Adenocarcinoma colecisti

Gentili dottori, mia madre (70 anni) ha subito intervento di colecistectomia con laparoscopia a seguito della rilevazione con ECO e TAC di inspessimento della colecisti.
I valori ematici (compresi valori di CA19.9 e bilirubina) erano tutti nella norma ed in nessuna della 4 TAC eseguite si rilevava null'altro se non l'ispessimento di cui sopra.
Al momento della rimozione della colecisti essa é stata sezionata in sala operatoria (come a prassi) ma non rilevando nulla che potesse fare pensare al peggio é tata inviata con normale iter al laboratorio per l'esame istologico. É arrivato l'esito come un fulmine a ciel sereno: adenocarcinoma scarsamente differenziato che ha occupato la superficie della colecisti, il tessuto adiposo ed il tessuto neurale.
Martedì prossimo verrá eseguito il successivo intervento di radicalizzazione e necessario per la valutazione della stadiazione (alla Tac eseguita nella giornata di ieri ancora non erano visibili lesioni ed anzi un linfonodo che era presente nel mese di agosto ora é scarsamente rilevabile).
Il chirurgo che ci ha dato a notizia ha commentato definendolo "un brutto tumore" e dalla descrizione su referto mi pare ascrivibile a tipo T3...
Sono giorni che piango disperata anche perché da web i dati statistici di sopravvivenza a cinque anni con tale tipologia i tumore vanno dal 5% al 50% massimo...

Non so se posso sperare e nessuno ci vuole spiegare in ogni caso quale sarebbe l'Inter successivi da seguire e cosa aspettarsi dal prossimo futuro dicendo solo "inutile fasciar si la testa prima di essersela rotta"... Ma così non posso continuare!
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Concordo su quanto detto. Dopo revisione del caso dsi potrebbe valutare un eventuale trattamento post chirurgico.

Non disperi. Quanto scritto su internet non è la regola ma meri dati statirstici. Nella pratica clinica conosco gente che è ancora viva dopo 8 anni.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Utente
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Gentile dott. La aggiorno sulla situazione di mia madre.
A seguito dell'intervento di radicalizzazione del 27-12 sono stati eseguiti 12 prelievi di tessuto e l'esito è stato il seguente
- 10 punti negativi
- 1 linfonodi positivo al carcinoma su un'ansa del l'intestino cieco (tessuti circostanti negativi)
- resezione del fegato positiva per 5 linfonodi (4 inferiori al cm e 1 inferiore ai due cm)

A seguito dell'intervento ha avuto versamento pleurico abbastanza importante.

Ieri abbiamo ritirato le analisi ematiche
- VES superiore ai range
- albumina inferiore ai range
- ca 19.9 pari a 59 (prima dell'intervento era salito a 300)
- ca 125 pari a 98.

Siamo in attesa di nuova TAC.

Mi può fornire una sua intepretazione della situazione e indicare possibili percorsi
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Dimenticavo: siamo ovviamente già in contatto con l'oncologo ma ancora non si è espresso su nulla e questo "non sapere" ci logora.
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Aggiorno la situazione a seguito degli esami ematici fatti eseguire in data 04/02 (19 gg dopo quelli di cui sopra ho riportato i valori).
Tutti gli esami risultano nei range ad esclusione della VES (superiore ai limiti) e degli unici due marcatori fatti ripetere:
CEA passato da 7,5 a 17,5
CA 19.9 passato da 59 a 143

Sabato pv la mamma sarà sottoposto alla prima TAC di controllo post operatoria.

Nel frattempo in alcune giornate (non spesso) ha apparenti cali di capacità respiratoria (sovente in concomitanza con notti insonni) e dolori nella fascia del basso ventre attraverso le due ossa pelviche.

Siamo sempre più preoccupati...