Orecchio tappato da diversi mesi post otite

Buongiorno, vi contatto per conto di mio padre di 63 anni, affetto da ipertensione lieve-moderata e disilipidemia (ibesartan 150mg/die e rovustatina-ezetimibe 10-5mg/die).

Tra gennaio/febbraio di quest'anno in seguito a otite purulenta senza perforazione timpanica ha eseguito antibiotico terapia con beneficio anche se a distanza di diversi mesi continua ad avvertire costante sensazione di orecchio tappato.

Abbiamo effettuato diverse visite specialistiche nelle quali ci è stato consigliato di utilizzare otevent per effettuare regolare ginnastica tubarica e aeresol terapia con mucolitici e cortisone per via orale.

Nonostante l'attuazione dei vari rimedi terapeutici e farmacologici la sensazione di costante ovattamento/tappo all'orecchio persiste limitando notevolmente la qualità di vita; inoltre durante il riposo notturno mi riferisce di avvertire fortissimo battito all'interno dell'orecchio che limita fortemente la qualità del sonno (mio papà già soffre di problemi di insonnia).

Mi preme sottolineare che a maggio 2023 è stato ricoverato in ospedale per neurite vestibolare.

Cosa possiamo fare per cercare di migliorare questa situazione?
vi ringrazio
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 7k 221
Gentile Paziente, il suo problema potrebbe essere legato al ristagno di catarro all'interno dell'Orecchio Medio e nella tuba, probabilmente per una disfunzione tubarica. La tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di tappamento . Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano
Quando invece, come mi pare di capire nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, nell'ambito dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) , dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota che, per la rapidità con la quale si sono instaurati, la tuba non ha potuto compensare, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
. Il malfunzionamento della tuba impedisce il drenaggio e la rimozione del catarro, che tende così a ristagnare nell'orecchio e nella stessa tuba.
Questa ipotesi potrebbe spiegare anche il fatto che tutto sia insorto in occasione di un’otite

Può trovare qualche informazione ulteriore sui rapporti fra la masticazione e l’Orecchio visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagina Patologie dell’Orecchio
"è stato ricoverato in ospedale per neurite vestibolare" immagino che si sia trattato di una crisi vertiginosa: è rimasta unica e occasionale?
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/Otorinolaringoiatria/961/Otite-che-non-guarisce-colpa-dei-denti
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1310-ipertensione-arteriosa-attenti-russare-apnea-sonno.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Buonasera,
la ringrazio molto per la gentile risposta esaustiva.
In riferimento alla crisi vestibolare, il primissimo episodio molto acuto (mio padre non riusciva né a deambulare correttamente né a mantenersi in piedi) è insorto a maggio 2023 e ha richiesto un ricovero di diversi giorni; inizialmente i medici avevano sospettato una possibile vertigine a origine centrale anche se dopo in seguito ad opportuni accertamenti sono arrivati alla diagnosi finale di neurite vestibolare acuta. Dopo l'evento acuto risalente a maggio 23' mio padre non ha più avuto disturbi vertiginosi; tuttavia per molti mesi nel post-ricovero avvertiva leggeri sbandamenti o giramenti repentini in seguito a movimenti bruschi.
Negli ultimi 6 mesi questi episodi sono molto più rari anche se non del tutto scomparsi.
Oltre a diverse visite specialistiche otorinolaringoiatriche (effettuate nel post-ricovero per crisi vestibolare che per l'otite insorta qualche mese) abbiamo fatto anche una visita neurologica nella quale lo specialista non ha riscontrato nessun "residuo" di deficit vestibolare (completa assenza di nistagmo e vari esami obiettivi tutti negativi) ipotizzando una possibile emicrania di tipo vestibolare.
Per quanto riguarda invece la possibile correlazione tra disfunzione tubarica e disturbo dell'ATM lei come consiglierebbe di procedere? Dovremmo effettuare un'eventuale valutazione dallo specialista odontoiatra?
La ringrazio ancora
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