Feocromocitoma

Buongiorno.
Mio marito, 34 anni in buona salute, ha avuto dall'anno scorso a quest'anno due episodi di crisi ipertensiva con cefalea che è regredita solo dopo il ritorno dei valori pressori nella norma. Preciso che la crisi ipertensiva che ha avuto l'anno scorso non è stata facile da trattare in quanto, dopo l'infusione endovena di 2 fiale di furosemide i valori pressori si aggiravano intorno ai 150/90.
È stato dimesso dal ps con l'indicazione a trattare eventuali altri episodi con nifedicor e tranquirit al bisogno e ad effettuare ecocardio ed eco renale, che ha effettuato e sono risultate essere nella norma.Non si sono presentati altri episodi di crisi per tutto l'anno fino a qualche giorno fa, quando si è verificato lo stesso episodio dell'anno scorso. Preciso inoltre che qualche anno fa gli capitava di svegliarsi nel cuore dell notte molto sudato e in preda all'ansia, ma abbiamo sempre attribuito tutto allo stress. Ora ci stiamo muovendo per fare il dosaggio urinario delle catecolamine per indagare un eventuale feocromocitoma.
La mia domanda è: può una neoplasia come il feocromocitoma dare evidenza di se con casi sporadici di crisi ipertensive come quelle che sono capitate a mio marito o queste crisi dovrebbero essere più ravvicinate nel tempo? Abbiamo pensato al feocromocitoma perché un soggetto giovane e in buona salute non dovrebbe avere motivo di avere delle crisi ipertensive così sostenute.
Grazie per l'attenzione.
Dr. Michele Malerba Chirurgo toracico, Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Senologo, Chirurgo d'urgenza, Endocrinochirurgo, Chirurgo oncologo 359 6
Gentile utente, premesso che la manifestazione clinica tipica del feocromocitroma è l’ipertensione arteriosa che può essere stabile o manifestarsi in modo episodico,bisogna tener presente, però, che le manifestazioni cliniche possono essere molto varie e spesso in grado di ingannare il medico più esperto.
Classicamente questo tipo di ipertensione viene definita come resistente ai comuni farmaci anti-ipertensivi e si accompagna a manifestazioni cardiovascolari come tachicardia, cefalea, sudorazione fredda, pallore.
Essendo il feocromocitoma un tumore del surrene, di natura generalmente benigna e meno frequentemente maligna, che determina un’aumentata produzione di catecolamine (adrenalina e noradrenalina),ne scaturisce che la diagnosi di feocromocitoma si basa sulla dimostrazione dell’aumentata produzione di catecolamine da parte del surrene attraverso il dosaggio
nel sangue e nelle urine delle stesse catecolamine(noradrenalina e adrenalina) e dei loro metaboliti (acido vanilmandelico, metanefrine e normetanefrina).
E' da rimarcare che attualmente il dosaggio plasmatico delle nor-metanefrine sembra essere il parametro con la maggiore sensibilità e specificità per la diagnosi di laboratorio di feocromocitoma.
Una volta ottenuta la diagnosi di laboratorio bio-umorale di feocromocitoma, bisogna localizzare la sede del tumore atteso che,
per doverosa precisazione, il tumore oltre che nella sede tipica a livello del surrene (90 % dei casi) può localizzarsi in altra sede tipo nei paragangli, ma sempre in sede intraddominale vicino al rene (feocromocitoma extra surrenalico).
Pertanto per ottenere una diagnosi accurata è necessario eseguire anche le indagini strumentali utili per lo studio morfologico del feocromocitoma quale l'ecografia addominale , la TAC, la RMN e la scintigrafiacon somministrazione di particolare sostanza che spesso devono essere utilizzate in combinazione. Altre indagini strumentali oggi utilizzate per la valutazione del feocromocitoma sono la PET e l’octreoscan, utile per individuare la presenza di recettori per la somatostatina.
Però, cosa importante da non sottovalutare, è quella che per poter effettuare correttamente la diagnosi di feocromocitoma (di laboratorio e strumentale) è necessario che il paziente sospenda l’assunzione di farmaci antipertensivi, caffeina, nicotina, antidepressivi triciclici, paracetamolo, che interferisco sul dosaggio delle catecolamine.
Una volta fatta diagnosi certa di feocromocitoma,la terapia è chirurgica, e la sua asportazione può avvenire con varie tecniche, tra cui quella meno traumatica e quindi preferibile è la video-laparoscopica.
Prima dell’intervento chirurgico è necessaria però eseguire una terapia medica , che risulta di importanza capitale per la preparazione del paziente per la prevenzione e il trattamento delle complicanze operatorie e per la terapia delle forme maligne o comunque non operabili.
Questo sarebbe in sintesii l'iter diagnostico nel sospetto di feocromocitoma e l'eventuale procedimento terapeutico.
Disponibile per ulteriori chiarimenti invio distinti saluti.

Dr. Michele Malerba

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