Problemi in famiglia per fortuna non c'e' ne sono

Buon giorno a tutti
Ho un bambino di 9 anni che ha una paura matta del buio
alla sera per addormentarsi ha bisogno di un genitore che gli stia accanto dandogli addirittura la mano.
quando si sveglia alla notte(ha un sonno leggero)si alza e corre subito in letto con noi e ci sta fino alla mattina
Di carattere e un bambino molto nervoso sopratutto da quando va a scuola (a scuola e bravissimo ,da il meglio di se')
Molto mammone,e da tre anni mia moglie lavora quindi ha dovuto staccarsi e abituarsi a varie baby sitter
gli piace molto lo sport,va a karate dove vince sempre gare(anche li da sempre il meglio di se)
Problemi in famiglia per fortuna non c'e' ne sono,ma non riusciamo a fargli passare questa paura e sopratutto a dormire da solo.
Grazie a tutti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente
Nelle altre richieste che ha pubblicato qui, leggo che in passato ha lamentato difficoltà relazionali nei riguardi di sua moglie, e che inoltre lei soffre di ansia. È senz'altro possibile che il bambino risenta di tutto questo, sebbene non sia possibile stabilirlo da qui, a distanza.

Se il suo bambino va bene a scuola, nello sport e nelle altre situazioni quotidiane, ed ha solo la difficoltà che lei riferisce, le suggerisco di ricercare una consulenza psicologica presso uno psicologo dell'età evolutiva (specializzato in bambini) presso la sua zona di residenza, e di riferirgli tutta quanta la vostra situazione familiare.

Può rivolgersi anche alla ASL per informazioni in merito.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
i problemi relazionali sono cessati(e' stato per fortuna un periodo)
il problema della paura del buio e del fatto che ci sia un genitore a tenerci la mano per farlo dormire e' nato insieme a lui
i primi anni dormiva solo con mia moglie(mammone come avevo detto,e devo dire la verita' lo ero anche io da piccolo,e dormivo con i miei genitori.questo 40 anni fa,erano altri tempi,i bambini di adesso sono molto piu svegli)poi sono riuscito a inserirmi anch'io
Ne parlero' con mia moglie(sicuramente non sara d'accordo)
e provero' il vostro consiglio.
Grazie a tutti


[#3]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
gentile utente,
partiamo dall'ultima sua frase "ne parlerò con mia moglie (sicuramente non sarà d'accordo)"

Come può sua moglie non essere d'accordo sul far fare al vostro bambino una consulenza?

Forse sua moglie pensa che LEi sia un po' esagerato?

Alla fine dei conti, comunque, sembra che vostro figlio abbia molte più risorse di quante si creda, visto che come Lei ci scrive ha dovuto adattarsi a diverse baby sitters. L'adattamento non è sempre scontato, soprattutto nei bambini un po' problematici

Detto questo, è chiaro che la prima cosa da farsi è capire, insieme a sua moglie, se quello che succede a vostro figlio è patologico oppure no

Dalla vostra coesione e collaborazione in merito usciranno i passaggi seguenti

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#4]
Dr. Alberto Mazzotti Psicologo, Psicoterapeuta 22
Gentile utente,

gli elementi da valutare rispetto alla sua richiesta sono quantomeno numerosi, almeno quelli espliciti.
Il problema di suo figlio, che ha brevemente descritto, come ha detto lei "è nato con lui" e quindi è inequivocabilmente "figlio" di due genitori. Non mi fraintenda, intendo dire che nasce inevitabilmente dal contesto familiare e sociale che lo circondano o quantomeno ne è apiamente infuenzato.

Il fatto di non riuscire a dormire da soli, senza "qualcosa o qualcuno" che gli faccia compagnia è un elemento che di per sè non deve per forza allarmare ma allo stesso tempo non va trascurato, soprattutto se permane con l'avanzare dell'età.

Da un punto di vista oggettivo, esistono numerosi accorgimenti che possono facilitare l'addormentamento come delle piccole "luci giuda notturne" che fanno quel minimo di luce utile a non percepire il "buio profondo" e orsacchiotti o peluches che fanno compagnia, ma forse il problema va oltre queste "semplici" soluzioni (di cui comunque non bisogna sottovalutarne l'efficacia).

Probabilmente sarebbe forse utile a vostro figlio se entrambe riusciste a condividere delle obiettive considerazioni su di lui e quindi, grazie ad una maggiore coesione di coppia seguiste poi un opportuno percorso di comprensione rispetto alla salute di vostro figlio (nel caso lo riteneste opportuno) che, inevitabilmente attinge ANCHE dalla "salute della coppia genitoriale".

Cordiali saluti.

Dr. ALBERTO MAZZOTTI
- PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA a Forlì T.331/2394517
info@albertomazzotti.it - www.AlbertoMazzotti.it