Psichiatri

Gentili medici,

stanco di peregrinare tra uno psichiatra e un altro senza trovare uno specialista degno di questo nome nella mia regione (vi spiego perché). sono qui a richiederVi un consiglio.
In tutti questi anni, una ventina, sono sempre stato curato per depressione ansiosa (credo avessero voluto dire DAG) solo con ansiolitici. Non ne so il motivo, ma forse qui insegnano queste cose al di fuori delle linee guida. Un neuropsichiatra, recentemente, voleva curarmi con 20 mg al giorno di diazepam. E' un nome noto, ma riportando le sue parole: "Con queste starai bene, è una dose minima che potrai prendere tutta la vita. So che non è così. Anche con i neurologi, che so non essere la figura di riferimento per i miei disturbi, si comportano così. Sono abbastanza stanco e non vorrei fare centinaia di chilometri per una terapia che dovrebbe durare nel tempo. Vorrei sapere come fare a trovare uno psichiatra intorno alle mie parti che non lavori nell'ospedale della mia città ma che conosca bene il suo lavoro. Mi sono rivolto al CSM, a psichiatri dell'ospedale ma tutti sembrano darmi la stessa risposta? Potreste suggerirmi un modo per riuscire a trovare uno specialista che non usi come terapia le benzodiazepine?

Vi ringrazio per la Vs. cortese attenzione
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

a) depressione ansiosa e DAG sono due cose diverse.

b) nessuna delle due si cura con ansiolitici "e basta", specie in mantenimento. Gli ansiolitici in mantenimento come ansiolitici, tranne alcune molecole in casi resistenti non hanno scopo, anche perché inducono assuefazione e quindi perdono effetto. In più inducono un legame "psicologico" ad essi che procede al di là dell'effetto benefico che svanisce.

Francamente mi sembra bizzarro che se ha avuto vari contatti non le sia stata proposta una semplice terapia con molecole di altro tipo. Sembra anche strano che qualcuno le abbia proposto l'ansiolitico diazepam "a vita" come soluzione.

Trovare uno specialista che non usi le benzodiazepine in mantenimento, specie da sole, non dovrebbe essere cosa difficile. Le molecole ufficialmente indicate per il DAG ci sono e non sono benzodiazepine. Le molecole per la depressione idem, ammesso che la diagnosi sia questa.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Lei ha ragione dottore,

tutto sembra veramente bizzarro. Ma le posso assicurare che è la verità. Quello che lei afferma l'ho trovato girando qua e là su internet e simili e sono certo che è la strada giusta. Lo so che le benzodiazepine non curano, ma sembra che nella mia città e dintorni non ci sia uno psichiatra che segua certi criteri. Posso essere stato sfortunato io, ma dopo 5 o 6 tentativi alla fine qualche dubbio viene.
Per la diagnosi, nessuno è mai stato troppo preciso né io forse ho insistito per averla. Penso di essere un tipo di certo ansioso che somatizza molto ma da questo a farmi un autodiagnosi ce ne passa. E me ne guardo bene.
Una mia amica si è andata a curare a Parma, ma veramente io vorrei evitare un viaggio del genere ogni mese, mese e mezzo, come fa lei, per un trattamento che, credo, non dovrebbe essere troppo difficile da individuare. E poi io sarei più tranquillo di avere uno specialista entro un raggio ragionevole di distanza. So che per voi è difficile aiutarmi, ma vi ringrazio per la Vs. cortesia.

Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Le terapie, una volta avviate e con discreto successo, non richiedono una frequenza fissa a visita.
Considerando che per valutare una risposta in un disturbo d'ansia o dell'umore un tempo di pochi mesi è sufficiente, non è costretto a impegnarsi in prospettive di viaggi a lungo termine, dovunque scelta di andare.
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
La ringrazio dottore.

Credo che prenderò in considerazione la sua ipotesi. Forse dovrei vincere questa specie di apatia e muovermi di più puntando sul mio stato di benessere. Credo che lei sappia bene che in certe circostanze anche le cose non troppo impegnative sembrano impossibili. Probabile che se poi mi sentirò meglio farò qualche viaggio in più senza troppi problemi. Sentirò la mia amica, sembra si trovi bene.

Buona sera a tutti e grazie

[#5]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
sono assolutamente sicuro del fatto che nella sua città si trovino specialisti in grado di curare i suoi problemi. Non credo nei viaggi della speranza, soprattutto per curare disturbi che sembrano appartenere alla sfera dei disturbi d'ansia o comunque del campo depressivo. Io proverei a cercare ancora nella mia regione prima di decidere di spostarmi così tanto.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Anche lei ha ragione, gentile dottore.
Ma se neanche il mio medico di base ha saputo consigliarmi non so proprio a chi rivolgermi. Non li reputo viaggi della speranza, non credo di avere una patologia così grave da dover effettuare una visita da un luminare. Mi basterebbe poter contare su uno specialista che imposti una cura duratura nel tempo e che mi permetta una qualità di vita migliore. Tutto qui. Riesco a vivere comunque, ma vorrei vivere meglio. Ma, senza dubbio, non vorrei che si riperpretasse lo stesso errore. Con una cura mirata cerdo di poter uscire definitivamente da quello che un mio amico psichiatra (che sta anche tanto ma tanto lontano) ha definito "nevrosi d'ansia". Mi aveva suggerito una cura, ma erano anni che non lo vedevo e anche lui, correttamente, mi ha detto di sottoporla a uno specialista della zona. Che non l'ha neanche presa in considerazione.

Grazie e buon lavoro
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Nevrosi d'ansia è comunque un termine generico. Che cura le era stata suggerita in quel caso ?
[#8]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Gent.le dottore,

il mio amico diceva che potevano essere utili Laroxyl gocce 3 al mattino, 3 a pranzo e 5 a cena per passare poi, se fosse stato il caso a 5 5 10. Abbinando per il primo mese l'alprazolam (non mi ricordo quante gocce, ma forse 0,25 - 0,25 e 0,50) per poi scalarle gradualmente e lasciare il Laroxyl. Quando la situazione si fosse stabilizzata per un tempo congruo avrei dovuto diminuire le gocce di Laroxyl sempre gradualmente.

Grazie e buon lavoro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Lo psichiatra "amico" aveva suggerito una terapia coerente con il tipo di ipotesi diagnostica, corretto anche l'uso prospettato delle benzodiazepine.

E'consiglabile però una valutazione diretta e attualizzata alla condizione del momento, ed una maggior precisione nella definizione della diagnosi.
[#10]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Lo immaginavo che fosse bravo. Più che un amico è un conoscente, ma esercita a Massa Carrara. Un tour de force arrivarci per me. "Nevrosi d'ansia" era un termine generico che lui mi aveva dato considerando che non aveva potuto valutarmi e non poteva che basarsi sulla mie mail. E' chiaro che vorrei anche io una valutazione diretta, nonostante mi fidi di lui (avrei potuto far vedere la sua mail al mio medico di base, ma ho preferito di no) perché credo che con i medicinali non si scherzi. Non temo assumerli, temo solo di non assumere quelli giusti. Ho visto nel suo profilo, dottor Pacini, che avete studiato nella stessa città. Magari vi conoscete, chissà. I casi della vita sono veramente insondabili, a volte.
Adesso valuterò il da farsi e poi vedrò di fare la cosa migliore.
Lei mi ha dato un consiglio chiaro opposto a quello del dottor Martiadis, che ringrazio, come Lei, per l'attenzione. E' chiaro che ognuno ha le proprie idee non per questo una sicuramente dell'altra. I miei dubbi, infatti, permangono.

Grazie e buon lavoro
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
io credo che il consiglio che abbiamo dato io e il collega sia della stessa impronta, e cioè che la terapia va impostata in un certo modo. E' chiaro che se effettivamente non dovesse trovare specialisti nella sua regione sarebbe obbligato a spostarsi. Sia io che il collega ci domandavamo semplicemente come fosse possibile che non vi siano specialisti più vicini in grado di impostare una corretta terapia, peraltro abbastanza semplice. Può darsi che lei sia stato particolarmente sfortunato nel non trovarne alcuno.
Comunque in bocca al lupo per la sua situazione.
cordiali saluti
[#12]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Siete stati gentilissimi entrambi e forse una cosa me l'avete fatta capire. Che è ora che prenda una decisione, una specie di riappropiazione della mia vita. Che il protagonista della mia vita sia il mio lato migliore... Oggi va bene, filosofeggio pure. A parte gli scherzi, mille grazie.