Differenza di età

Salve, mi rivolgo a voi per ricevere un consiglio.
Da due anni sono fidanzata con un uomo molto più grande di me, io ho 25 anni e lui ne ha 48.
Lui è separato da quasi 10 anni ed ha 3 figli (il più piccolo ha 19 anni).
La nostra storia è iniziata due anni fa. Siamo molto complici e ci piaccino davvero le stesse cose: abbiamo gli stessi gusti e le stesse idee sia a livello politico sia a livello religioso ed anche c'è moltissima intesa sessuale.
All'inizio ci sono state molte difficoltà nel farlo accettare alla mia famiglia (i miei genitori hanno schemi mentali molto rigidi) ma alla fine io e lui abbiamo tenuto duro.
Ora vorremmo sposarci ed iniziare il nostro cammino assieme, infatti lui ha comprato una casa nel paese dove abita ed è in fase di trasloco.
I miei genitori appena l'hanno vista non l'hanno ritenuta alla mia altezza e subito mi hanno detto che assolutamente non vogliono che vada ad abitare in quella casa. Inoltre ci sono diversi lavoretti che devono essere terminati (come in tutte le case penso.
Inoltre il mio compagno si trova in fase di trasloco e l'unica che lo possa sostenere in questo momento sono io, mentre i miei dicono che non vogliono assolutamente che gli vada a fare da "serva".
Io invece voglio stare assieme a lui e sostenerlo come fa ogni donna accanto al suo uomo, sposarmi e fare dei figli con lui ed aiutarlo nel momento del bisogno. Ovviamente nel momento che si crea una famiglia avere i genitori vicino è molto comodo (ad esempio quando nascono dei bambini o per tutto quello che può capitare) ma abitare ad un'ora dal paese dei propri genitori non mi sembra una cosa così complicata (inoltre con tutte le possibilità di oggi.
Ora io credo che i miei si siano disegnati un percosrso nella loro testa, un percorso che io però non voglio seguire. Io non faccio la serva del mio uomo, ma mi creo la mia cucina, i miei armadi, come voglio io. Mi chiedo: perchè non dovrei? i miei genitori dicono che è un peso troppo grande per me che ho solo 25 anni perchè ho ancora tutta la vita davanti e la possibilità sistemarmi come voglio, la possibilità di lavorare assieme ai miei, la possibilità di farmi una villa ecc ecc....Ma alla mia età non dovrei essere in grado di decidere per me, di decidere di voler fare o meno una determinata cosa, non dovrei essere in grado di scegliere secondo quello che mi piace o meno? Ad esempio io avrei voluto tantissimo studiare medicina ed invece lasciandomi condizionare dalla situazione ho studiato economia ed ora mi piacerebbe fare un master dei servizi sanitari. I miei genitori invece mi continuano a dire che devo assolutamente fare il biennio specialistico e diventare dottore commercialista che ho tutto il loro supporto.
Vorrei tanto ricevere un vostro consiglio.
Io so solo che lui è il mio uomo, che voglio aitarlo in tutti i modi e che voglio stare con lui anche se significa abiare ad un'ora di strada da casa dei miei genitori. E poi la cosa che desidero di più (questo lo dico da quando avevo 15 anni) è avere il mio lavoro e dei bambini. Inoltre vorrei tanto iniziare a spedire delle domande di lavoro, mentre i miei genitori dicono che sbaglio.
Cosa devo fare? Dovrei forse imporre di più la mia volontà? Rendermi autonoma e indipendente? Oppure dovrei ascoltare maggiormente quello che dicono, seguire quelo che dicono loro perchè secondo loro è la strada giusta?
E se ad esempio fossi fidanzata con un ragazzo della mia età che per lavoro viene trasferito da un'altra parte in Italia?Cosa cambierebbe? Oppure se la mia famiglia non avesse quello che ha (le possibilità ma anche le responsabilità, i pensieri ecc) reagirebbero così comunque?
Ringraziando per la vostra attenzione, porgo distinti daluti.
[#1]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Ovviamente la cosa più banale sarebbe quella di invitarla a rendersi più indipendente.
Peraltro vorrei piuttosto richiamare la Sua attenzione su alcuni aspetti della Sua relazione.
La differenza di età, che ovviamente non è di per sé un ostacolo, comunque può comportare differenze di esperienza ed anche di obiettivi di vita
Da quello che Lei specifica le Sue precedenti scelte di vita sono state fortemente condizionate dall'influenza dei Suoi genitori; potrebbe essere che una scelta di vita per certi versi apparentemente dissonante dai loro propositi possa essere in parte condizionata dal volersi in qualche modo autonomizzare da loro.
Ovviamente si tratta di considerazioni piuttosto generaliste, che non necessariamente si adattano al Suo caso.

COrdiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Tonelli,
grazie per la sua risposta.
Io credo semplicemente che i miei genitori siano troppo presenti nella mia vita.
Ad esempio mia mamma appena si alza inizia a cheidermi di tutto: come sono messa con la tesi, se ho parlato con il professore, quanto ho studiato, quando devo andare dal professore....ancora ad esempio mi dice..."ti iscrivi vero al biennnio specialistico, vero? e poi tanto ti sposi quando hai finito la seconda laurea e hai fatto l'esame di stato"....e poi fa una marea di considerazioni su quanto sia difficile e frustrante la vita.
Io inizio a non sopportare più questo suo modo di fare.
Credo di essere abbastanza grande per decidere per me stessa ed anche per iniziare ad inserirmi nel mondo del lavoro emagari continuare a studiare e lavorare.....come del resto fanno tutti i ragazzi della mia età ( o sbaglio?).
Per quanto riguarda il rapporto con il mio compagno io mi sento sicura dei miei sentimenti per lui e del voler creare la nostra vita assieme. Io lo accetto così com'è e mis ento pronta a sostenerlo in tutto. Si, la differenza di età può portare ad aver avuto esperienze diverse.
Inoltre penso anche che i miei genitori mi abbiano sempre riempito in un certo senso di responsabilità. Ad esempio non sono mai andata ad un concerto perchè dovevo aiutare in famiglia ed in azienda.
Ora vorrei sapere cosa c'è di sbagliato in quello che penso e in quello che mi voglio costruire?
[#3]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Per quanto mi consta, sulla base delle informazioni che Lei mi ha liberamente fornito:
Direi Decisamente di NO!

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli
[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Ancora io...
allora è giusto aiutare il mio compagno in questo trasloco...io dovrei essere la con lui e dargli una mano nel sistemare casa invece di essere qui a casa semplicemnete perchè mia madre ha detto che in "quella casa ci devo andare solo quando è tutto di fatto perchè devo pensare a me stessa e a divertirmi invece che fare le pulizie"?
Dovrei semplicemente dire..ok io vado ci vediamo domenica sera...vero?
Davvero non riesco a capire....dove sto sbagliando?
Giorno dopo giorno sento che mia madre mi esaurisce con tutti i suoi pensieri e tutti i suoi discorsi...sento che razionalizza e materializza ogni singola parola e questo mi rende sempre più nervosa e desiderosa di crearmi il mio spazio.
Cmq grazie per la sua consualenza e soprattutto per aver accolto questo mio sfogo.
Ringraziando le porgo cordiali saluti.