BLOCCO EMOTIVO
Un mio nipote (gemello monozigota di 16 a.) ha frequentato il secondo anno di Liceo Artistico. Per il secondo anno dovrà recuperare debiti in ben tre materie importanti (Italiano - Storia - Storia dell'Arte).
La scorsa estate e durante tutto il corrente anno scolastico è stato seguito da una ex prof. di Liceo in pensione, ma ciononostante non riesce ad avere almeno la sufficienza.
E' un ragazzo molto timido, introverso (non coni suoi amici) e le due insegnanti delle materie da rivedere a settembre (una in modo particolare) sono, a detta del ragazzo, molto "severe", gli fanno soggezione e nelle interrogazioni dice che gli si blocca la mente e non riesce più a spiaccicare una parola.
L'insegnante non ha pazienza e, senza tentare di aiutarlo, lo rimanda subito al posto assegnando voti veramente "ridicoli": 2-3-4. Premesso che l'insegnante che lo segue nello studio asserisce che le cose le sa ma che anche con lei tende a bloccarsi pur lei spronandolo e avendo un rapporto più sereno e confidenziale.
In Storia è stato "rimandato" con il 3, a mio avviso una cosa assurda (cosa sarebbe cambiato con un 4 o anche 5?
Alcuni insegnanti bravissimi nelle loro materie (è il caso in questione) temo siano pessimi educatori; comportamenti simili demotivano alunni in ogni caso particolari ma bisognosi di incoraggiamento, pazienza, ascolto, considerazione ecc
I genitori non hanno mai voluto saperne di una visita specialistica ed ora non so se non sia troppo tardi.
Un consiglio? Grazie
La scorsa estate e durante tutto il corrente anno scolastico è stato seguito da una ex prof. di Liceo in pensione, ma ciononostante non riesce ad avere almeno la sufficienza.
E' un ragazzo molto timido, introverso (non coni suoi amici) e le due insegnanti delle materie da rivedere a settembre (una in modo particolare) sono, a detta del ragazzo, molto "severe", gli fanno soggezione e nelle interrogazioni dice che gli si blocca la mente e non riesce più a spiaccicare una parola.
L'insegnante non ha pazienza e, senza tentare di aiutarlo, lo rimanda subito al posto assegnando voti veramente "ridicoli": 2-3-4. Premesso che l'insegnante che lo segue nello studio asserisce che le cose le sa ma che anche con lei tende a bloccarsi pur lei spronandolo e avendo un rapporto più sereno e confidenziale.
In Storia è stato "rimandato" con il 3, a mio avviso una cosa assurda (cosa sarebbe cambiato con un 4 o anche 5?
Alcuni insegnanti bravissimi nelle loro materie (è il caso in questione) temo siano pessimi educatori; comportamenti simili demotivano alunni in ogni caso particolari ma bisognosi di incoraggiamento, pazienza, ascolto, considerazione ecc
I genitori non hanno mai voluto saperne di una visita specialistica ed ora non so se non sia troppo tardi.
Un consiglio? Grazie
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La gemellarità talvolta implica delle caratteristiche psicologiche specifiche, soprattutto se i gemelli vivono a stretto contatto tra di loro.
Le difficoltà scolstiche, al netto di eventuali Disturbi Specifici Dell"Apprendimento, sono sempre un segnale da ascoltare e tenere in considerazione.
Se vi è un disturbo dell'umore, ansia o depressione, l'auto di un analista è necessario.
Le resistenze dei genitori sono comprensibili ma anche un adolescente può chiedere di fare degli incontri con un analista per capirsi meglio e farsi aiutare a stare meglio, inoltre anche della scuola, dopo la legge 170 del 2013, avrebbe l'obbligo di parlare con la famiglia ed indirizzare.
Anche l'adolescente più timido si giova di un buon ascolto. E ha delle esigenze e bisogni che Non riesce ad esprimere e va incoraggianti con discrezionr, sensibilità, attenzione e tatto messo in condizione di poter dire.
Gli adolescenti hanno bisogno di "raccontare" , di parlare e raccontsrsi. Già questo se riesce, innesca un circolo virtuoso portatore di buoni frutti, in termini di benessere personale e salute psichica.
Le difficoltà scolstiche, al netto di eventuali Disturbi Specifici Dell"Apprendimento, sono sempre un segnale da ascoltare e tenere in considerazione.
Se vi è un disturbo dell'umore, ansia o depressione, l'auto di un analista è necessario.
Le resistenze dei genitori sono comprensibili ma anche un adolescente può chiedere di fare degli incontri con un analista per capirsi meglio e farsi aiutare a stare meglio, inoltre anche della scuola, dopo la legge 170 del 2013, avrebbe l'obbligo di parlare con la famiglia ed indirizzare.
Anche l'adolescente più timido si giova di un buon ascolto. E ha delle esigenze e bisogni che Non riesce ad esprimere e va incoraggianti con discrezionr, sensibilità, attenzione e tatto messo in condizione di poter dire.
Gli adolescenti hanno bisogno di "raccontare" , di parlare e raccontsrsi. Già questo se riesce, innesca un circolo virtuoso portatore di buoni frutti, in termini di benessere personale e salute psichica.
Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.
Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 968 visite dal 22/06/2016.
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