Sensibilità dentale post-otturazione: alternative o devitalizzazione?
A seguito di una carie profonda tra due molari che mi procurava dolore a stimoli freddi, caldi e masticazione, l'anno scorso mi sono recato da un endodontista.
Data la radiografia endorale, vista la vicinanza della carie al nervo, mi è stata consigliata una canalizzazione.
Ho comunque preferito optare per una manovra conservativa e richiedere al dentista di provare a salvare il nervo, se possibile.
Durante la pulizia del dente dalla carie, il dentista ha detto di non essere arrivato al nervo e che avrebbe provato ad otturare il dente e controllarne la reazione entro il mese seguente.
Al controllo, l'otturazione risultava senza complicazioni, il nervo rispondeva positivamente agli stimoli, persisteva una lieve sensibilità alla pressione e una sensibilità al freddo.
Mi è stato consigliato di pazientare ed aspettare un possibile naturale rientro dei sintomi con il tempo.
A distanza di un anno posso dire che la sensibilità alla pressione è ormai quasi inesistente, picchiettare il dente con qualcosa di duro mi dà qualche lieve sensazione di fastidio, ma non un dolore forte.
Ciò che sicuramente è più fastidioso è la sensibilità al freddo, soprattutto alle bevande e poi anche al cibo.
Questo fa sì che ogni qualvolta introduca qualcosa di più freddo della temperatura ambientale cerco di confluirla inizialmente dall'altro lato della bocca.
Ho consultato altri endodontisti in questo anno che mi hanno controllato con panoramiche ed endorali dicendo che l'otturazione è ben fatta ma molto vicina al nervo, consigliandomi di pazientare.
Mi è stato riferito che se si dovesse provare a rifare, una canalizzazione sarebbe necessaria perché già troppo vicini al nervo e sicuramente si toccherebbe con una rimozione dell'otturazione.
Le mie domande sono le seguenti:
1) Secondo la vostra esperienza, c'è qualche altra possibile manovra o trattamento per ridurre questa sintomatologia?
È davvero impossibile provare a rifare l'otturazione?
2) A parte il fastidio della sensibilità, ci sono svantaggi nel mantenere questo stato (tipo conseguenze di una masticazione un po' sbilanciata su un lato della bocca) o mi consigliate di mantenere il nervo con fastidio annesso?
PS: la carie mi fu curata senza l'utilizzo della diga di gomma.
Data la radiografia endorale, vista la vicinanza della carie al nervo, mi è stata consigliata una canalizzazione.
Ho comunque preferito optare per una manovra conservativa e richiedere al dentista di provare a salvare il nervo, se possibile.
Durante la pulizia del dente dalla carie, il dentista ha detto di non essere arrivato al nervo e che avrebbe provato ad otturare il dente e controllarne la reazione entro il mese seguente.
Al controllo, l'otturazione risultava senza complicazioni, il nervo rispondeva positivamente agli stimoli, persisteva una lieve sensibilità alla pressione e una sensibilità al freddo.
Mi è stato consigliato di pazientare ed aspettare un possibile naturale rientro dei sintomi con il tempo.
A distanza di un anno posso dire che la sensibilità alla pressione è ormai quasi inesistente, picchiettare il dente con qualcosa di duro mi dà qualche lieve sensazione di fastidio, ma non un dolore forte.
Ciò che sicuramente è più fastidioso è la sensibilità al freddo, soprattutto alle bevande e poi anche al cibo.
Questo fa sì che ogni qualvolta introduca qualcosa di più freddo della temperatura ambientale cerco di confluirla inizialmente dall'altro lato della bocca.
Ho consultato altri endodontisti in questo anno che mi hanno controllato con panoramiche ed endorali dicendo che l'otturazione è ben fatta ma molto vicina al nervo, consigliandomi di pazientare.
Mi è stato riferito che se si dovesse provare a rifare, una canalizzazione sarebbe necessaria perché già troppo vicini al nervo e sicuramente si toccherebbe con una rimozione dell'otturazione.
Le mie domande sono le seguenti:
1) Secondo la vostra esperienza, c'è qualche altra possibile manovra o trattamento per ridurre questa sintomatologia?
È davvero impossibile provare a rifare l'otturazione?
2) A parte il fastidio della sensibilità, ci sono svantaggi nel mantenere questo stato (tipo conseguenze di una masticazione un po' sbilanciata su un lato della bocca) o mi consigliate di mantenere il nervo con fastidio annesso?
PS: la carie mi fu curata senza l'utilizzo della diga di gomma.
Gentilissimo utente, tutti gli odontoiatri conoscono l'endodonzia e la praticano senza bisogno di alcuna specialità.
L'utilizzo della diga è predicato da tanti, ma poi solo una minoranza la utilizza.
I primis dovrà essere confermato che la sensibilità da lei riferita, sia di quel dente e che non ci sia uno stato parodontale alterato.
Quindi dopo gli accertamenti diagnostici, verrà eseguita una diagnosi differenziale della sensibilità e programmate le corrette eventuali cure.
L' otturazione può essere completamente rifatta; le ricordo che le otturazioni moderne in materiale composito hanno un bassissimo coefficiente di trasmissione al caldo e al freddo, che è invece una caratteristica nei metalli.
L'utilizzo della diga è predicato da tanti, ma poi solo una minoranza la utilizza.
I primis dovrà essere confermato che la sensibilità da lei riferita, sia di quel dente e che non ci sia uno stato parodontale alterato.
Quindi dopo gli accertamenti diagnostici, verrà eseguita una diagnosi differenziale della sensibilità e programmate le corrette eventuali cure.
L' otturazione può essere completamente rifatta; le ricordo che le otturazioni moderne in materiale composito hanno un bassissimo coefficiente di trasmissione al caldo e al freddo, che è invece una caratteristica nei metalli.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
Utente
Grazie mille della risposta dottor Ruffoni.
Nel paese in cui attualmente vivo (Spagna), fanno spesso differenza tra odontoiatra ed odontoiatra endodontista, probabilmente qui è una specializzazione.
Detto questo, è possibile che abbia avuto per un anno intero uno stato paradontale alterato senza successive complicazioni? Dalla panoramica e dall'endografia si può constatere questa alterazione o sono necessari ulteriori esami? Io ho effettuato le radiografie questa settimana e la prossima ho una visita con endodontista per un consulto.
Grazie mille
Nel paese in cui attualmente vivo (Spagna), fanno spesso differenza tra odontoiatra ed odontoiatra endodontista, probabilmente qui è una specializzazione.
Detto questo, è possibile che abbia avuto per un anno intero uno stato paradontale alterato senza successive complicazioni? Dalla panoramica e dall'endografia si può constatere questa alterazione o sono necessari ulteriori esami? Io ho effettuato le radiografie questa settimana e la prossima ho una visita con endodontista per un consulto.
Grazie mille
Ok, ora mi è più chiaro il suo discorso e comprendo anche i suoi dubbi.
Purtroppo in queste nazioni, l'odontoiatria è un business, più che una vera e semplice professione e tutto questo a volte porta a non sempre avere un quadro completo della situazione e si fossilizzano nell' area specialistica.
Gli stati parodontali alterati possono mantenersi silenti per anni, per questo le chiedevo la valutazione.
Tenga conto che quando troviamo la sensibilità attraverso un otturazione, significa che ci troviamo di fronte ad una infiltrazione, che dubito che ci sis a distanza di un anno, di una cura semplice da come lei descrive.
Molto più probabile che la sensibilità termica provenga da altro, anche non legato a quel dente, che non mostra alcuna sofferenza a livello pulpare.
I margini cervicali dei denti, sono tra le prime zone da dove percepiamo la sensibilità termica.
Una desensibilizzazione professionale in studio, potrebbe aiutare a confermare o escludere l'origine della sensibilità termica.
Stia attento che c'è il rischio di trattare endodonticamente il dente già trattato e successivamente riferire ancora sensibilità termica.
Purtroppo in queste nazioni, l'odontoiatria è un business, più che una vera e semplice professione e tutto questo a volte porta a non sempre avere un quadro completo della situazione e si fossilizzano nell' area specialistica.
Gli stati parodontali alterati possono mantenersi silenti per anni, per questo le chiedevo la valutazione.
Tenga conto che quando troviamo la sensibilità attraverso un otturazione, significa che ci troviamo di fronte ad una infiltrazione, che dubito che ci sis a distanza di un anno, di una cura semplice da come lei descrive.
Molto più probabile che la sensibilità termica provenga da altro, anche non legato a quel dente, che non mostra alcuna sofferenza a livello pulpare.
I margini cervicali dei denti, sono tra le prime zone da dove percepiamo la sensibilità termica.
Una desensibilizzazione professionale in studio, potrebbe aiutare a confermare o escludere l'origine della sensibilità termica.
Stia attento che c'è il rischio di trattare endodonticamente il dente già trattato e successivamente riferire ancora sensibilità termica.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
Utente
Gentili dottori,
Ho effettuato ieri la visita endodontica. Ho ricevuto un'ennesima radiografia endorale della parte in questione.
Sono stato sottoposto anche a dei test di sensibilità al freddo a tutti i denti della zona. Ciò che è emerso è che la sensibilità al freddo proviene dal dente a cui è stata fatta l'anno scorso una otturazione per carie molto profonda. Il dente è molto sensibile al freddo ma questa sensibilità dura pochi secondi e scema rapidamente.
Secondo la dottoressa, il dente un anno fa ha subito un trauma per colpa della carie e questo trauma non si è più risolto nonostante la cura della carie, per cui continua ad essere infiammato. Non è dato sapere se possa evolvere positivamente, ma tende ad escluderlo, l'unico rimedio secondo lei è estrarre il nervo ma lascia a me la scelta. Ha detto che potenzialmente potrebbe essere pericoloso perché l'infezione potrebbe diventare apicale ed estendersi.
Vorrei chiedere a voi un consulto con alcune domande:
1) è possibile che il nervo sia infiammato da un anno e non recupera?
2) io soffro di bruxismo però per ora non ho mai fatto il bite perché va e viene e i denti fin ora mi hanno detto non essere particolarmente danneggiati; è possibile che sia il bruxismo a impedire al nervo di recuperare?
3) concordate che in una situazione simile alla mia non c'è altra soluzione che eradicare il nervo e procedere con una devitalizzazione?
4) nel caso volessi convivere con questa sensibilità, me lo consigliate o è pericoloso?
Grazie mille della vostra disponibilità e del vostro tempo.
Distinti saluti.
Ho effettuato ieri la visita endodontica. Ho ricevuto un'ennesima radiografia endorale della parte in questione.
Sono stato sottoposto anche a dei test di sensibilità al freddo a tutti i denti della zona. Ciò che è emerso è che la sensibilità al freddo proviene dal dente a cui è stata fatta l'anno scorso una otturazione per carie molto profonda. Il dente è molto sensibile al freddo ma questa sensibilità dura pochi secondi e scema rapidamente.
Secondo la dottoressa, il dente un anno fa ha subito un trauma per colpa della carie e questo trauma non si è più risolto nonostante la cura della carie, per cui continua ad essere infiammato. Non è dato sapere se possa evolvere positivamente, ma tende ad escluderlo, l'unico rimedio secondo lei è estrarre il nervo ma lascia a me la scelta. Ha detto che potenzialmente potrebbe essere pericoloso perché l'infezione potrebbe diventare apicale ed estendersi.
Vorrei chiedere a voi un consulto con alcune domande:
1) è possibile che il nervo sia infiammato da un anno e non recupera?
2) io soffro di bruxismo però per ora non ho mai fatto il bite perché va e viene e i denti fin ora mi hanno detto non essere particolarmente danneggiati; è possibile che sia il bruxismo a impedire al nervo di recuperare?
3) concordate che in una situazione simile alla mia non c'è altra soluzione che eradicare il nervo e procedere con una devitalizzazione?
4) nel caso volessi convivere con questa sensibilità, me lo consigliate o è pericoloso?
Grazie mille della vostra disponibilità e del vostro tempo.
Distinti saluti.
Che brutti temini utilizzano gli stranieri; il termine corretto è pulpite, di riconosciamo la forma reversibile che non degenera e la forma irreversibile che degenera in pulpite periapicale cronica.
Quale sarà la diagnosi? Purtroppo lei si trova di fronte a un medico straniero che non le ha dato una diagnosi certa sostenuta da accertamenti diagnostici che lascia la responsabilità e le decisioni delle cure al paziente, che non conosce la materia.
Finche lei presenta la sensibilità al freddo, significa che abbiamo una vitalità e non abbiamo grandi pericoli.
Il pericolo lo possiamo avere quando perde la sensibilità al freddo e aumenta la sensibilità al caldo.
Quale sarà la diagnosi? Purtroppo lei si trova di fronte a un medico straniero che non le ha dato una diagnosi certa sostenuta da accertamenti diagnostici che lascia la responsabilità e le decisioni delle cure al paziente, che non conosce la materia.
Finche lei presenta la sensibilità al freddo, significa che abbiamo una vitalità e non abbiamo grandi pericoli.
Il pericolo lo possiamo avere quando perde la sensibilità al freddo e aumenta la sensibilità al caldo.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 279 visite dal 17/10/2025.
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