Acufene post traumatico
Buongiorno,
un mese fa mi sono provocato involontariamente un trauma cranico sulla parte alta leggermente destra dell'osso cranico parietale (saltando ho sbattuto contro uno spigolo che era dietro di me), unico sintomo (a parte la botta in testa) è stato un po' di male sul lato destro del viso.
24h dopo però ho iniziato ad avvertire anceh degli acufeni, a volte bilaterali a volte solo a destra. Ho effettuato le seguenti visite:
in pronto soccorso Tac con esito nella norma, visita ORL che ha individuato da test audiometrico lieve ipoacusia neurosensoriale bilaterale, empedenzometria nella norma: prima cura Panarten Plus 2cp alla sera.
Dopo 10 giorni, al controllo, non essendovi stata remissione dei sintomi integrazione con Deltarcortene 25, 1 cp al giorno per 5 giorni più mezza cp al giorno per altri 2 giorni. Alla fine vessel 250 per 20 giorni + integratore Tinnit 1 cp al giorno.
Ora a distanza di un mese sono nell'ultima fase della terapia ma non è cambiato nulla, acufeni e leggero dolore al viso permangono ed inoltre mi si è associata una lievissima sensazione di non equilibrio quando cammino, come se tendessi verso sinistra, ma è una sensazione leggera e saltuaria.
L'unica soluzione che mi hanno proposto in caso di sintomi che non regrediscano è la TRT. Ma sinceramente la percepisco come un mascheramento del problema invece che provare ad andare a fondo per provare a cercarne la causa.
E ho difficoltà a credere che dipenda dall'ipoacusia che non è certamente nata ora col trauma (già da tempo scherzavo con la mia ragazza sul fatto che lei sentisse le lancette del mio orologio sul comodino ed io no, ora almeno so perchè).
So di per certo di avere una cervicale non bellissima, vedo un fisioterapista una volta ogni 2 mesi circa che mi massaggia e mi trova spesso contratto e a tal proposito il mio medico mi ha prescritto una RMN cervicale (ma con i tempi di attesa italiani la farò solo tra 40 giorni). Secondo voi potrebbe essere tutto qui? La mia paura è aver provocato uno spostamento del nervo acustico (se ciò è possibile) vicino a qualche vena/arteria che si trova all'interno del cranio. Potrei fare qualche altra indagine strumentale per avere una visione più completa di tutto il quadro? Grazie mille a chi avrà la pazienza e cortesia di rispondermi.
un mese fa mi sono provocato involontariamente un trauma cranico sulla parte alta leggermente destra dell'osso cranico parietale (saltando ho sbattuto contro uno spigolo che era dietro di me), unico sintomo (a parte la botta in testa) è stato un po' di male sul lato destro del viso.
24h dopo però ho iniziato ad avvertire anceh degli acufeni, a volte bilaterali a volte solo a destra. Ho effettuato le seguenti visite:
in pronto soccorso Tac con esito nella norma, visita ORL che ha individuato da test audiometrico lieve ipoacusia neurosensoriale bilaterale, empedenzometria nella norma: prima cura Panarten Plus 2cp alla sera.
Dopo 10 giorni, al controllo, non essendovi stata remissione dei sintomi integrazione con Deltarcortene 25, 1 cp al giorno per 5 giorni più mezza cp al giorno per altri 2 giorni. Alla fine vessel 250 per 20 giorni + integratore Tinnit 1 cp al giorno.
Ora a distanza di un mese sono nell'ultima fase della terapia ma non è cambiato nulla, acufeni e leggero dolore al viso permangono ed inoltre mi si è associata una lievissima sensazione di non equilibrio quando cammino, come se tendessi verso sinistra, ma è una sensazione leggera e saltuaria.
L'unica soluzione che mi hanno proposto in caso di sintomi che non regrediscano è la TRT. Ma sinceramente la percepisco come un mascheramento del problema invece che provare ad andare a fondo per provare a cercarne la causa.
E ho difficoltà a credere che dipenda dall'ipoacusia che non è certamente nata ora col trauma (già da tempo scherzavo con la mia ragazza sul fatto che lei sentisse le lancette del mio orologio sul comodino ed io no, ora almeno so perchè).
So di per certo di avere una cervicale non bellissima, vedo un fisioterapista una volta ogni 2 mesi circa che mi massaggia e mi trova spesso contratto e a tal proposito il mio medico mi ha prescritto una RMN cervicale (ma con i tempi di attesa italiani la farò solo tra 40 giorni). Secondo voi potrebbe essere tutto qui? La mia paura è aver provocato uno spostamento del nervo acustico (se ciò è possibile) vicino a qualche vena/arteria che si trova all'interno del cranio. Potrei fare qualche altra indagine strumentale per avere una visione più completa di tutto il quadro? Grazie mille a chi avrà la pazienza e cortesia di rispondermi.
[#1]
Gentile Utente,
è davvero difficile pensare che un trauma cranico di modesta entità possa aver provocato il corredo sintomatologico da Lei lamentato.
L' ipoacusia neurosensoriale bilaterale riscontrata all'esame audiometrico tonale potrebbe essere un reperto assolutamente comune se simmetrica, di lieve entità e limitata alle sole frequenze acute. La curva audiometrica andrebbe inoltre correlata alla sua attività lavorativa e all'esposizione al rumore (valutazioni che, immagino, i colleghi non avranno tralasciato). L'esame impedenzometrico nella norma (immagino che siano stati eseguiti almeno il timpanogramma e riflessi stapediali) scongiura inoltre l'eventualità che il trauma possa aver provocato una discontinuità nella catena ossiculare all'interno della cassa timpanica. Inoltre, credo di poter affermare senza tema di smentita che non sussiste la possibilità che i nervi che originano dall'orecchio interno e i vasi contigui possano essere stati depiazzati da un qualsiasi trauma in assenza di frattura delle ossa craniche.
Concludo col dire che gli acufeni rappresentano un disturbo particolarmente complesso, frequentemente di origine multifattoriale. La TRT, con tutti i suoi limiti, rappresenta attualmente una terapia di riferimento per molti pazienti con disturbi simili a quelli da Lei riferiti.
Cordialità
è davvero difficile pensare che un trauma cranico di modesta entità possa aver provocato il corredo sintomatologico da Lei lamentato.
L' ipoacusia neurosensoriale bilaterale riscontrata all'esame audiometrico tonale potrebbe essere un reperto assolutamente comune se simmetrica, di lieve entità e limitata alle sole frequenze acute. La curva audiometrica andrebbe inoltre correlata alla sua attività lavorativa e all'esposizione al rumore (valutazioni che, immagino, i colleghi non avranno tralasciato). L'esame impedenzometrico nella norma (immagino che siano stati eseguiti almeno il timpanogramma e riflessi stapediali) scongiura inoltre l'eventualità che il trauma possa aver provocato una discontinuità nella catena ossiculare all'interno della cassa timpanica. Inoltre, credo di poter affermare senza tema di smentita che non sussiste la possibilità che i nervi che originano dall'orecchio interno e i vasi contigui possano essere stati depiazzati da un qualsiasi trauma in assenza di frattura delle ossa craniche.
Concludo col dire che gli acufeni rappresentano un disturbo particolarmente complesso, frequentemente di origine multifattoriale. La TRT, con tutti i suoi limiti, rappresenta attualmente una terapia di riferimento per molti pazienti con disturbi simili a quelli da Lei riferiti.
Cordialità
Dr. Salvatore Martellucci
Specialista in Otorinolaringoiatria
[#2]
Utente
Gentile dottor Martellucci grazie mille per il suo parere.
Ora a circa 2 mesi dal trauma ancora nulla è cambiato, ho iniziato a dormire, come consigliatomi, con un suono di sottofondo ma il processo è lungo e so che i risultati, se si avranno, saranno in là nel tempo.
In questo periodo ho però avuto modo di studiare meglio il mio acufene nel senso che mi sono accorto che ci sono dei movimenti meccanici che aumentano sensibilmente il volume dell'acufene, nello specifico si tratta di queste tre situazioni: quando apro parecchio la bocca (per esempio durante uno sbadiglio), quando a bocca chiusa tento di abbassare l'arcata superiore della bocca verso il basso e quando ruoto la testa il più possibile verso sinistra. L'acufene si modifica col passare dei giorni, a volte più forte avolte più lieve ma questi tre movimenti provocano una sua acutizzazione indipendentemente da tutto il resto. Come devo interpretare queste 3 evidenze? Tutto ciò mi spinge a pensare che ci sia qualche causa meccanica dietro tutto quanto ma non saprei da dove partire ad indagare. Un chirurgo maxillo facciale? Uno gnatologo? E' possibile che il trauma abbia provocato qualche squilibrio di competenza di questi specialisti? Non voglio arrendermi alla risposta che sto ricevendo da più parti di cercare di abituarmi, vorrei davvero scoprire la causa di tutto! Grazie mille ancora
Ora a circa 2 mesi dal trauma ancora nulla è cambiato, ho iniziato a dormire, come consigliatomi, con un suono di sottofondo ma il processo è lungo e so che i risultati, se si avranno, saranno in là nel tempo.
In questo periodo ho però avuto modo di studiare meglio il mio acufene nel senso che mi sono accorto che ci sono dei movimenti meccanici che aumentano sensibilmente il volume dell'acufene, nello specifico si tratta di queste tre situazioni: quando apro parecchio la bocca (per esempio durante uno sbadiglio), quando a bocca chiusa tento di abbassare l'arcata superiore della bocca verso il basso e quando ruoto la testa il più possibile verso sinistra. L'acufene si modifica col passare dei giorni, a volte più forte avolte più lieve ma questi tre movimenti provocano una sua acutizzazione indipendentemente da tutto il resto. Come devo interpretare queste 3 evidenze? Tutto ciò mi spinge a pensare che ci sia qualche causa meccanica dietro tutto quanto ma non saprei da dove partire ad indagare. Un chirurgo maxillo facciale? Uno gnatologo? E' possibile che il trauma abbia provocato qualche squilibrio di competenza di questi specialisti? Non voglio arrendermi alla risposta che sto ricevendo da più parti di cercare di abituarmi, vorrei davvero scoprire la causa di tutto! Grazie mille ancora
[#3]
Malgrado consideri improbabile l'eventualità che il trauma le abbia provocato una disfunzione dell'ATM, comprendo la sua voglia di non tralasciare nessuna indagine e di studiare a fondo il suo disturbo. Può senz'altro sentire il parere di uno gnatologo o di un maxillo-facciale che si interessi principalmente di questi problemi. Ci faccia sapere.
Un saluto
Un saluto
[#4]
Utente
Buongiorno dottor Martellucci, torno a farmi sentire dopo aver fatto qualche indagine ulteriore per dare una motivazione ai miei acufeni (che nel frattempo non sono passati).
Come anche da lei approvato ho eseguito un controllo con un chirurgo maxillo facciale speciallizzato in gnatologia che mi ha confermato che il trauma ha quasi certamente creato della tensione muscolare a livello mandibolare e quindi che sicuramente questo evento può aver dato una mano a sviluppare gli acufeni, Ha continuato dicendomi che il bite che indosso per il digrignamento notturno dei denti dovrebbe comunque bastare a risolvere, nel giro di qualche mese, questa tensione mandibolare e dovrebbe, almeno in parte, attenuare questi fastidiosi fischi.
Detto ciò anche lui mi ha detto di comunicagli l'esito della RMN cervicale che avevo prenotato da tempo e che sono finalmente riuscito a fare.
Il referto, che ho ritirato proprio oggi, mi ha abbastanza lasciato di stucco e volevo condividerlo con lei per capire se da quanto si evince possono dipendere i miei acufeni:
Piccola ernia discale mediana C4-C5, determinante impegno dello spazio liquorale premidollare senza impronte sul midollo.
Ernia discale paramediana destra C5-C6 con impegno dello spazio liquorale premidollare e minima impronta sulla superficie anteriore del midollo.
Protrusione discale ad ampio raggio C6-C7 a prevalente estensione paramediana destra con impegno dello spazio liquorale premidollare senza impronte sul midollo.
Tenuto conto che l'altro sintomo che mi accompagna da dopo il trauma, oltre a questi fastidiosi fischi, sono dei dolori alla bocca ed al collo, a suo parere questa RMN può finalmente farmi dare un nome alla causa dei miei acufeni?
grazie mille per la cortesia se vorrà ancora rispondermi!
Come anche da lei approvato ho eseguito un controllo con un chirurgo maxillo facciale speciallizzato in gnatologia che mi ha confermato che il trauma ha quasi certamente creato della tensione muscolare a livello mandibolare e quindi che sicuramente questo evento può aver dato una mano a sviluppare gli acufeni, Ha continuato dicendomi che il bite che indosso per il digrignamento notturno dei denti dovrebbe comunque bastare a risolvere, nel giro di qualche mese, questa tensione mandibolare e dovrebbe, almeno in parte, attenuare questi fastidiosi fischi.
Detto ciò anche lui mi ha detto di comunicagli l'esito della RMN cervicale che avevo prenotato da tempo e che sono finalmente riuscito a fare.
Il referto, che ho ritirato proprio oggi, mi ha abbastanza lasciato di stucco e volevo condividerlo con lei per capire se da quanto si evince possono dipendere i miei acufeni:
Piccola ernia discale mediana C4-C5, determinante impegno dello spazio liquorale premidollare senza impronte sul midollo.
Ernia discale paramediana destra C5-C6 con impegno dello spazio liquorale premidollare e minima impronta sulla superficie anteriore del midollo.
Protrusione discale ad ampio raggio C6-C7 a prevalente estensione paramediana destra con impegno dello spazio liquorale premidollare senza impronte sul midollo.
Tenuto conto che l'altro sintomo che mi accompagna da dopo il trauma, oltre a questi fastidiosi fischi, sono dei dolori alla bocca ed al collo, a suo parere questa RMN può finalmente farmi dare un nome alla causa dei miei acufeni?
grazie mille per la cortesia se vorrà ancora rispondermi!
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Gentile Utente,
Temo che nessuno possa affermare con serenità di conoscere la causa di un disturbo subdolo come l'acufene, la cui origine è spesso multifattoriale. Non ritengo, tuttavia, che il suo rachide cervicale possa giocare un ruolo nell'origine del problema in questione. Segua il trattamento consigliatole dal suo gnatologo e, in caso di persistenza dei sintomi, valuti l'opportunità di fare riferimento ad un centro acufeni.
Cordiali saluti
Temo che nessuno possa affermare con serenità di conoscere la causa di un disturbo subdolo come l'acufene, la cui origine è spesso multifattoriale. Non ritengo, tuttavia, che il suo rachide cervicale possa giocare un ruolo nell'origine del problema in questione. Segua il trattamento consigliatole dal suo gnatologo e, in caso di persistenza dei sintomi, valuti l'opportunità di fare riferimento ad un centro acufeni.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 12.4k visite dal 22/02/2016.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.