Ossibutinina e occhi
Salve,
Sono un ragazzo di 30 anni che assume ossibutinina da circa un anno (5mg al giorno, 2.5 la mattina e 2.5 la sera) per contrastare iperidrosi facciale.
Il farmaco ha dato i suoi effetti sperati in questo anno di somministrazione concedendomi una vera e propria tregua dall'inferno della sudorazione facciale (che solo chi lo vive può capire).
Tuttavia la scorsa settimana ho avvertito un dolore all'occhio destro che poi è sfocato in quello che sembra essere un orzaiolo esterno.
Questa situazione mi ha allarmato in quanto fino ad ora, ad eccezione della bocca secca, non avevo avuto effetti collaterali rilevanti.
Purtroppo ho scoperto che l'ossibutinina, inibendo i recettori muscarinici anche delle ghiandole lacrimali, può portare a secchezza di queste ultime con conseguenti problematiche per gli occhi.
Premetto che negli ultimi tempi ho avuto uno stile di vita totalmente sregolato in termini di abitudini, tra fumo, alcool, stress e svariate ore al pc per lavoro.
Quello che mi chiedo è se sia sicuro riprendere l'ossibutinina in maniera continuativa (5mg al giorno) una volta risoltasi la situazione attuale (probabile orzaiolo) oppure debba rivedere la strategia di assunzione, dando tempi di recupero alle ghiandole.
Sono molto in ansia perché non vorrei dover interrompere la terapia che tanti benefici mi aveva dato contro il sudore facciale.
Sono un ragazzo di 30 anni che assume ossibutinina da circa un anno (5mg al giorno, 2.5 la mattina e 2.5 la sera) per contrastare iperidrosi facciale.
Il farmaco ha dato i suoi effetti sperati in questo anno di somministrazione concedendomi una vera e propria tregua dall'inferno della sudorazione facciale (che solo chi lo vive può capire).
Tuttavia la scorsa settimana ho avvertito un dolore all'occhio destro che poi è sfocato in quello che sembra essere un orzaiolo esterno.
Questa situazione mi ha allarmato in quanto fino ad ora, ad eccezione della bocca secca, non avevo avuto effetti collaterali rilevanti.
Purtroppo ho scoperto che l'ossibutinina, inibendo i recettori muscarinici anche delle ghiandole lacrimali, può portare a secchezza di queste ultime con conseguenti problematiche per gli occhi.
Premetto che negli ultimi tempi ho avuto uno stile di vita totalmente sregolato in termini di abitudini, tra fumo, alcool, stress e svariate ore al pc per lavoro.
Quello che mi chiedo è se sia sicuro riprendere l'ossibutinina in maniera continuativa (5mg al giorno) una volta risoltasi la situazione attuale (probabile orzaiolo) oppure debba rivedere la strategia di assunzione, dando tempi di recupero alle ghiandole.
Sono molto in ansia perché non vorrei dover interrompere la terapia che tanti benefici mi aveva dato contro il sudore facciale.
Salve,
l'ossibutinina in applicazione topica (pomata cutanea) sul volto può avere effetti oculari come conseguenza dell'assorbimento del principio attivo da parte della cute palpebrale, estremamente sottile. Il consiglio è di evitare l'applicazione sulle palpebre, limitandosi ad applicarla al volto sino alla periorbita.
Detto questo, il calazio non è diretta conseguenza del farmaco in uso. Questo può incidere nel ridurre la lacrimazione e causare una secchezza oculare secondaria, oppure può dare midriasi (ampliamento della pupilla) e difficoltà nella visione per vicino. Il calazio ha altra fisiopatologia.
Curi il calazio come le consiglierà il collega di sua fiducia e nel prosieguo eviti l'applicazione dell'ossibutinina al contorno occhi e non ecceda con la quantità applicata.
Cordialità
l'ossibutinina in applicazione topica (pomata cutanea) sul volto può avere effetti oculari come conseguenza dell'assorbimento del principio attivo da parte della cute palpebrale, estremamente sottile. Il consiglio è di evitare l'applicazione sulle palpebre, limitandosi ad applicarla al volto sino alla periorbita.
Detto questo, il calazio non è diretta conseguenza del farmaco in uso. Questo può incidere nel ridurre la lacrimazione e causare una secchezza oculare secondaria, oppure può dare midriasi (ampliamento della pupilla) e difficoltà nella visione per vicino. Il calazio ha altra fisiopatologia.
Curi il calazio come le consiglierà il collega di sua fiducia e nel prosieguo eviti l'applicazione dell'ossibutinina al contorno occhi e non ecceda con la quantità applicata.
Cordialità
Antonio Agresta
Utente
Gentilissimo Dottor Agresta,
La ringrazio per la cortese e puntuale risposta.
Ci tengo solamente a specificare che la mia assunzione del farmaco in questione avviene per via orale, quindi tramite pasticca e non gel/crema (del quale onestamente non conoscevo neanche l'esistenza).
Le chiedo se, l'assunzione quotidiana di un farmaco antimuscarinico come l'ossibutinina possa nel lungo tempo portare a problematiche oculari derivanti da secchezza e, in caso, quali contromisure posso mettere in atto per tutelare i miei occhi ? Dovrei prendere delle pause periodiche dall'assunzione ?
La ringrazio per la cortese e puntuale risposta.
Ci tengo solamente a specificare che la mia assunzione del farmaco in questione avviene per via orale, quindi tramite pasticca e non gel/crema (del quale onestamente non conoscevo neanche l'esistenza).
Le chiedo se, l'assunzione quotidiana di un farmaco antimuscarinico come l'ossibutinina possa nel lungo tempo portare a problematiche oculari derivanti da secchezza e, in caso, quali contromisure posso mettere in atto per tutelare i miei occhi ? Dovrei prendere delle pause periodiche dall'assunzione ?
Salve,
trattandosi di iperidrosi facciale avevo dato per scontata un’applicazione galenica topica. Il farmaco non esiste in crema ma in cerotti transdermici si, ecco perché credevo che facesse un’applicazione topica con crema galenica.
Nel caso della terapia in compresse gli effetti collaterali - medesimi - sono chiaramente più probabili ma, oltre il calazio che non ha nulla a che vedere con questo, se non ha avuto sinora sintomi non mi preoccuperei più di tanto. Eventualmente, in accordo con il collega che l’ha in cura per l’iperidrosi, potrà ridurre al minimo il dosaggio per mantenere l’efficacia clinica e ridurre gli effetti collaterali, qualora presenti.
Nel frattempo, qualora avverta secchezza saltuaria, può usare un collirio a base di sostituti lacrimali per mantenere una buona lubrificazione.
Cordialità
trattandosi di iperidrosi facciale avevo dato per scontata un’applicazione galenica topica. Il farmaco non esiste in crema ma in cerotti transdermici si, ecco perché credevo che facesse un’applicazione topica con crema galenica.
Nel caso della terapia in compresse gli effetti collaterali - medesimi - sono chiaramente più probabili ma, oltre il calazio che non ha nulla a che vedere con questo, se non ha avuto sinora sintomi non mi preoccuperei più di tanto. Eventualmente, in accordo con il collega che l’ha in cura per l’iperidrosi, potrà ridurre al minimo il dosaggio per mantenere l’efficacia clinica e ridurre gli effetti collaterali, qualora presenti.
Nel frattempo, qualora avverta secchezza saltuaria, può usare un collirio a base di sostituti lacrimali per mantenere una buona lubrificazione.
Cordialità
Antonio Agresta
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 327 visite dal 06/05/2025.
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