Bambino sempre al centro dell'attenzione

Egr. dottore, mia figlia, in prima elementare, ha dei comportamenti particolari, che ci sono stati segnalati dalla maestra. Pur essendo una bimba molto sveglia e intelligente, capace di leggere e scrivere anche velocemente, durante la lezione si perde nelle sue occupazioni "private" mettendosi, ad esempio, a disegnare, per poi tentare di recuparare il compito incompleto durante la ricreazione, e non sente ragioni quando viene ripresa. In questo caso ha crisi di pianto, dice che la scuola non le piace, che li' le danno solo ordini e nessuno le chiede le cose con gentilezza, si alza dal posto per fingere di uscire e tornare a casa, e se non riesce ad attirare l'attenzione, allora grida e sbatte i piedi a terra per poi calmarsi quando la maestra la rimprovera in modo fermo e deciso. Sono molto preoccupata perchè, mi ha detto la maestra, gli altri bambini la trattano con condiscendenza e la isolano. Sono del tutto impreparata a questa situazione. Non so come spiegare alla bambina che questo comportamento va modificato e come aiutarla a farlo. La ringrazio per l'aiuto che vorrà darmi. Distinti saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile signora, i disagi dei bambini a quell'età sono spesso legati al tipo di relazioni che essi hanno instaurato con i "grandi", quindi genitori oppure insegnanti.

A volte può capitare che un bambino particolarmente intelligente si annoi ad andare al passo con il resto della classe, ma non so se questo possa essere il caso di sua figlia.

La cosa da fare è quindi rivolgersi a uno specialista in grado di considerare e valutare tutti gli aspetti del funzionamento scolastico e familiare, e darvi gli opportuni suggerimenti.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Egr. dottore, la ringrazio molto per le sue parole. Il mio problema immediato è trovare le parole giuste per far comprendere il problema a mia figlia, dal momento che la maestra me ne ha parlato davanti a lei.

Poi vorrei chiederle chiarimenti, per meglio comprendere io stessa, relativamente alle relazioni dei bimbi con i "grandi".
Il mio pensiero più doloroso è quello di aver sbagliato in qualche modo con la bambina, rendendole difficile affrontare il passaggio obbligato al mondo delle "regole". Se posso dire un mio pensiero, mi sembra infatti, il suo comportamento, quasi una ribellione al dover crescere, e la manifestazione del desiderio di restare ancora "bambina" per ricevere dai grandi le abituali coccole, che nel mondo delle "regole" tendono a diminuire per lasciare più spazio ai "doveri" (frequentare tutti i giorni, eseguire le consegne delle maestre, fare i compiti, rispettare gli orari, ecc.).

Poichè la bambina è molto intelligente (non è solo una nostra opinione - le maestre la definiscono come una bambina "con una marcia in più"), voglio tentare di affrontare il problema con lei. Gradirei pertanto un consiglio sul modo di pormi, sull'atteggiamento da tenere durante la giornata, ecc.
La ringrazio ancora per il suo aiuto e saluto cordialmente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Quando i bambini sono particolarmente intelligenti e "volitivi", possono mettere in atto comportamenti come quelli che sta descrivendo, per cercare di ottenere in tutti i modi ciò che vogliono. In queste situazioni i genitori si trovano ad affrontare un compito ancora più impegnativo (come se essere genitore non fosse già abbastanza complicato).

Se le cose stanno così dovrebbe stare tranquilla, perché non è lei che sta sbagliando, ma semplicemente "la marcia in più" di sua figlia che le sta dando filo da torcere. Il fatto che lei si preoccupi è tuttavia positivo, perché significa che non sta trascurando la cosa. Ma proprio perché il compito dei genitori è così delicato, la cosa migliore da fare è rivolgersi a un collega di persona, perché da qui non sarebbe possibile darle dei suggerimenti adeguati al suo caso, a causa dei limiti del mezzo. Vedendovi e colloquiando con voi sarà invece possibile avere tutti i dettagli e aiutarvi in maniera opportuna.

I professionisti indicati sono lo psicologo dell'età evolutiva o quello familiare-relazionale, oppure anche il neuropsichiatra infantile.

Quando avrete capito cosa fare potrete avere la doppia soddisfazione di aver risolto il problema, e di far sì che vostra figlia utilizzi la sua intelligenza in modo più produttivo.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Egr. dottore, la ringrazio molto per le sue parole. Il mio problema immediato è trovare le parole giuste per far comprendere il problema a mia figlia, dal momento che la maestra me ne ha parlato davanti a lei.

Poi vorrei chiederle chiarimenti, per meglio comprendere io stessa, relativamente alle relazioni dei bimbi con i "grandi".
Il mio pensiero più doloroso è quello di aver sbagliato in qualche modo con la bambina, rendendole difficile affrontare il passaggio obbligato al mondo delle "regole". Se posso dire un mio pensiero, mi sembra infatti, il suo comportamento, quasi una ribellione al dover crescere, e la manifestazione del desiderio di restare ancora "bambina" per ricevere dai grandi le abituali coccole, che nel mondo delle "regole" tendono a diminuire per lasciare più spazio ai "doveri" (frequentare tutti i giorni, eseguire le consegne delle maestre, fare i compiti, rispettare gli orari, ecc.).

Poichè la bambina è molto intelligente (non è solo una mia opinione - le maestre la definiscono come una bambina "con una marcia in più"), voglio tentare di affrontare il problema con lei. Gradirei pertanto un consiglio sul modo di pormi, sull'atteggiamento da tenere durante la giornata, ecc.
La ringrazio ancora per il suo aiuto e saluto cordialmente.