Una delle prime fasi depressive

Gentilissimi Dottori, avrei bisogno di un consiglio. Da circa 2 mesi credo di essere ricaduto nuovamente in uno stato depressivo. Sono ritoranto dal mio psichiatra che mi ha diagnosticato una depressione, o meglio una ricaduta visto che a dicembre 2007 era cominciata una delle prime fasi depressive. La cura prescritta è: cipralex 20 mg una compressa la mattina, deniban 50 mg solo per 24 giorni una compressa la sera, depakin 500 mg granulato a rilascio modificato una bustina la sera, 15 gocce di alprazolam la sera e 5 la mattina. Ho cominciato la cura il 1 dicembre ma sono entrato a regime pieno solo il 5 dicembre. Al momento non riesco a notare ancora miglioramenti dal punto di vista dell'umore. Riesco solo a dormire meglio rispetto la volta scorsa. Ma la cosa che vorrei capire è questa: può una depressione mettere in dubbio tutto della tua vita?! Cioè il lavoro, la città in cui vivi, la fidanzata che hai. Perchè a me questo succede ora e non riesco a farmene una ragione. Improvvisamente il lavoro che fino ad ottobre svolgevo con tranquillità adesso non mi soddisfa più, anzi quasi lo odio. La ragazza con cui stavo benissimo improvvisamente non mi piace più, non provo più attrazzione per lei e non l'amo più. Anche la città nella quale mi sono trasferito circa 3 anni fa e che mi piaceva tantissimo, mi è diventata strettissima e odiosa e per questo vorrei scappare ovunque e cancellare tutto. Può davvero una depressione portare ad uno stato d'animo così turbato e creare tutti questi bubbi ed incertezze?! Se si, quando comincierò a vedere i primi effetti della cura secondo voi?
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 384 1
Gentile utente,la terapia che sta assumendo mi sembra appropriata è questione di avere pazienza dal momento che per vedere i benefici occore aspettare almeno 20-30 giorni;per rispondere alle sue domande purtropo è così vivere con la depressione è come vivere dentro un tunnel,fra i sintomi principali del disturbo depressivo oltre all'umore depresso ed all'anedonia(difficoltà a provare piacere nelle attività che normalmente erano gratificanti)c'è la difficolta di prendere decisioni e sentimenti di autosvalutazione,sentimenti di irritabilità ecc.Tenga duro vedrà appena cominciano a fare effetto i farmaci "vedrà la luce".Semmai considerato che il suo disturbo è classificato come ricorrente sarebbe opportuno che discutesse con il suo specialista l'opportunità di un trattamento di mantenimento.
AUGURI!

Tommaso Vannucchi

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Utente
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La ringrazio per la risposta, ma volevo ribadirle ancora ulteriori cose per me importantissime. Prima cosa come già le dicevo improvvisamente sembra di non avvertire più niente per la mia ragazza, come se non mi piacesse più, come se mi stesse diventando una sempilce amica. Più di una volta ho pensato di lasciarla perchè anche lei sta male per questa situazione. Non si spiega come da un momento all'altro io non possa più provare nulla per lei. Ma io già soffrendo di una profonda solitudine ho paura di allontanarla. Poi le dicevo che anche il lavoro mi è diventato pesantissimo, sono un autista dell'ATC di Bologna. Quando la mattina mi devo alzare, a prescindere dall'orario ma soprattutto nelle prime ore del mattino è un peso gigantesco che non riesco neanche a spiegarle. Il letto per me è come una sorta di rifugio dal mondo esterno, dalla realtà e dalla vita quotidiana che è angosciante perchè è piatta. Poi quando sono in giro mi guardo attorno e vedo tutti sorridere ed io provo un forte senso di invidia verso tutti perchè io sto male e mi sento davvero come in un tunnel dove non vedo via d'uscita. Tutti corrono a fare i regali e la spesa per Natale ma a me non interessa, anzi non vedo l'ora che passi. Pensa davvero che una volta cominciata a fare effetto la cura io possa tornare ad essere come prima? A volte mi sembra d'impazzire, e la cosa che mi fa stare male più di tutto è mettere in discussione tutta la mia vita. Davvero la depressione può portare questo? Mettere in discussione anche il lavoro al punto di pensare di licenziarsi perchè improvvisamente non lo entusiasma più come prima? Le dico una cosa, quest'estate mentre tornavamo dalle vacanze ho detto alla mia ragazza: non vedo l'ora di tornare a Bologna e ricominciare a lavorare. E adesso è tutto l'opposto. Vi prego, aiutatemi a trovare una risposta a questi miei stati d'animo. Un vostro aiuto è importante.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 384 1
Gentile utente per le domande che mi ripropone trova risposta nella mia precedente;capisco il suo stato d'animo e le ribadisco di stringere i denti fino a quando non si intravedono gli effetti terapeutici di farmaci!Un consiglio: al momento non prenda nessuna decisione su delle scelte da fare perchè sarebbero dettate dall'impulsività.
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Gentile dottore la ringrazio tanto per il suo intervento. Lei quindi mi consiglierebbe di lasciare tutto così e di non prendere alcuna decisione?! A volte però mi chiedo: come può un farmaco farmi tornare la voglia di continuare ad amare la mia ragazza così come prima?! Come può un farmaco farmi ritornare la voglia del mio lavoro come prima?! Coma può un farmaco farmi ritornare il piacere di questa città come prima?! E poi un'ulteriore cosa vorrei chiederle: è normale che mi senta solo nonostante conosca moltissime persone?! Stando lontano dalla mia famiglia che risiede a Napoli ho un forte sentimento di solitudine che prima non avvertivo. Mi sento solo solo solo come mai! Ed ancora insoddisfatto di tutto. Ed ancora: più mi sento solo e più mi estraneo dagli altri. Quelle volte che gli amici mi invitano ad uscire con loro invento mille scuse pur di non stare con loro, preferisco isolarmi dal mondo. Ma davvero una depressione può portare a mettere in "dubbio" tutta la propria vita ma soprattutto le cose più importanti? Cioè gli affetti, il lavoro, la città in cui vivi!! Scusatemi se sono ripetitivo ma il mio stato d'animo è così turbato da non riuscire a fare diversamente. Non vedo via d'uscita...
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 384 1
Gentile utente,un farmaco quando cura una malattia può fare cose che al momento sembrano impossibili,pensi a quello che possono fare gli antibiotici in infezioni gravi(ed anche in questo caso,a volte, al paziente sembrerà impossibile ritornare alla normalità);pertanto le consiglio di non prendere decisioni di nessun genere al momento,magari si consulti con il suo specialista riguardo all'opportunità di intraprendere oltre al trattamento farmacologico,un percorso psicoterapeutico
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Gentilissimo dottore, è da marzo di quest'anno che ho cominciato già un percorso psicoterapeutico. Intorno a settembre sempre di quest'anno io e la mia psicoterapeutica visto il mio stato di benessere alquanto eccellente abbiamo ritenuto opportuno cominciare a vederci non più con cadenza settimanale ma ogni 15 giorni, poi ogni tre settimane fino ad ottobre. Poi a metà ottobre abbiamo deciso di sospendere il percorso. Ma a fine ottobre ho ricominciato a star di nuovo malino, ed ogni giorno che passava stavo sempre peggio. Solo alla fine di novembre ho deciso di ricontattare nuovamente il mio psichiatra ed ho ricominciato la cura che avevo interrotto di mio spontanea volontà agli inizi di settembre visto il mio stato di benessere. Forse proprio lì ho sbagliato?! Ed ovviamente ho ricominciato anche il mio percorso psicoterapeutico con cadenza settimanale ma davvero finora non ho notato nessun miglioramento anzi a volte mi sembra di peggiorare. Le racconto brevemente la mia scorsa terapia farmacologica: il 25 gennaio del 2008 visto il mio stato confusionale decido di andare da un psichiatra a Napoli. Quindi prendo un periodo di 15 giorni di malattia più un mese di aspettativa e lascio il lavoro momentaneamente. La terapia prescrittami è Citalopram gocce prese inizialmente in modo graduale fino ad arrivare a 10 gocce la mattina e 10 gocce la sera, Depakin soluzione 50 mg solo la sera e dopo sei giorni 50 mg mattina e 50 mg la sera, Lexotan gocce 10 la mattina e 10 la sera. Non comincio la cura subito ma solo intorno al 7 febbraio. Il 22 febbraio torno dallo stesso psichiatra che mi porta sempre gradualmente il Citalopram gocce 15 la mattina e 15 la sera, Depakin soluzione 100 mg mattina e 100 mg la sera, Lexotan 10 gocce la mattina e 10 la sera. Il 1 marzo torno a Bologna e ricomincio a lavorare con un'ansia estrema che mi stringeva la gola, mi toglieva il respiro, e mi dava un senso d'oppressione e dolore al petto. Comincio il mio percorso psicoterapeutico e decidiamo insieme di contattare un nuovo psichiatra vista la mia mancanza dci fiducia nei confronti del primo che per giunta era a Napoli. Il 23 aprile mi reco dal nuovo psichiatra che esercita a Bologna che mi prescrive Percitale gocce e me le cala da 15 a 10 mattina e 10 la sera. Depakin granulato 500 mg al posto del Depakin soluzione e Lexotan gocce 5 la mattina e 8 la sera. Il 12 giugno ritorno a visita e mi lascia la terapia invariata eliminandomi solo il Lexotan gocce gradualmente, cosa che già di mia iniziativa avevo cominciato a fare. Mi dice di ritornare a settembre dopo le ferie estive ma io da stupido non ci ritorno e come già le ho detto di mia spontanea volontà decido di interrompere gradualmente nell'arco di 15 giorni tutta la terapia farmacologica perchè mi sentivo da Dio. E adesso sono ricaduto nuovamente in questo tunnel lungo e buio dove vedi tuuto nero e sei preso da tanti dubbi!! Ma anche l'avere tanti dubbi rientra sempre nei sintomi della depressione? La ringrazio di cuore..
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Gentilissimi Dottori potreste anche voi darmi un parere sulla mia situazione? No perchè non mi fidi del Dott. Vannucchi ma perchè forse in questa situazione a volte è più rassicurante avere pareri da più professionisti e specialisti in materia. Vi ringrazio infinitamente.
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Utente
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Gentili Dottore anche il fatto di aver interrotto la cura da solo forse prematuramente, può aver determinato secondo voi un ritorno del mio stato depressivo? Se avessi continuato la cura sarebbe successo ugualmente?
Un'altra cosa che vorrei sapere: è normale che durante questo forte stato depressivo il mio chiodo fisso è proprio la depressione fino al punto di documentarmi di continuo su internet e di pensarci ogni attimo della giornata?
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
modoficare o interrompere autonomamente una terapia è quanto di peggio un paziente possa fare. Non si può escludere che il suo stato attuale sia dovuto proprio alle sue iniziative in tal senso. Le consiglio di seguire le indicazioni del suo curante e vedrà che quanto prima la situazione inizierà a cambiare di nuovo verso il meglio.
Buon anno

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Gentile Dottore, ma è possibile che dal 5 dicembre (data in cui ho ricominciato la terapia a regime pieno) non abbia avvertito ancora nessun miglioramento? Anzi mi sembra di stare peggio. Infatti proprio stamane sarei dovuto andare a lavorare ma non ci sono riuscito. Ho preso qualche giorno di malattia. Ma prima di farlo ho cambiato tantissime volte idea, poi alla fine mi sono deciso. Ma adesso mi sento in colpa, perchè penso che starmene chiuso in casa non serva a niente anzi forse peggiori la situazione. Cosa mi consiglia?
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il tempo minimo per iniziare a vedere qualche effetto è di 3-4 settimane. Come vede siamo nei tempi normali. Ancora un po' di pazienza. Credo anch'io che starsene chiusi in casa non serva a molto. L'indecisione può essere un sintomo di una condizione depressiva. Cerchi di riprendere un po' alla volta le sue normali attività senza forzarsi però eccessivamente, e segua le indicazioni del suo specialista.
In bocca al lupo.
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La cosa assurda è che nei primi giorni ho fatto il possibile affinchè svolgessi le mie attività in modo normale, ciò non significa che ne avevo voglia anzi l'opposto!! Ma a distanza di 22 giorni dall'inizio della terapia mi sono ancora più demoralizzato e sembri che per assurdo l'angoscia d'affrontare la giornata sia aumentata ancora di più. Anche questo fortissimo senso di solitudine rientra nello stato depressivo? Ho la famiglia giù a Napoli, io lavoro a Bologna. Sto trascorrendo il Natale quì, un Natale da dimenticare che mi ha messo ancora più tristezza. Ho una fidanzata che come dicevo nei miei interventi precedenti improvvisamente sembre di non amare e di non piacermi più. Ho tanti amici ma che per assurdo tengo lontano ed invidio la loro felicità. Quest'estate ho comprato casa quì a Bologna, dovrebbero consegnarmela nella prossima estate ma tutto ciò improvvisamente mi spaventa e mi preoccupa tantissimo. In queste condizioni se potessi tornare indietro non lo farei più! Dal frutto della sua esperienza cosa pensa di tutto ciò? Rientra tutto nello stato depressivo? Infinitamente la ringrazio.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
credo che non sia questo il momento per prendere o per ragionare su decisioni importanti della vita(lavoro, casa, relazioni personali). Credo che debba prendersi il tempo necessario per sè stesso e per curarsi lameglio. Dopo avrà tutto il tempo per riflettere sulle sue decisioni e sicuramente riuscirà a vedere le cose con occhi diversi da oggi.
Auguri
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La ringrazio di cuore. Domattina ho l'appuntamento con il mio psichiatra. Ho scritto un foglio con tutti i miei stati d'animo e con tutto quello che mi passa nella mente in questo periodo. Spero lui riesca a capire bene come intervenire al meglio per tirarmi un pò su.
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 329 8
Gentile Utente,
I sintomi da Lei descritti corrispondono al quadro depressivo diagnosticato. Il depresso dotato di una buona "organizzazione mentale" si sente esattamente come lei descrive, mentre rimane lucido nel domandarsi come tutto ciò possa essere (sentirsi terribilmente solo pur avendo un sacco di amici, senso di perdita di amicizie, affetti, valori. Detto questo, la terapia farmacologica tra non molto dovrebbe far sentire i propri effetti. La psicoterapia può giocare un ruolo molto importante; il fatto che non dia molti risultati potrebbe dipendere da divesi fattori per es. una impostazione un po' debole rispetto alla problematica emersa, Oppure potrebbe trattarsi di un quadro misto, ovvero con componenti di diversa origine (per es. fobiche) che la psicoterapia non ha ancora afferrato. Conviene continuare con le cure farmacologiche e psicoterapeutiche. Tenga presente che in casi tenaci occorre una psicoterapia piuttosto incisiva, come ad es. la cognitiva ad orientamento post-razionalista.
cordiali saluti

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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Gentilissimi Dottori, il 31 dicembre sono tornato dal mio psichiatra che mi ha riconfermato la terapia prescrittami il 1 dicembre inserendomi nuovamente nella terapia il Deniban che inizialmente mi aveva prescritto soltanto per 24 giorni. Dopo un lungo colloquio mi ha comunque detto che il mio è un disturbo ciclotimico al momento con episodio depressivo. Non so come abbia potuto fare questa diagnosi soltanto dopo aver ascoltato i miei stati d'animo. Io comunque a distanza di 35 giorni dall'inizio della terapia non noto un miglioramento dell'umore anche se dal punto di vista fisico mi sento bene. Vorrei sottoporvi a questa domanda: la depressione può comportare nel malato una serie di dubbi, incertezze e preoccupazioni riguardante la sfera affettiva e lavorativa? Questa è una cosa che mi tormenta tantissimo perchè è un mio chiodo fisso. Come ho già scritto in precedenza io sono di Napoli ma lavoro a Bologna, lì trasferitomi circa 3 anni fa proprio per lavoro. Durante l'estate trascorsa sono stato in un grande stato di benessere emotivo ed ho deciso di acquistare la mia prima casa che per la prossima estate dovrebbero consegnarmi ma da quando sto così male non sono più motivato ed entusiasta anzi, come vi dicevo, tutto mi spaventa: la casa, il lavoro, la fidanzata e di conseguenza il futuro. Tutto è nero. Il mio specialista durante l'ultima visita (31 dicembre) mi ha comunque consigliato di tornare per 20 giorni a casa giù dai miei familiari. L'ho fatto, ora sono a Napoli fino al 20 gennaio ma non sono neanche sicuro di aver fatto una cosa giusta visto che quì la noia è ancora più forte. Sono chiuso in casa quasi tutto il giorno, ho gli orari in cui potrebbe venire il controllo fiscale e ciò non mi permette di uscire. Non vedo l'ora di tornare a Bologna ma allo stesso tempo mi spaventa. Perchè questa grande confusione mentale? Devo dare la colpa sempre alla depressione e tenere ancora duro affinchè la cura cominci a fare i suoi veri effetti?! Portare ancora pazienza?! Vi ringrazio, auguri di cuore..