E mi ha prescritto rmn lombosacrale e visita antalgica terapia del dolore del mio ospedale

Salve, a gennaio scorso ho subito un intervento in anestesia locale di weil percutanea m2 m3 m4 per porre fine ad una brutta metatarsalgia piede dx, dopo l'inefficacia di ogni altro trattamento. Dopo circa 10 gg ho incominciato a sentire "tirare" il nervo sciatico e l'ho fatto presente all'ortopedico, il quale mi ha tranquillizzata dicendo che poteva starci poichè ero immobile col piede all'aria e le punture di eparina per 30 gg. Poi ho cominciato a deambulare con scarpone postoperatorio e infine con scarpa riabilitativa, e il fastidio si è trasformato in dolore sempre più acuto dalla zona lombare al piede (sempre gamba destra), e i medici pensavano che fosse solo una semplice infiammazione dovuta alla postura scorretta. La lombosciatalgia diventa farmacoresistente (oki, tachidol, tachipirina, toradol im, voltaren e muscoril im ecc), per cui l'otopedico ha cominciato a sospettare qualcosa di più (il piede invece ha avuto una perfetta guarigione nei tempi previsti) e mi ha prescritto rmn lombosacrale e visita antalgica terapia del dolore del mio ospedale. E' emersa una grossa ernia espulsa migrata caudalmente con netta compressione radicolare per invasione del recesso midollare e mi sono rivolta ad un neurochirurgo, il quale, visionate le immagini, ha visto un'ernia enorme, mi ha trovato un deficit di flesso estensione al piede associato a dolore radicolare in L5, ma poichè i sintomi erano iniziati da "soli" 40 gg. e non avendo ancora effettuato terapia steroidea, mi ha prescritto, in un tentativo di conservazione, soldesam 4 mg im per 5 gg + lioresal 10 mg per 10 gg. e riposo assoluto. Tentativo fallito, il dolore acuto persiste, insieme ai crampi, al formicolo lungo tutta la gamba fino al piede, a spasmi muscolari nel piede stesso, e al non riuscire a piegare le dita, con molta debolezza. Oltretutto avverto un senso di peso al retto, con stipsi.Tra qualche giorno avrò il primo appuntamento alla terapia del dolore, dove mi hanno parlato di azototerapia. E dobbiamo risentirci col neurochirurgo.
Ad oggi sono circa 50 gg. che persiste dolore fisso acuto, secondo voi la terapia del dolore può essere davvero l'ultima spiaggia prima dell'intervento o ormai mi devo rassegnare che, se il dolore non è passato coi farmaci, nulla avrà più effetto?
Tra l'altro mi ha detto il neurochirurgo che l'intervento sarà invasivo poichè già l'ernia ha toccato zone delicate, che tipo di intervento mi devo aspettare, difficoltoso, in anestesia generale e tecnica tradizionale? Sulla base di tutto quanto sopra, ci sono le indicazioni per intervenire o si può attendere, premesso che ormai il dolore è diventato invalidante? Grazie in anticipo. Silvia
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Mi spiace non poter concordare con quanto Le ha già detto un Collega.
Una volta che si instaura un deficit della motlità, è necessario porvi rimedio con una più che sollecita decompressione chirurgica della, o delle, radici nervose.
Un deficit tende tanto più a rimanere, quanto maggiore è il tempo durante il quale vi è stata la sofferenza ( il ragionamento, così come da Lei riferito, fatto dal Collega, può essere valido solo per le forme irritative, cioè solo dolore, ed a mio avviso 40 giorni di invalidità sono già troppi, non certo per le forme deficitarie).
Nel Suo caso, si sta registrando, stando alle Sue parole, anche un disturbo per le feci (ed urine?).
Contatti subito un altro Neurochirurgo, possibilmente che effettui la chirurgia mininvasiva, per valutare se è possibile cercare di risolvere il problema con tale tecnica (se ha piacere, legga gli articoli che ho scritto sull'argomento nella mia pagina blog).
La terapia del dolore influisce momentaneamente, se persiste la causa scatenante, sul dolore, ma non sui deficit che Lei già accusa.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialmente.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
La ringrazio della celere risposta, in effetti da profana, immaginavo già quel che mi ha detto....vedo che riceve a Milano, città vicina alla mia, come posso fare per avere un appuntamento con lei? Grazie ancora!
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
L'importante è che Lei si adoperi per se stessa nei termini che Le ho indicato.
Che si rivolga al sottoscritto, o ad altri che la pensano come me, non è particolarmente rilevante.
Se ha piacere che La visiti, i miei riferimenti, anche telefonici, sono in calce.
Le formulo infiniti auguri e, se crede, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Gentile dottore, al termine della terapia che non ha prodotto benefici, ho ricontattato il neurochirurgo che nel giro di 20 gg. mi ha operato, in anestesia generale, praticandomi microdiscectomia L5-S1, confermando grossa ernia che schiacciava le radici ed era assolutamente da asportare. Martedì scorso 30/6 ho avuto l'intervento, dimessa giovedi mattina 2/7, con completa remissione dei sintomi dolorosi. Tra due mesi ho il controllo. Prendo cortisone e tachidol al bisogno ancora per qualche giorno. Mi sento rinata, spero che continui così, visto il rischio recidiva che mi è stato detto potrebbe presentarsi, anche a distanza di tempo.
Mi hanno prescritto tre/quattro settimane di riposo prevalentemente coricata, poco seduta, non ferma su due piedi o piegamenti, camminate fin da subito (dato il grande caldo e la dimissione da soli due giorni non sono ancora uscita) per favorire la guarigione dei tessuti interni ed evitare aderenze. E per il futuro, dato che ho un lavoro impiegatizio abbastanza sedentario, alzarmi ogni tanto dalla sedia e fare una passeggiatina. Avrebbe qualcos'altro da suggerirmi?
Per il momento non mi è stata prescritta fisioterapia, è sempre bene farla, e se sì quand'è il momento di cominciare?
Dimenticavo, ho 41 anni, sono alta 170 cm e ho perso in passato parecchi kg, ne ho ancora una decina da smaltire e sono sulla buona strada, dato che immagino faccia solo bene per questo tipo di problemi. La ringrazio infnitamente!
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Mi rallegro che abbia risolto i Suoi problemi, seguendo anche il consiglio che Le avevo dato (pur non avendoLa mai visitata, nè avendo potuto vedere i Suoi esami).
Segua ora il consiglio del Suo Neurochirurgo e vedrà che tornerà a trovarsi bene.
Cordialità.