Amnesia dissociativa

gentile dottore le scrivo perchè sono molto interessata a sapere se oltre l'eventualità di amnesia dissociativa nei casi di amnesia di un trauma o abuso subito,le teorie psicoanalitiche o altro tipo di studi indicano altre possibilità come ad es un ruolo dell'abusante o un crollo fisico come può essere uno svenimento o altro ancora.Le chiedo se è possibile trovare dei libri in tal senso o degli articoli su internet.La ringrazio per la disponibilità e le porgo distinti saluti.
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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 143
gentile utente

mi permetta prima una domanda: la cosa le interessa a fini puramente informativi oppure dietro si cela una problematica personale?
In tal caso, potrebbe fornire qualche altra informazione?

Grazie

Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per aver risposto e fornisco alcune spiegazioni.Da un pò di anni sono in terapia per una fobia specifica e durante le sedute era venuto fuori un abuso subito durante l'infanzia di cui non ricordo niente,sono rimaste alcune tracce in alcuni quaderni che fortunatamente avevo conservato,inoltre c'erano anche dei ricordi di un compagno di scuola che però non ho più visto.In base a questi elementi la terapeuta aveva ipotizzato o diagnosticato che avessi utilizzato alcuni meccanismi di difesa quali la dissociazione, la scissione e che avessi parti incistate.Da qui l'amnesia dissociativa.Nel tempo la terapeuta ha verificato l'impossibilità oggettiva e non soggettiva dell'amnesia, in pratica era successo qualcosa che aveva impedito la formazione del ricordo nella mente anche se il corpo ricorda qualcosa.Come insegnano le notizie di cronaca non è "interesse" solo della vittima a dimenticare ma anche di chi compie il reato,Ora con la terapeuta non parliamo più di amnesia dissociativa e di alcuni meccanismi di difesa, ma a me è sorto l'interesse verso queste tematiche ovvero se ci sono degli studi che si interessano anche dei casi simili al mio.La ringrazio ancora una volta
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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 143
Immagino avrà posto la stessa richiesta alla sua terapeuta.

Le ho inviato qualche link e le allego anche questi riferimenti bibliografici:

Coons, P.M., & Milstein, V. (1992). Psychogenic amnesia: A clinical investigation of 25 cases. Dissociation: Progress in the Dissociative Disorders, 5, 73-79.

Ross, C.A., Miller, S.D., Reagor, P., Bjornson, L., & Fraser G.A. (1990). Structured interview data on 102 cases of multiple personality from four centers. American journal of Psychiatry, 147, 596-600.


spero possano esserle utile.

Buone cose
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per l'esauriente risposta
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Come insegnano le notizie di cronaca non è "interesse" solo della vittima a dimenticare ma anche di chi compie il reato
>>>

Le cose non sono così semplici come a volte vorrebbe la cronaca. C'è anche un altro "interesse", globalmente comune all'essere umano, che è quello di voler trovare a ogni costo delle spiegazioni a ciò che ci succede. Meglio una rassicurante certezza, anche illusoria, piuttosto che una dolorosa incertezza.

La ricerca dei presunti abusi dietro ai disturbi psichici non sempre o raramente si è dimostrata fruttuosa, anzi la ricerca ha stabilito che il nostro sistema di memoria è ben lontano da quello idealizzato del computer, dove il ricordo viene rievocato per richiamo fedele di un'immagine archiviata in modo fisso e immutabile. Ogni ricordo è in buona parte una RICOSTRUZIONE, che parte da elementi reali e altri immaginari, o contigui. Ecco perché i ricordi, o possono essere verificati in maniera inequivocabile, oppure può essere impossibile distinguerli dalle fantasie. Con qualunque tecnica: psicoanalisi, la cosiddetta ipnosi regressiva ecc. Si deve rassegnarsi al fatto che alcune cose ce le ricordiamo in modo erroneo, anche se si riferiscono a fatti che per noi possono essere stati importanti.

Lei dice che le sarebbe stata diagnosticata una fobia. I disturbi d'ansia come le fobie raramente abbisognano della conoscenza delle "cause" che le hanno prodotte per poter essere risolte, molto spesso è possibile farlo in tempi ben inferiori all'anno, si parla tutt'al più di mesi.

Perciò ben vengano i suoi interessi che le sono sorti, ma se ancora soffre del suo disturbo le suggerisco di non sostituire il bisogno di sapere al bisogno di liberarsene. È una trappola fin troppo comune.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com