspettative di vita ? So che non si può prevedere il futuro però mediamente ?

Mi hanno detto di una recente novità in America su una valvola che potrebbe cambiare la dialisi... é vero ? Sapete dirmi di più ?

Grazie mille e scusate per le mie ansie
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Dr. Piero Mignosi Nefrologo 132 9
Gent.mo Utente,
l'inizio del trattamento emodialitico sostitutivo rappresenta quasi sempre un "momento" di grande apprensione da parte del paziente.
Tuttavia, già il fatto di essere stato sottoposto a confezionamento di FAV, può consentire un "ingresso" in dialisi meno traumatico, ponendo il paziente in condizioni psicologiche
più favorevoli per l'inizio del trattamento dialitico stesso.
Tanto premesso, è indubbio che il trattamento emodialitico, che generalmente viene effettuato tre volte a settimana , a poco a poco produrrà un miglioramento delle condizioni cliniche con miglioramento di que sintomi (nausea,vomito, ipertensione arteriosa instabile,freddo,dispnea da sovraccarico idrico etc).
Altresi, la riferita stanchezza , molte volte dovuta ad uno stato anemico secondario all'I.R.C. stessa, si potrà giovare di un trattamento appropriato farmacologico ormai in uso da svariati decenni e con ottimi risultati.
Anche l'alimentazione dovrà essere attenzionata, con assunzione moderata di cibi ricchi in potassio (frutta e verdure) e cosi pure l'introito di liquidi che dovrà essere moderato e tale da non determinare eccessivi incrementi ponderali interdialitici (ma questo lo imparerà strada facendo, rapportandosi con i Colleghi che lo seguiranno).
Per quanto riguarda la possibilità di un trapianto, sarà cura dei Colleghi nefrologi che lo prenderanno in carico, seguirlo in tal percorso.
Si affidi con fiducia ai Colleghi nefrologi che lo seguiranno.
Cordiali saluti

Dott.PIERO MIGNOSI
Specialista in Nefrologia
ex Dirigente Medico
U.O.S.D. Nefrologia e Dialisi -Policlinico di Palermo
Per appunt.Tf.3516155735

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