Dolore al petto e allo stomaco

Mio marito e' in cura da anni per la pressione alta: Lobivon al mattino e tareg alla sera. Ultimamente ha avuto dei problemi legati all'ansia , tachicardia, paura folle, senso di smarrimento, dolore al petto e allo stomaco. Inizialmente c'e' stato uno o due episodi all'anno , adesso, nel giro di 2 mesi gli episodi si sono ripetuti settimanalmente. Premetto che e' sempre stato un tipo "agitato" ed "ansioso", e' spesso teso anche senza motivo, a volte bastava niente per farlo innservosire oppure agitare. Adesso la situazione sta peggiorando. Gli ho consigliato di andare dal dottore e costui gli ha prescritto senza fare esami di nessun tipo il Trittico per 15 giorni (1/3 mattino - 1/3 a pranzo e 1/3 a cena).
Ha i genitori che soffrono di pressione alta, il padre ha avoto 3 infarti ed il primo l'ha avuto a 40 anni. Lui teme la stessa sorte.
E' un circolo chiuso, teme quando ha dolore al petto, si agita, la pressione sale....
cosa posso fare per aiutarlo? Gia' il fatto di prendere un antidepressivo lo deprime.. non vuole diventare dipendente e nello stesso tempo temo che proporgli un percorso da uno psicologo/psichiatra possa farlo sentire "malato" e peggiorare la situazione . Chi mi puo' aiutare? un consiglio?
Quando ha gli attacchi di paura non capisce piu' niente e mi spaventa l'idea che i nostri bimbi assistano sempre a dei momenti poco felici.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il trittico è un farmaco antidepressivo. La diagnosi non credo sia stata fatta, a quanto mi dice, e da quel che sembra è una situazione in cui c'è ipocondria e crisi ansiose con sintomi riferiti al corpo. Ma chi ha stabilito che si tratta di crisi ansiose ?
Sentirsi malati peggiora le malattie in base a quale assurdo ragionamento ? Un malato che si sente sano non si cura, e quindi dipende tutto da che malattia ha.
Non vedo francamente alcuna ragione per non farsi valutare da uno psichiatra. In realtà non è il discorso sul deprimersi, chinuque sarebbe contento sapendo che può star meglio curandosi, è il rifiuto della malattia come atteggiamento "evitante" verso il problema in sé, o il fatto che le malattie cerebrali con sintomi psichici non si vedono, e si crede che non stiano nel cervello ma chissà dove.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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