Nausea post ssri

Salve, in diversi periodi negli ultimi 6 anni ho assunto per alcuni mesi degli ssri, Efexor e Sereupin, sperimentando molti effetti collaterali, tra tutti nausea e insensibilità del pene.
Ho interrotto il trattamento per questi motivi, sotto la supervisione di uno psichiatra, ma anche adesso a distanza di due mesi dall'ultima pastiglia di sereupin, ho ancora nausea e per quanto riguarda l'aspetto sessuale, anche se è migliorato molto senza il farmaco, ma ancora ho problemi a lubrificarmi e a raggiungere l'orgasmo (anche nella masturbazione).
Potete darmi qualche indicazione riguardo questi due problemi?
Vi ringrazio
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Gli ssri non sono l'unica classe di antidepressivi disponibili. Ci sono i tricicici per esempio, che hanno le stesse indicazioni (depressione, panico, doc, fobia sociale etc). Ovviamente se li può prendere o meno lo valuta il medico, ma è inutile continuare a provare ssri che non tollera, se non tollera in generale quella classe di medicinali.

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie per la risposta dottore.
Credo di aver chiuso con gli psicofarmaci in generale, anche perchè quando mi sento meglio grazie a loro, non mi godo il benessere perchè non lo sento mio e motivato. Per atri potrà andar bene, ma io mi sento come se avessi quasi la coscienza sporca.
Per cercare di star meglio ho deciso di affidarmi alla psicoterapia, e sarei orientato per la Rational Emotive Therapy (REBT) perchè ne ho sentito parlare molto bene.
Mi potrebbe dare un parere a riguardo della REBT, oppure suggerirmi qualche altra strada non farmacologica e non olistica (fiori di Bach)?
Ringrazio per l'attenzione e saluto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

ma ha deciso lei o ha fatto fare una apposita valutazione?

Lei associa l'utilizzo di psicofarmaci quasi ad un atto vietato, cosa che non e'.

Il problema probabilmente e' piu' su questo versante.

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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Diciamo che questo è solo un aspetto della mia valutazione personale riguardo ai farmaci. Altri aspetti più determinanti per la mia scelta sono stati appunto un senso di "rimbambimento" e insensibilità agli stimoli sessuali durante l'assunzione del Sereupin (ma la stessa reazione l'ho avuta in passato con l'Efexor).
Quindi ho deciso di vivere con l'ansia, ma in maniera più naturale e con una vita sessuale, anche se difficoltosa.
Spero che possiate darmi qualche consiglio sulla psicoterapia.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Se lei ha intenzione di fare un'autogestione priva di qualsiasi criterio, aderendo ovviamente alle cose in base alla sua personale inclinazione (che niente ha a che vedere con la medicina) sceglierà sicuramente teniche fatte apposta per far "abboccare" persone con determinate esigenze psicologiche. Le esigenze psicologiche non sono il tramite della riuscita dei trattamenti, che si fondano su prove di efficacia.
Io le faccio presente che esistono altri tipi di medicine, lei IGNORA completamente questo commento e passa a dichiarazioni sul fatto che lei ha deciso di non prendere psicofarmaci (termine che detesto perché non significa niente). Ripete che è stato male con i farmaci che ha citato, e questo lo abbiamo capito, ma non vedo perché scarta a priori l'idea di valutare insieme al medico se sia il caso di utilizzarne altri.
Decidere di non curarsi lascia nient'altro che la malattia con il suo decorso. In base alla diagnosi che è stata fatta, le conseguenze possono essere più o meno gravi.
Eviti di decidere da solo che vuole fare "la psicoterapia" o qualsiasi altra cosa. Lo psichiatra che le fa una diagnosi le indica cosa è utile fare. Altrimenti non è un'indicazione terapeutica, è una sua scelta personale che non ha senso.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gentile e disponibile dottore,
Vorrei fare a questo punto, ritenendolo necessario, un chiarimento sulla mia vicenda depressiva. E' insorta 11 anni fa quando avevo 18 anni, con un'ansia e fobia sociale che non sapevo spiegarmi.Da allora ho girato molti psichiatri, alcuni mi ha diagnosticato ansia generalizzata altri doc di perfezionismo. Ci sono stati periodi dove stavo meglio, anche se l'ansia è stata sempre più o meno presente nella mia vita da allora.
Però, di contro, questi farmaci (SSRI, Ziprexa, Rivotril, EN e tanti tanti altri della quale non mi ricordo il nome tra i quali c'erano anche i triciclici ne sono sicuro, me li sono girati tutti) mi hanno spesso ridotto in uno stato che forse era peggiore di quello precedente a causa degli effetti collaterali. Quindi, purtroppo non posso beneficiare dei farmaci diciamo, a causa della mia intolleranza verso di loro (cosa che alla fine mi disse anche il mio psichiatra, uno dei tanti), a meno che non viva senza il piacere del sesso e senza dormire riposato la notte.
Ecco perchè sono giunto alla conclusione che dovrei trovare un terapeuta, e cercare beneficio in questa maniera.
Mi scusi per il papiro, ma mi sembrava necessario spiegarle che di farmaci ne ho presi tanti e i migliori per me sono stati proprio gli SSRI..
La ringrazio per l'attenzione e la saluto
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La diagnosi di depressione resistente ha specifiche opzioni terapeutiche, la diagnosi di doc resistente anche.
La maggior parte di persone che ritengono di aver provato tutto di fatto non hanno provato tutto, oppure nella diagnosi qualcosa non è completo (zyprexa per esempio nno è un farmaco antidepressivo né antiossessivo).
Se lei ha effettivamente provato anche i triciclici, (tofranil, noritren, anafranil, laroxyl/triptizol/adepril, nortimil, surmontil) e gli altri antidepressivi non appartenenti a categorie, restano (io sto parlando di depressione) opzioni di tipo farmacologico (antidepressivi dopaminergici tipo bupropione, o altri nel contesto di studi clinici sulla depressione resistente) fisico (terapia elettroconvulsivante, terapia della luce) o neurochirurgico (stimolazione vagale, dbs).
Le psicoterapie nella depressione in generale sono una cosa, nella depressione "resistente" sono un'altra.

Ora che lei menzioni delle opzioni "magiche" e fuori da ogni evidenza medica, trattandosi di una forma a suo dire (e le credo) resistente, mi sembra un po' paradossale.

Se i migliori sono stati gli ssri, qualche espediente per contrastarne gli effetti collaterali ci sono. Se per "migliori" intende che stava bene allora non è depressione "resistente"; ma è un problema di tollerabilità.

Comunque, lo psichiatra deve sapere le opzioni alternative e gliele può illustrare.
[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Salve,
tornando ai triciclici, ho assunto il tofranil.
La mia depressione non l'hanno definita "resistente", ho rispoto bene ad alcuni farmaci per quanto riguarda la depressione, soprattutto l'Efexor quando lo prendevo in dosi abbastanza elevate mi faceva stare bene, riuscivo ad avere una vita sociale appagante, ma di contro non riuscivo ad avere rapporti (ricordo che non riuscii a fare lo spermiogramma perchè non raggiungevo l'orgasmo).
Sono daccordo con Lei quando dice che non sono un medico e non conosco questa scienza. Quello che mi disse il mio psichiatra ( affermato nonchè amico di famiglia ) quando gli riferii degli effetti collaterali degli SSRI fu che bisogna fare un bilancio tra i pro ed i contro dell'assunzione di un farmaco, e ho valutato come le ho detto all'inizio di questo topic. D'altronde mi consigliò lui stesso di provare a fare psicoterapia.
Richiamerò lo psichiatra e gli chiederò di rivalutare la situazione magari cambiando nuovamente farmaco, e poi scriverò nuovamente su questa discussione.
Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

lei descrive chiaramente una storia di 11 anni di giri di psichiatri e di prove di trattamenti farmacologici.

Mi appare singolare che nell'arco di 11 anni nessuno le abbia proposto un trattamento psicoterapeutico di qualche tipo, forse ci sono delle motivazioni a non potersi effettuare oppure ci sono delle condizioni di non possibilita'.
Cio' fa pensare quindi che, probabilmente, il suo disturbo potrebbe non avvalersi della psicoterapia.

E' anche da considerare che il disturbo puo' evolvere nel corso del tempo, soprattutto in 11 anni.
Sarebbe quindi piu' opportuno far fare una diagnosi specifica e considerare il trattamento che le viene proposto come una iniziale possibilita' di trattamento che si deve evolvere in funzione sia degli effetti collaterali che nell'evoluzione del disturbo stesso.

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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gentili dottori,
in passato ho svolto psicoterapia cognitivo comportamentale e ne ho tratto vantaggio, soprattutto facendo degli esercizi scritti. Dopo due anni però, penso a causa di una delusione sentimentale, sono ritornato in una situazione di malessere e la vecchia ansia sociale che avevo superato qualche anno prima è ritornata e non mi permette di viere serenamente. Non avendo un'adeguata disponibilità economica, non ho potuto seguire una nuova psicoterapia e per forza di cose ho dovuto ripiegare sui farmaci. Adesso però, ho un lavoro che mi permette di sostenere questa spesa e ho deciso di riprendere la psicoterapia. Ho notato che sui fogli degli esercizi che mi diede il terapeuta c'era scritto REBT, e proprio per questo sono orientato a riprendere quel tipo di terapia.
Quindi in 11 anni non sono stato sempre male e la mia depressione non la definirei resistente, per fortuna.
Chiamerò però lo psichiatra, e parlerò con lui dell'eventualità di prendere un altro tipo di farmaco.
Vi ringrazio del tempo dedicatomi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quindi ha usato solo un triciclico. Non gli altri.
Il suo modo di gestire le terapie è assolutamente sbagliato.
Non si sceglie una cura perché è la più economica. Se non serve, non serve. Se serve, si cerca nel pubblico, sempre che sia disponibile. Ripiegare sui farmaci dà l'idea che la terapia di serie A sia la psicoterapia e di serie B la farmacoterapia, idee tutte sue e assolutamente insensate.
Come definirebbe la sua depressione è ininfluente: i termini tecnici li usano i medici per chiarire il da farsi.
Chiami lo psichiatra e NON parli con lui di niente, chieda una valutazione e ne segua le prescrizioni. Ivi compresa l'opportunità di fare una psicoterapia, che non deve essere un percorso parallelo autogestito, ma parte integrante eventuale di un trattamento.