Vertigini posizionali
Buongiorno, da ieri mattina soffro di vertigini intense quando sono a letto e cambio posizione, soprattutto quando dal lato sx passo al dx.
Le vertigini sono molto intense, vedo tutto ruotare, durano una decina di secondi e meno se fisso un punto.
In posizione ortostatica nulla, tranne un episodio in cui mi sono abbassata per prendere una cosa.
Sono stata al Ps e mi hanno diagnosticato questa vertigine posizionale.
Il medico ha provato a farmi delle manovre.
La prima di Semont se non erro, non è riuscita ad evocare la vertigine.
La seconda manovra invece, da seduta mi ha spinto all'indietro lì è arrivata la vertigine.
E da allora quando da sdraiata alzo la testa e la riappoggio sul cuscino mi viene la vertigine.
Ieri sera ho preso un brufen, ho dormito benissimo, mi giravo di continuo senza aver nessun disturbo.
Al risveglio tutto peggiorato.
Ora andrò dall'otorino.
Nel frattempo cosa mi consigliate?
Grazie.
Le vertigini sono molto intense, vedo tutto ruotare, durano una decina di secondi e meno se fisso un punto.
In posizione ortostatica nulla, tranne un episodio in cui mi sono abbassata per prendere una cosa.
Sono stata al Ps e mi hanno diagnosticato questa vertigine posizionale.
Il medico ha provato a farmi delle manovre.
La prima di Semont se non erro, non è riuscita ad evocare la vertigine.
La seconda manovra invece, da seduta mi ha spinto all'indietro lì è arrivata la vertigine.
E da allora quando da sdraiata alzo la testa e la riappoggio sul cuscino mi viene la vertigine.
Ieri sera ho preso un brufen, ho dormito benissimo, mi giravo di continuo senza aver nessun disturbo.
Al risveglio tutto peggiorato.
Ora andrò dall'otorino.
Nel frattempo cosa mi consigliate?
Grazie.
[#1]
Buongiorno, dal suo racconto il quadro sembrerebbe effettivamente essere quello di una classica vertigine posizionale. Naturalmente da verificare con una visita specialistica. Questo tipo di vertigine si risolve in maniera definitiva unicamente effettuando delle manovre chiamate liberatorie, praticate dall’otorino. Solitamente, se effettuate da mani esperte, è sufficiente una sola seduta, mentre talvolta è necessario ripeterle; solo in rari casi le vertigini posizionali faticano a risolversi, si parla di vertigini posizionali refrattarie a terapia, ma sono veramente casi isolati. Può essere utile talvolta associare, al trattamento con manovre liberatorie, dei farmaci antivertiginosi utili a controllare i sintomi quando non sopportabili dal paziente, nell’attesa che le manovre risolvano la situazione. Può essere inoltre utile in alcuni casi assumere per qualche tempo dei farmaci che favoriscano il corretto funzionamento e la corretta composizione degli otoliti, questi piccoli cristalli presenti all’interno del labirinto che in alcuni casi purtroppo scatenano le vertigini posizionali; soprattutto in casi di carenza di vitamina D quest’ultima indicazione risulta utile per trattare più efficacemente il problema e per prevenire recidive, come ormai assodato in letteratura scientifica. I farmaci antivertiginosi se necessari, nell’attesa della visita con l’otorino, possono essere prescritti senza problemi anche dal medico curante; per ulteriori terapie invece è meglio aspettare eventuali indicazioni dell’otorino.
Se nel suo caso non soffre di particolari vertigini tranne che nella posizione scatenante, cioè sdraiato sul fianco destro, può semplicemente attendere la visita, possibilmente dormendo con la testa rialzata (almeno due cuscini) e sul fianco sinistro; se invece avverte malessere, ad esempio durante il giorno ha una sensazione cronica di instabilità, oppure se avverte nausea, può rivolgersi al curante e farsi prescrivere un farmaco sintomatico da assumere nell’attesa (antivertiginoso e/o antinausea).
Un cordiale saluto.
Se nel suo caso non soffre di particolari vertigini tranne che nella posizione scatenante, cioè sdraiato sul fianco destro, può semplicemente attendere la visita, possibilmente dormendo con la testa rialzata (almeno due cuscini) e sul fianco sinistro; se invece avverte malessere, ad esempio durante il giorno ha una sensazione cronica di instabilità, oppure se avverte nausea, può rivolgersi al curante e farsi prescrivere un farmaco sintomatico da assumere nell’attesa (antivertiginoso e/o antinausea).
Un cordiale saluto.
Dr. Simone Spagliardi
[#2]
Ex utente
Buongiorno, ieri sera sono stata dall'otorino, durante le manovre ho avuto la sensazione di morire, le vertigini erano fortissime, sentivo gli occhi ruotare. Tra una settimana dovrò andare a controllo per vedere se sono passate o si dovrà ripetere la manovra. Per il momento mi è stato vietato di alzare la testa verso l'alto e troppo in basso. Poi di dormire sul fianco sx e di non passare mai alla posizione supina o sul dx, e per ovviare a ciò nel letto mi ha detto di indossare uno zaino. In conclusione, non ho mai dormito! Mi sento letteralmente stordita, vaga sensazione di instabilità quando cammino, con una leggerissima nausea. La paura più grande è che rinizi tutto daccapo. Nel frattempo io avevo preso malattia fino a mercoledì, perché credevo che con le manovre sarei ritornata subito alla normalità, non sapevo che invece dovevo mantenere queste "posizioni". Quindi chiedevo è necessario stare a casa fino al prossimo controllo oppure potrei anticipare il ritorno, con il lavoro non riuscirei a mantenere le posizioni. Grazie.
[#3]
Buonasera,
la vertigine parossistica posizionale, oltre alla classica sintomatologia vertiginosa rotatoria di breve durata che compare nella posizione scatenante può causare anche, durante il resto della giornata, una cosiddetta vertigine soggettiva, cioè una sensazione che il paziente descrive in maniera variabile: sensazione di stordimento, di instabilità, di essere in barca , di non sentire bene il terreno sotto i piedi , di essere ubriaco , la cui intensità è allo stesso modo variabile da persona a persona.
La nausea può essere presente, non è una sorpresa. Il fatto che durante la manovra liberatoria abbia avvertito una vertigine molto forte è allo stesso modo normale.
Tutto quello che ha descritto rientra insomma nei canoni di un tradizionale quadro clinico di vertigine parossistica posizionale.
Si affidi con fiducia al collega che la sta seguendo. Resta valido il suggerimento di assumere un farmaco antivertiginoso ed eventualmente antinausea, nel caso in cui i sintomi che ha descritto fossero mal sopportabili; nel caso ne abbia bisogno si rivolga al Curante o contatti il collega otorino.
Per quanto riguarda il discorso lavorativo è naturalmente variabile a seconda del suo lavoro, dei movimenti che dovrebbe fare e dell’intensità dei suoi sintomi. Per farle un esempio pratico, un lavoro da ufficio/da scrivania è tranquillamente eseguibile anche con una vertigine parossistica posizionale non del tutto risolta, mentre se lavora in cantiere e deve salire su un’impalcatura il ritorno all’attività è ovviamente da evitare fino a guarigione completa.
Un cordiale saluto.
la vertigine parossistica posizionale, oltre alla classica sintomatologia vertiginosa rotatoria di breve durata che compare nella posizione scatenante può causare anche, durante il resto della giornata, una cosiddetta vertigine soggettiva, cioè una sensazione che il paziente descrive in maniera variabile: sensazione di stordimento, di instabilità, di essere in barca , di non sentire bene il terreno sotto i piedi , di essere ubriaco , la cui intensità è allo stesso modo variabile da persona a persona.
La nausea può essere presente, non è una sorpresa. Il fatto che durante la manovra liberatoria abbia avvertito una vertigine molto forte è allo stesso modo normale.
Tutto quello che ha descritto rientra insomma nei canoni di un tradizionale quadro clinico di vertigine parossistica posizionale.
Si affidi con fiducia al collega che la sta seguendo. Resta valido il suggerimento di assumere un farmaco antivertiginoso ed eventualmente antinausea, nel caso in cui i sintomi che ha descritto fossero mal sopportabili; nel caso ne abbia bisogno si rivolga al Curante o contatti il collega otorino.
Per quanto riguarda il discorso lavorativo è naturalmente variabile a seconda del suo lavoro, dei movimenti che dovrebbe fare e dell’intensità dei suoi sintomi. Per farle un esempio pratico, un lavoro da ufficio/da scrivania è tranquillamente eseguibile anche con una vertigine parossistica posizionale non del tutto risolta, mentre se lavora in cantiere e deve salire su un’impalcatura il ritorno all’attività è ovviamente da evitare fino a guarigione completa.
Un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.1k visite dal 31/08/2020.
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