Qual è la causa del mio acufene?

Salve dottori,
scrivo per un problema molto fastidioso del quale soffrono in moltissimi: l'acufene.

Ho, da anni, all'orecchio destro, un acufene simile a un fruscìo (come il rumore quando c'era lo schermo grigio a puntini dei televisori a tubo catodico) e lo sento molto di notte.
Quando sto per lungo tempo vicino a strumenti rumorosi, quando li spento l'acufene è più forte.
Di giorno, all'aperto, riesco a ignorarlo come se mi fossi abituato.
Il problema della domanda, però, è l'acufene all'orecchio sinistro comparso un mese fa.

Soffro sin da piccolo di un problema di catarro tubarico causato dalle allergie stagionali (a piante e alimenti).
Circa quattro mesi fa mi si sono ostruite molto, ci sentivo poco, e il medico di famiglia mi ha prescritto un farmaco a base di acetilcisteina in bustine che ho preso per due settimane, due bustine al giorno, oltre a fare aerosol.
Il catarro man mano si è tolto e ci sento meglio.
All'orecchio sinistro, però, mi è comparso un acufene, un suono simile a un ronzio (come quello di un aereo): mi compariva e la mattina sembrava non lo avessi.
Al ritorno a casa dal lavoro, mi ricompariva.
Ora ce l'ho fisso da qualche settimana.
A volte sembra diminuire ma percepisco che l'udito è leggermente ostruito rispetto all'orecchio destro dove sento bene.
Non ho nessun tappo di cerume.
Se mi metto con il collo dritto e d'improvviso, di colpo, chino velocemente lateralmente la testa verso sinistra, in quel mezzo secondo l'orecchio si ostruisce e il rumore scompare (l'ho scoperto per puro caso chinando il capo a sinistra).
Anche con rumori forti il ronzio sembra sparire ma, come c'è silenzio, ricompare.
Anche se parla una persona o vedo la tivù sembra sparire (tranne le pause durante la conversazione dove lo sento di nuovo).
Sembra che mi vibri l'orecchio.


Dò alcuni dettagli.
Sono in situazione di stress da un anno, non prendo farmaci tranne, da un paio di mesi, un integratore a base di zeaxantina-luteina, soffro di bruxismo da molti anni e di bradicardia e ipotensione.

Vedendo dei video (di dottori) su YouTube, ho compreso che l'acufene può avere cause imputabili ai disturbi dell'ATM e quindi bruxismo, o all'ostruzione dell'afflusso di sangue vicino all'orecchio o anche da problemi scheletrici.


Vorrei sapere quale possar esser la causa.
Perché quando muovo la testa sembra sparire (assieme all'udito)?
Perché i rumori forti lo coprono?
È un indizio sulla causa?

Può esser collegato al catarro tubolare oppure può esserci un problema di altro genere come un problema pressorio?


Grazie per la vostra disponibilità.
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 7k 221
Gentile Paziente, trattandosi di problema all''orecchio, é evidente che lei debba farsi visitare da uno specialista ORL. Tuttavia, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L''acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Sul funzionanento dell''ATM può avere qualche ulteriore informazione visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagine Patologie trattate - Patologie dell’Orecchio .
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Probabilmente, infatti, lei presenta una disfunzione tubarica, cioè un cattivo funzionamento di quei tubicini (la tromba o tuba di Eustachio) che mettono in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e servono ad aerarlo e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano. All’interno della tuba può ristagnare del muco . Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso e senso di tappamento.
Anche eventuali attacchi di cefalea possono rientrare nella medesima problematica.
Se così fosse , il problema risulterebbe meno grave, in quanto si potrebbe ritenere di aver individuato una causa che individua un possibile trattamento , cosa che nell''acufene non é sempre possibile.
Purtroppo l''acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c''è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l''acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all''ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell''acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul tappamento.
Le suggerirei anche di dare un''occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell''ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1348/Acufeni-e-disfunzioni-dell-Articolazione-Temporo-Mandibolare-ATM

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Risposta utile
Utente
Utente
Buongiorno Dr. Bernkopf, e grazie per la sua risposta.

Avevo letto la sua risposta ma non le ho risposto subito perché ho voluto fare delle prove oltre che approfondire l'argomento.
Oltre al link da lei riportato, accedendo al suo sito web ho anche visionato lo studio che ha redatto assieme ad altri tre specialisti in merito al ruolo dell'occlusione nella patogenesi del bruxismo. Il suo studio è molto interessante.

Ho il bruxismo sin da bambino, ed effettivamente ho la mandibola retratta (ho letto che si chiama prognatismo mandibolare). Ho una malaocclusione dentale (i denti non toccano bene, soprattutto i molari) che evidentemente ha causato anche lo scorretto posizionamento dei denti. Ho anche la scoliosi. Solo da adulto mi sono accorto che il canale esterno del mio orecchio non è perfettamente dritto come ad altri, è come ci fosse una curva, e quindi ho ricollegato il problema dell'ostruzione tubarica che ho sin dall'adolescenza (in modo discontinuo).
Anche il movimento mandibolare (spostando la mandibola lateralmente o in avanti) modifica l'acufene nell'orecchio destro che aumenta e diminuisce. Per assurdo, quando ho preso per la prima volta l'aereo, alla partenza le mie orecchie si sono completamente aperte (quando mi fu detto che, invece, si chiudono salendo di altitudine).

Come detto, ho letto la sua risposta e ho iniziato a massaggiare i muscoli facciali e mandibolari, oltre che le parti dietro l'orecchio (in modo delicato e continuo). Causa il bruxismo, masticando mi vengono dolori dal lato delle tempie oltre che sopra gli occhi. Ho anche dolori al collo, laterale e cervicale. Di notte russo e ho anche l'ostruzione nasale che mi diminuisce sino a ridursi parecchio qualche minuto dopo che mi tiro su dal letto la mattina.
Ho massaggiato per almeno 10 minuti diverse volte al giorno: appena alzato dal letto; prima di mangiare e andare a lavoro; dopo pranzo; tornato da lavoro (prima di cena); prima di coricarmi a letto.
Dopo i massaggi, la mattina mi sono svegliato senza acufene all'orecchio sinistro. Sono stato molto bene. Dopo pranzo, ho sentito di nuovo l'acufene ma era veramente leggero e, ignorandolo, non lo sentivo. Sabato, però, tornato da lavoro, mi sono appisolato sul letto per un'oretta, mi sono svegliato e, oltre al forte dolore ai denti causati dal bruxismo nel sonno, avevo di nuovo l'acufene a sinistra in modo fortissimo, come se il "rombo" lo sentissi nella testa più che nell'orecchio. Mi è durato sino alla mattina. Ho proseguito con i massaggi ma l'acufene c'è ancora anche se ridotto.

Dunque il collegamento fra malaocclusione e bruxismo/acufene c'è.

Le chiedo, si tratta dunque anche o prevalentemente di un problema muscolare, nel senso che lo stress del bruxismo danneggia solo i muscoli?
Glielo chiedo perché una volta ho pensato che il bruxismo schiacciasse i nervi e il dolore alla testa e alla mandibola (soprattutto ai denti) danneggiasse quelli.

Le chiedo anche da che specialista ci si deve recare per l’applicazione della placca intraorale di riposizionamento mandibolare? Lo gnatologo? Ho sempre sentito parlare di bite che non uso perché parlai con altre persone che avevano lo stesso problema e mi dissero che con il bruxismo lo ruppero e non risolsero il problema. Anche a me i dentisti mi consigliarono il bite, ma nessuno ha mai menzionato il prognatismo o notato la mia mandibola retratta (visibile lateralmente).

In ultimo, le chiedo se la concomitanza tra ipotensione e bradicardia fomentano o causano il bruxismo notturno visto che la posizione a riposo rallenta la circolazione. Forse si attiva lo stress per aumentare la pressione e regolarla nel sonno affinché risalga?
Di valori misurati parlo di pressione massima che va dai 70 ai 90 e la minima dai 50 a 75 c.a., i battiti non superano mai i 48/50 e li ho avuti anche a 38 (quando inizia a girarmi la testa, però non sono mai svenuto).

Grazie.

Un cordiale saluto
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Acufeni

L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.

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