Cannabis può portare a conseguenze patologiche o sono in questo caso psicologiche?
Salve, chiedo un consulto per comprendere meglio come agire in relazione a questo quadro sintomatologico:
3 anni fa, in modo molto sporadico, ho fatto uso di cannabis e successe che in uno di questi episodi sperimentai il cosiddetto greening out, quindi mi sentii, per 2 ore buone, in panico, paura di morire, tachicardia (non ho avuto allucinazioni importanti, se non una sensazione lieve di un soffio dietro l'orecchio).
La mattina successiva, inizialmente, mi svegliai tranquillo, senza ansia nè nulla.
Dopo poco, però, cominciò a salirmi un'ansia perpetua che spesso e volentieri sfociava in reazioni paniche importanti (non ne sapevo la motivazione, l'ansia veniva e basta).
Dopo un mese in cui questi episodi erano abbastanza frequenti, mi sono rivolto ad uno psicologo (non psicoterapeuta) per comprendere eventuali implicazioni psicologiche in tutto questo.
A detta sua, l'episodio è stato un "trauma" che mi ha liberato determinate cose.
Dopo un pò di tempo l'ansia e il panico è cominciata a passare, per essere poi sostituita da episodi di paura di impazzire e non controllare le azioni (senza pulsioni o altro, erano semplici paranoie), corredate da pensieri intrusivi che non riuscivo a controllare e mi causavano enormi disagi.
Ciò è durato qualche mese e successivamente, questo episodio è stato, nuovamente, sostituito da un grande senso di colpa per determinate cose estremamente banali e stupide.
Ad oggi il mio umore risulta abbastanza variabile, sto molto bene quando esco e sto in compagnia, o quando faccio viaggi.
Ma nella quotidianità spesso e volentieri o tornano, sebbene in forma più lieve, determinate cose che precedentemente vi ho citato, oppure sento un senso di rottura in me stesso, un senso di perdizione che spesso non mi fa stare sereno.
Specifico che, non faccio più da un pò di tempo terapia psicologica.
A voi chiedo un parere sul da farsi: riprendere con una terapia psicologica, magari andando da uno psicoterapeuta, (non so chi possa essere specializzato in questo tipo di disturbi) o da uno psichiatra per constatare se ci sia qualcosa che non va a monte, vi confesso che, nel secondo caso, mi spaventa molto l'idea.
P.
S= In passato non ho mai sofferto di cose del genere, l'unica cosa riguarda un episodio di bullismo di cui fui vittima e che mi portò ad un'ansia sociale importante che mi generava grande paura nel momento in cui dovevo scendere di casa la sera da solo.
Cosa che ho superato relativamente di recente con la terapia psicologica fatta però per quegli altri disturbi.
3 anni fa, in modo molto sporadico, ho fatto uso di cannabis e successe che in uno di questi episodi sperimentai il cosiddetto greening out, quindi mi sentii, per 2 ore buone, in panico, paura di morire, tachicardia (non ho avuto allucinazioni importanti, se non una sensazione lieve di un soffio dietro l'orecchio).
La mattina successiva, inizialmente, mi svegliai tranquillo, senza ansia nè nulla.
Dopo poco, però, cominciò a salirmi un'ansia perpetua che spesso e volentieri sfociava in reazioni paniche importanti (non ne sapevo la motivazione, l'ansia veniva e basta).
Dopo un mese in cui questi episodi erano abbastanza frequenti, mi sono rivolto ad uno psicologo (non psicoterapeuta) per comprendere eventuali implicazioni psicologiche in tutto questo.
A detta sua, l'episodio è stato un "trauma" che mi ha liberato determinate cose.
Dopo un pò di tempo l'ansia e il panico è cominciata a passare, per essere poi sostituita da episodi di paura di impazzire e non controllare le azioni (senza pulsioni o altro, erano semplici paranoie), corredate da pensieri intrusivi che non riuscivo a controllare e mi causavano enormi disagi.
Ciò è durato qualche mese e successivamente, questo episodio è stato, nuovamente, sostituito da un grande senso di colpa per determinate cose estremamente banali e stupide.
Ad oggi il mio umore risulta abbastanza variabile, sto molto bene quando esco e sto in compagnia, o quando faccio viaggi.
Ma nella quotidianità spesso e volentieri o tornano, sebbene in forma più lieve, determinate cose che precedentemente vi ho citato, oppure sento un senso di rottura in me stesso, un senso di perdizione che spesso non mi fa stare sereno.
Specifico che, non faccio più da un pò di tempo terapia psicologica.
A voi chiedo un parere sul da farsi: riprendere con una terapia psicologica, magari andando da uno psicoterapeuta, (non so chi possa essere specializzato in questo tipo di disturbi) o da uno psichiatra per constatare se ci sia qualcosa che non va a monte, vi confesso che, nel secondo caso, mi spaventa molto l'idea.
P.
S= In passato non ho mai sofferto di cose del genere, l'unica cosa riguarda un episodio di bullismo di cui fui vittima e che mi portò ad un'ansia sociale importante che mi generava grande paura nel momento in cui dovevo scendere di casa la sera da solo.
Cosa che ho superato relativamente di recente con la terapia psicologica fatta però per quegli altri disturbi.
Ha una storia di ansia sociale da ragazzo, attualmente soffre di ansia e rimuginazioni ansiose (non è una diagnosi, ma la descrizione dei sintomi). Le consiglio di non rimandare una visita psichiatrica, che potrà orientare nella scelta della terapia più adatta. Più ci pensa e aspetta e peggio è, perché i sintomi cambiano, si trasformano, ma l'ansia rimane.
Franca Scapellato
Utente
Salve Dottoressa,
la ringrazio della risposta, cercherò di farmi coraggio. Secondo lei non c'è nessuna correlazione tra l'esperienza della canna (non so, espressione di determinati geni latenti) con quello che ho?
Mi spaventa molto la possibilità che ci sia qualcosa di cronico e non psicologico
la ringrazio della risposta, cercherò di farmi coraggio. Secondo lei non c'è nessuna correlazione tra l'esperienza della canna (non so, espressione di determinati geni latenti) con quello che ho?
Mi spaventa molto la possibilità che ci sia qualcosa di cronico e non psicologico
La cannabis le ha dato una reazione sgradevole immediata, tutto il resto è una costruzione della sua mente, che continua anche adesso a proporre "qualcosa di cronico", un pensiero tanto più allarmante quanto più è indistinto e non verificabile.
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 863 visite dal 11/12/2024.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).